San Libero – 40

Bernabei. Ci viene naturale, le volte che pensiamo al mondo antico, pensare a una civiltà “greca e romana” da cui in qualche modo discendiamo tutti. In realtà, una simile civiltà non è mai esistita: sono esistiti i greci, e sono esistiti i romani: due mondi omogenei fra loro, simili quasi in tutto salvo alcune differenze “minori”, ma che erano quelle che poi in realtà facevano “la” differenza. I greci, per esempio, avevano il teatro, e i romani avevano il Colosseo. I greci avevano la schiavitù dei più sfigati, i romani quella di intere popolazioni. I greci si ammazzavano a coltellate con grande entusiasmo e confusione, i romani avevano delle procedure standardizzate per ammazzare serialmente e a norma di legge la gente. Molto prima del cristianesimo, il simbolo di Roma era già la croce: la legge e l’ordine, la pena di morte inesorabile e “civile”, la deterrenza che regge il mondo.
Tutt’e due amavano insomma la cultura, avevano delle regole comuni – erano civili. Ma non erano affatto la stessa cosa. La civiltà occidentale non è mai stata, fin dalle sue radici, “la stessa cosa”.
Inorridiamo per le esecuzioni americane molto più che per quelle islamiche o cinesi perchè gli americani, secondo il nostro senso comune, sono “come noi”, sono una parte del nostro mondo. Ma non è così. Non siamo migliori di loro e, in moltissime cose, siamo più indietro; molto abbiamo in comune. Ma noi siamo greci, e loro sono romani. Il senso di questi anni, ora che non c’è più Cartagine, è tutto qui.
Tutto questo per dire che condivido il punto di vista di Tabucchi, quando parla di un “medio occidente” diverso dall’occidente vero e proprio, il nostro. Ma soprattutto perchè sentivo il bisogno di parlare di Bernabei, di un uomo messo a morire davanti a tutti, senza parlare dell’uomo: per esorcizzare l’orrore.
Nessuno saprà mai se il governatore della Virginia sia colpevole o innocente – non dell’assassinio di Bernabei, ma del favoreggiamento, mediante distruzione di prove legali, dei giovani Wasp, membri magari di un Ti Delta Kappa, sui quali un giornalista o un giudice occidentali avrebbero immediatamente trovato motivo d’indagine. Questa ipotesi, che io faccio così ragionando, da intellettuale, avrebbe potuto essere o giuridicamente indagata o fascisticamente negata. I politici a cui toccava – America – la decisione hanno preferito rimuoverla pubblicamente con un atto di forza, giustificato dal consenso popolare. In Europa, a decidere sarebbero stati non dei politici ma dei magistrati.


Privatizzazioni. Russia. Comincia domani la gara per la privatizzazione della principale industria petrolifera del paese, la Onako. Il prezzo base, estremamente basso per un’industria di dimensioni planetarie e tuttora in attivo, è di novecento miliardi di lire e i vincitori dell’asta (i cui nomi sono peraltro già largamente noti) potranno dettar legge sull’intera economia del paese. Da Gorbaciov a Colaninnovembre


“Vanno in Maremma”. Dai giornali: Carabinieri e Polizia Municipale di Montalto di Castro (VT) hanno fatto demolire la serie di baracche in cui numerosi immigrati presenti per i lavori stagionali trovavano rifugio per la notte. La demolizione è stata disposta da una ordinanza del sindaco di Montalto. “Le ruspe sono arrivate intorno alle 7 del mattino e hanno lavorato per circa tre ore, buttando giù i manufatti costruiti dagli uomini di colore e usati come rifugi notturni”. “Alla vista dei militari gli extracomunitari si sono dileguati nelle campagne circostanti”. “L’opera di demolizione rapidamente condotta a termine in poche ore”.


Italia. Si parla di sanatoria, in Sicilia. Gli abusivi sono moltissimi (alcuni per case di poveri, ma ma moltissimi per la villa al mare) e fra poco ci sono le elezioni: un milione di voti che sono del primo che arriverà a dirgli “bravo, hai fatto bene”. Intanto il Genio ha fermato le ruspe che stavano liberando dalle costruzioni abusive la Valle dei Templi, ad Agrigento; ed è un segnale gravissimo, perchè fra tutti i casi di abusivismo edilizio quello era il più insolente e il più feroce. (Il Wwf Sicilai, che dovrebbe vigilare sulla situazione, coglie il momento per lasciare andare alcuni dirigenti a impiegarsi negli enti regionali e dimissionare d’autorità tutti gli altri).
Anche il Duemila, come il Cinquantadue, come il Sessanta, come tutte le annate della povera Italia contadina, è stato un anno di fiumi senza controllo, d’acque assassine e di fango. Si muore come in Polesine o sul Vajont, e per gli stessi motivi. Dei quali è inutile parlare ancora, tanto non interessano a nessuno. L’Italia saccheggiata, soprattutto al sud, continua a a produrre tragedie, discorsi di ministri, inchieste giornalistiche, promesse; e notabili meridionali (come, nelle Calabrie, Chiarovallotti) che accolgono a braccia aperte gli inviati dell’Italia ladrona come Bossi, mendicando con gli occhi a terra quel po’ di potere che consenta loro di continuare a saccheggiare i cafoni ancora per un’altra generazione.
Bossi, Bixio, Andreotti, Amato, Berlusconi… Tutti a promettere ponti sullo stretto, vaporiere e luci elettriche e mirabilie industriali, nessuno capace di altra politica che non sia quella d’accordarsi coi meridionali signori per saccheggiare insieme il territorio alle spalle dei meridionali cafoni.
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Iolanda Mancuso, Franca Marelli, Ida e Serafina Fabiano, Salvatore Simone, Paolina Lanfranco sono – stavolta – i nomi dei poveri che nel momento della disgrazia hanno dato la vita per salvare altri più poveri di loro. C’è il piccolo imprenditore calabrese che nel giro di pochi minuti è saltato sulla sua ruspa ed ha affrontato il fiume; c’è il carabiniere che s’è buttato sull’avveniristica Panda di dotazione, appena ricevuta la telefonata, ed è corso verso il suo dovere; ci sono le facce intente degli uomini e delle donne di Soverato, pochi mesi prima che la disgrazia colpisse anche loro, che andavano verso la spiaggia a portar cibo e indumenti caldi ai profughi sbarcati, inseguiti da molti mali, sul lido del paese. Su questi esseri umani solamente, e non su nessun altro nè di “sinistra” nè di destra, si può contare per fare cessare il saccheggio. Tutti gli altri sono d’accordo, borbonici e liberali.


Germania. Noto antinazista, tredicenne, catturato e torturato da otto naziskin minorenni.


Germania. Quante persone sono state uccise da quando, una decina di anni fa, sono ricominciate le scorrerie dei neonazisti? Secondo il governo, una ventina. Secondo la stampa, novantatrè: trentadue immigrati, quindici senzacasa, quattordici ebrei e trentadue antinazisti; altre diciassette persone sono rimaste uccise in attentati ufficialmente ancora senza colpevole. In Brandeburgo, diverse cittadine sono state dichiarate “auslanderfrei” (libere da stranieri) dai nazisti. In Renania, la Cdu lancia lo slogan “Kinder statt Inder”, bambini e non indiani – il riferimento è all’immigrazione recente di specialisti indiani nel settore informatico.
Alcune delle oranizzazioni neonaziste stanno cominciando ad impiantare basi in Italia, dove il loro riferimento è il partito “legale” di Forza Nuova (che ha dichiarato di appoggiare un eventuale governo Berlusconi), col duplice obbiettivo di un rafforzamento dei rapporti nell’estrema destra europea e di una rivendicazione dei territori che sotto il Terzo Reich (Tirolo, Trentino, litorale di Trieste) erano annessi alla Germania. È previsto un raduno europeo a novembre nell’antica capitale del “Kustenland”, a Trieste.
In questa situazione, ha destato qualche allarme l’improvviso arrivo del leader austriaco Haider a Trieste, senza invito. L’ultima volta che questa gente s’è fatta vedere – anche allora, non invitata – a Trieste non è arrivata in automobile ma in carro armato.


Milano. Continua la protesta dei loggionisti esclusi “per motivi d’ordine pubblico” dal sovrintendente della Scala Fontanovic. Alla prima della Boheme, una pioggia di volantini con l’effigie di Verdi ha provocato l’intervento dei militari boemi e croati nel foyer e in platea. “Ma io li sbatto tutti a Internet!” ha urlato il sovrintendente quando ha saputo della contestazione. “Teufel” s’è limitato a commentare, più sobriamente, il governatore Radeschi.
Ma la contestazione dei milanesi non sembra destinata a finire tanto presto, almeno a giudicare dalle iniziative previste per la Fase 2 dell’Operazione Skala-Mit-Uns. Se le misure finora prese hanno infatti riguardato solo la disciplina degli spettatori, le prossime incideranno direttamente sui contenuti delle opere rappresentate: Otello sarà un bianco, Rodolfo verrà fermato dalla Digos, Tosca sposerà in chiesa Scarpia. Infine (“Via dalla Scala, quel porcaciun!” aveva intimato Bossi) si provvederà a rimuovere dalla piazza la statua di Leonardo da Vinci, notoriamente gay.


Il bollo sul padreterno. Nè i tortellini nè le bandiere rosse sono mai state vietate da Gesù Cristo: Bologna, per cinquant’anni, è stata senza dubbio una città cristiana, cioè umana, civile, amica dei più deboli, e allegra. Ma adesso sta cambiando anche lei. A Bologna, ad esempio, un cardinale ha deciso di decidere lui chi deve entrare in Italia e chi no: chi crede nel suo dio sì, e chi non ci crede no. È un mestiere un po’ strano, fare il cardinale: metti il tuo bollo sul padreterno, e fai pagare una royalty a tutti quelli che di padreterni hanno bisogno. Certo, si fanno i soldi, ma non è un mestiere felice: ti lascia sazio – di potere – ma disperato sugli esseri umani. E la disperazione ti porta a bestemmiare contro quel giovane palestinese (dunque extracomunitario) ed ebreo (dunque non cattolico) che domani potrebbe venire a chiedere lavoro persino nel palazzo di Sua Eminenza.
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L’uscita del cardinale, che le persone normali hanno accolto con un sorriso di compatimento, ha trovato giubilanti accoglienze nei fascisti di Forza Nuova (che l’anno prossimo potrebbero essere al governo) e, in maniera straordinariamente entusiasta, nell’ex capo dei leghisti Bossi, che da qualche tempo in qua divide ormai le sue giornate fra inchini ai presidenti, baciamano ai cardinali, abbracci ai notabili meridionali e scodinzolamenti ai “mafiosi piduisti” che adesso però cacciano i soldi e non son dunque più nè piduisti e nè mafiosi.
Bossi, nel teatrino italiano, interpreta anche lui un personaggio classico, quello del gerarca ex repubblicano ed ex mangiapreti, che adesso però ha messo la testa a partito e ha digerito casa Savoia e il Concordato: e lo mandano in giro a fare gli appelli ai valori della “famiglia tradizionale”. Sbuffa un pò, impercettibilmente, quando sente la marcia reale, ma subito si guarda attorno, irrigidito nel saluto romano; l’unica consolazione che gli resta, ogni tanto, è qualche orcoddio di controbbando, ma sempre guardandosi attorno e solo fra camerati fidati.
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Siccome purtroppo bisogna dirle tutte, e non solo quelle che ci fa piacere dire ma anche quelle che ci restano di traverso, allora ecco il disoccupato senza casa, alla festa di un partito a Bologna, che capita sotto il palco proprio al momento del Dibattito fra i notabili di sinista. Si fionda sul palco con moglie e figli, e si prende la parola. “Io sono senza casa, dormo sul terrazzo di un appartamento occupato. . “. “Ma paga l’affitto e vedrai che te la danno, una casa!” grida un compagno dal pubblico. “Ehi, ma ci ha il telefonino! – fa un altro – Se hai il telefonino te lo puoi pure pagare, l’affitto!”. Il disoccupato butta per terra il telefonino e lascia il palco, piangendo. La moglie e i bambini, dietro di lui.


Roma. Sensazionale dichiarazione del ministro della Pubblica istruzione. La scuola italiana, afferma De Mauro, deve insegnare anche a leggere, a scrivere e a far di conto.


Giustizia. Confermato consigliere di Cassazione Claudio Vitalone, di cui il tribunale di Perugia ha pochi mesi fa denunciato (con espressioni durissime: “schizzi di fango sulla toga”) i rapporti con esponenti della banda dalla Magliana. Hanno votato a favore di Vitalone, in Csm, gli esponenti della destra e i diessini Tossi Brutti e Di Cagno. Fa già parte della Corte di Cassazione il magistrato catanese Aldo Grassi, che a metà degli anni ottanta dovette lasciare Catania a causa dei suoi rapporti con discussi imprenditori locali.


Turin. Richiesta di immediato trasferimento d’ufficio per monsù Bertello, insegnante di matematiche al Regio Ginnasio Gioberti, “fortemente influenzato da una visione collettivo-proletario-rivoluzionaria del mondo, della società e della scuola”, “refrattario a qualsiasi disciplina”, “non perde occasione per assurgere a paladino degli oppressi contro il Potere e chi lo incarna”, e infine – il rapporto dell’Ispettore non lo dice, ma noi lo immaginiamo facilmente – sicuramente in contatto con agitatori anarchisti e socialisti. Immaginiamo il professore sul treno per Savona, trasferito ai confini del Regno, e i suoi liceali – ormai definitivamente traviati – che cantano Miseria miseria e Addio Lugano in un’osteriaccia del lungodora.


Palermo. Due bambini, di sette e nove anni, azzannati da un pittbull per la strada, a Brancaccio.


Roma. Troppi cinesi, troppi pachistani, troppi indiani, troppi tutti. Rastrellamenti delle Forze dell’ordine all’Esquilino.


Vuoi diventare americano, bestia? Fino al primo novembre il governo americano mette a sorteggio cinquantacinquemila green cards per stabilirsi negli Stati Uniti. Sbrigati, c’è un’agenzia apposta a tua disposizione.

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Archeo 1. Una spedizione sottomarina guidata dal professor Ballard ha trovato i resti di un villaggio neolitico sommerso dal disgelo, circa settemila e cinquecento anni fa. Fra i resti del villaggio sono stati trovati copie di giornali dell’epoca che invitavano la gente a non allarmarsi per tutte queste cazzate messe in giro dagli ambientalisti.


Archeo 2. Risalgono solo a trentamila anni fa, secondo l’archeologo inglese Steven Mithen, le prime manifestazioni di intelligenza da parte dell’Homo sapiens. Fino a quel momento ne aveva, senza particolari inconvenienti, fatto tranquillamente a meno.


Archeo 3. In un anfiteatro di epoca romana a Southwark, nella parte meridionale di Londra, un gruppo di archeologi ha scoperto – a quanto ha dichiarato il direttore del Museo di Londra Jenny Hall – i resti di un gladiatore donna, l’unico caso finora noto.


Olympia. Peccato: era una bella idea e per un po’ ha anche funzionato. Nel Sessanta c’erano Wilma Rudolph che veniva dall’Alabama, Livio Berruti impiegato Fiat con gli occhiali e il maratoneta Bikila che si fece tutta la maratona a piedi scalzi e quando vinse ricevette un gregge in dono dal suo re, che era il re d’Etiopia. I neri coi pugni alzati, in silenzio sul podio, nel sessantotto. E poi, mercato.
Adesso non c’è nessuna olimpiade in corso, in Australia o altrove, ma semplicemente un momento di marketing, uno dei tanti. Era molto più “sportiva”, in confronto, la Germania Est colle sue nuotatrici ormonizzate e i muscoli terrificanti delle atlete di stato. Meglio la Reifenstahl o meglio Saatchi & Saatchi per promuovere gli sponsor “olimpici”? Mah. A questo punto, probabilmente, è lo stesso.
Lo sport, d’altra parte, non è più gratis per nessuno. Neanche lo spaparanzamento davanti alla telecronaca, la domenica, è più un diritto del cittadino. “È obbligatoria la consumazione durante le trasmissioni”: cartello in un bar dell’Ostiense, visto tre giorni fa. Esattamente la stessa scritta che c’era nei bar ai tempi di Nicolò Carosio, quarant’anni fa.


“Mi scusi”. Il capo dell’Indian Affairs Bureau (esiste ancora) ha formalmente presentato agli indiani le scuse del governo degli Stati Uniti per la “pulizia etnica” subita durante la conquista del West. “L’unico indiano buono è l’indiano morto”, disse una volta un presidente fra le sghignazzate generali. Adesso si sono pentiti, e non lo faranno più.


“Mi scusi”. Nel quadro del Giubileo, la Chiesa cattolica argentina chiede “un perdono completo” per l’appoggio dato alla feroce dittatura militare che negli anni passati ha insanguinato il paese. Appena due settimane fa uno dei principali collaboratori della dittatura, il cardinale Laghi, era stato peraltro invitato in Italia a tenere all’Università di Chieti una lezione etico-religiosa sull'”accompagnamento alla morte”.


La Piovra, parte decima. La Loggia, Forza Italia: “Ha stufato. Ma perché non fanno vedere le cose belle della Sicilia?


Questa faccenda che Berlusconi, quello della tivvù, si vuole presentare alle elezioni, allora è vera! Me l’hanno spiegato ieri sera gli amici del bar dello sport. Io ero convinto che fosse tutta una montatura pubblicitaria, tipo “Pippo Baudo for president” o “vota Mike Bongiorno”, e invece no: questo è veramente convinto di diventare capo della repubblica o qualcosa del genere. A me personalmente, che sono di Milazzo, non mi fa nè caldo nè freddo se voi italiani vi volete sputtanare così; però a pensarci bene – mi ha fatto notare Ciccio “Cappello” – la mala figura ce la facciamo anche noi milazzesi, perchè magari all’estero pensano che noi siamo pure del tipo che si pigliano un televisionaro per presidente.
Così, con Cappello, Erminio, Alberto e la due cavalli di Gianni (che sarebbe il padrone del bar sport) stanotte abbiamo preso su due secchi di colla e ce ne siamo andati in giro a mettere i manifesti con la faccia di questo Berlusconi o come si chiama. Non c’è bisogno di scrivere altro, ha detto Erminio: basta che la gente lo guarda in faccia, e capisce tutto. Ne abbiamo messo cinque milioni, di manifesti, e uno l’abbiamo messo proprio davanti a casa tua. Dagli un’occhiata, domattina quando esci per andare al lavoro, e dimmi se non avevamo ragione che basta vederlo.


Salvo wrote:
< Una notizia che ho preso da Città d’utopia, una rivista che gira per Calabria e Sicilia. La società Sidra, che fornisce acqua alla provincia di Catania, ha fatto un accordo con la ST-Microelectronics una grande società di Catania, per la fornitura di acqua. La ST mette le tubazioni e la Sidra mette l’acqua da pozzo, gratis per un certo numero di anni. E come mai non si usa l’acqua dell’invaso di Lentini, fatto apposta per le aree industriali (a suo tempo, per farlo, politici e boss locali devastarono uno dei più bei posti della Sicilia)? L’acqua del pozzo Sidra servirà anche per i nuovi villaggi vacanze appaltati nella zona, mentre agricoltori e abitanti continueranno a stare all’asciutto come prima >.


Boccata d’aria. Il ventiquattro c’è la marcia non violenta Perugia-Assisi, organizzata dal Movimento non violento e e dal Movimento internazionale per la riconciliazione. “Rispettare la vita, rifiutare la violenza, condividere con gli altri, ascoltare per capire; preservare il pianeta, praticare la solidarietà”… . Alla fine, cristiani e miscredenti reciteranno insieme la Piccola Preghiera di san Francesco.


Teognide theognides@eleutheros.el > wrote: < Il mondo è incinto, Cirno, e fra non molto
nasce chi ci raddrizza. Il pesce puzza
dalla testa, ragazzo. Per la strada
c’è ancora brava gente: ma al governo… .
Quando mai noi perbene abbiamo rotto un paese?
Ma quando il farabutto fa il politico
imbrogliando la gente per farsi la poltrona
(c’è il partito dei ladri) stà in campana
che finisce in casino prima o poi:
mò li vedi buonisti e liberali,
ma poi tutti a scannarsi fra di loro…
Mah. Speriamo che non vada così. >