San Libero – 303

27 settembre 2005 n. 303

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“Freiheit ist konkret”. Qualcosa comincia a muoversi sul caso Benanti, il giornalista-operaio licenziato in Sicilia perché aveva scritto articoli pacifisti. L’appello lanciato da Domenico Stimolo e da altri della società civile (lo trovate sull’Erroneo, il sito di Marco Benanti, che ha ricominciato a funzionare dopo disumane traversie) sta girando parecchio ed è stato ripreso anche da Articolo 21 e da Megachip, “senza se e senza ma”.

“Il nostro sostegno a Benanti è completo e senza riserve – scrive ad esempio Finocchiaro di Articolo 21 – perché Benanti ha affrontato il lavoro di operaio con la stessa dedizione con la quale scrive e indaga sui lati oscuri del governo della cosa pubblica e dei suoi rapporti con Cosa Nostra in Sicilia”. L’onorevole Deiana di Rifondazione, che l’altra settimana aveva presentato un’interrogazione parlamentare su Sigonella, ne ha presentato una seconda in cui espone il caso Benanti e ne chiede conto al governo.

L’appello l’hanno firmato già più di cento cittadini e associazioni, fra cui diversi sindacalisti e giornalisti (le categorie simbolicamente più colpite da questo caso) e prestigiosi esponenti dell’antimafia come padre Resca e Umberto Santino. Poche purtroppo le firme di parlamentari: appena quattro, di cui due ex (Cangemi e Guarnera), uno eletto in Umbria (Giulietti) e uno (Raiti) siciliano.

Di tutti gli attuali parlamentari siciliani, dunque, uno solo ha ritenuto di esporsi per difendere non a chiacchiere ma in un caso concreto la libertà di stampa e il movimento per la pace. La società civile, per fortuna, colma la loro assenza, lottando coi suoi poveri mezzi fino a indurre una parte almeno della sinistra “ufficiale” a prendere posizione e a schierarsi, conformemente alla sua storia e alla sua natura, dalla parte della concreta libertà.

Ed ecco così che nel programma del centrosinistra, dei federati, dell’Unione, di tutta questa sinistra altisonante, s’intrufola in punta di piedi un obiettivo concreto: vogliamo liberare un giornalista imbavagliato. Per farlo siamo pronti a batterci con i potenti: per noi ulivisti, unionisti, arcobalenisti, sinistri e compagnia bella, importanti o di base, il diritto di un uomo è più importante di qualunque potere. E così ci schieriamo, esattamente come facevamo, quand’eravamo ancora poveri e innocenti, cent’anni fa.

Ecco: con questa buffa bandiera, ora possiamo andare in battaglia. Non sarà facile da vincere, perché siamo appesantiti da compromessi e inciuci – specie nel campo dell’informazione – di ogni tipo. Ma basta un grammo di libertà per sollevare tonnellate di torpore, basta un soffio di solidarietà disinteressata per dar vela a ogni più pesante galeone.

* * *

Considero particolarmente deplorevole – e per me molto amara – l’assenza di Claudio Fava, che oltre ad essere il più prestigioso esponente della sinistra isolana ha una storia personale tale da consentirgli, se fosse stato attento come doveva, di essere in prima linea in questa battaglia. Lo invitiamo o ad esserci o a spiegare perché non c’è. [r.o.]

Bookmark: www.erroneo.org, www.megachip.info, ww.articolo21.info

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Libertà 2. Il seminario con Arcoiris ha avuto luogo sabato e domenica, hanno partecipato quelli di Peacelink, Wena e dei giovani programmatori e reporter siciliani. Arcoiris è pronta a mettere in rete e in satellite i video che le perverranno attraverso questo giro. Perciò bisogna organizzarsi localmente, costituire gruppi d’inchiesta e mettersi in contatto. A Palermo riunione operativa venerdì, a Napoli per il 20 ottobre circa, a Roma appena i ragazzi – che ora sono in ritardo – si saranno riorganizzati. Nelle altre città, via via che arriveranno i contatti. Stiamo inoltre cercando di unificare in un unico portale diversi siti d’informazione.
Bookmark: www.arcoiris.tv.
Info: riccardoorioles@gmail.com

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Sinistra 1. Blair è di destra, è di sinistra, è americano, è europeo, è meglio lui, è meglio Zapatero? Dibbattito nella pensosa sinistra italiana. Nel frattempo, nel Blair reale – cioè in Iraq – succede che due arabi vengono fermati in macchina, con esplosivo a bordo, dalla polizia irakena. Li arrestano ma, colpo di scena, non sono affatto arabi ma due soldati inglesi travestiti. Via in carcere per gli accertamenti: ma un’ora dopo arriva uno squadrone di carri armati britannici, punta i cannoni, sfonda le mura del carcere e si porta via i due arrestati. Si raduna una folla, urla, sassi, e infine molotov contro i carri: un paio vanno a fuoco, i soldati per fortuna riescono a buttarsi fuori in tempo, la folla viene dispersa, i carri s’allontanano coi finti arabi verso la base inglese, e i poliziotti irakeni restano là a guardare. E’ Kipling, è Kurtz, è il colonnello Poletti? E chi lo sa. In ogni caso non è un centrosinistra, di nessun tipo.

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Sinistra 2. Germania. L’unica novità è la Linkspartei, che appena nata (cosa sarebbe da noi? un Arcobaleno? una Rete Lilliput? Boh: comunque, neo-comunisti più “movimento”) ha preso subito il nove per cento. L’unico spostamento di voti significativo. Il meno quattro di Scroeder, la tenuta dei verdi, il più qualcosa dei liberali contano molto meno: nessuno di loro è nato con queste elezioni e nessuno di loro ha spostato gli equilibri parlamentari quanto i Link. Questo, Schroder lo sapeva già prima delle elezioni e dunque – tatticamente – ha difeso le proprie riforme ed ha ferocemente attaccato i neocom, giurando che un’alleanza con loro sarebbe stata impossibile. Ma ora, coalizione dopo coalizione (giallorossoverde, nerogialloverde, ecc.) tutto naufraga e l’unica ipotesi realistica sembra uno Schroder formalmente di minoranza ma sostenuto dall’astensione-assenso della Linkspartei. Tutto sommato, quel che volevanogli elettori: Se Schroder è pari alla Merkel e Fischer non ha perso, vuol dire che ai tedeschi la coalizione rosso-verde è andata bene; e se i neocom hanno preso quasi il dieci per cento vuol dire che ai rosso-verdi serve solo un po’ di di socialità. [tito gandini]

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La religione è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai cardinali..

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Terrorismo. E’ stato promosso con lode al grado superiore Alessandro Perugini, il sedicente “poliziotto” che nel luglio 2001 fu fotografato a Genova mentre prendeva a calci in testa in ragazzino di sedici anni gettato a terra e immobilizzato. Assieme a lui è stato promosso Vincenzo Canterini, rinviato a giudizio per violenze effettuate nella stessa giornata. Nella commissione esaminatrice figura l’allora questore di Genova Colucci, alle cui dipendenze avevano operato Perugini, Canterini e altri 75 individui attualmente indagati per torture, percosse, violenze illegali e altri reati.

Questo non è il commento indignato di un cittadino, ma semplicemente un promemoria per il prossimo ministro dell’interno (di centrosinistra), che ci auguriamo non sia un altro manganellatore come Scajola o Bianco ma una persona civile. A questa persona civile chiediamo, anzi ordiniamo come elettori, di cacciare i poliziotti rinnegati come Perugini e Canterinio e di mettere sotto inchiesta i componenti della commissione che li hanno promossi e lodati.

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Poveri e imbavagliati. Ofcom, l’authority britannica sulla pubblicita’, ha vietato gli spot di promozione sociale della campagna “Make Poverty History”. In Italia la Coalizione Globale contro la poverta’ ha potuto liberamente trasmettere i suoi spot, e noi abbiamo potuto vedere Raoul Bova schioccare le dita ogni tre secondi assieme a Brad Pitt, Emma Thompson, Annie Lennox e George Clooney, tutti con una fascia bianca al polso per ricordare che ad ogni schiocco di quelle dita un bambino muore di fame o per altre malattie evitabili. Ma per il raffinato palato britannico quello spot era “troppo politico”, e quindi e’ stato messo al bando. Le ragioni del veto, secondo Ofcom, stanno nella natura stessa dello spot, che “mira a cambiamenti importanti nelle politiche del governo e in quelle di altri governi occidentali”. [carlo gubitosa]

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The Great Manager. Una volta i pazzi si mettevano in politica e cercavano di diventare re o dittatori. Ricordate l’omino di The Great Dictator, assolutamente identico a Fantozzi (che allora si chiamava Charlot) salvo che per qualche piccolo particolare? Ecco. Oppure l’imperatore Ming di Flash Gordon o il dottor Stranamore o Mussolini. “Italianiiii… Lo volete voiiii?”. “Siiii!”. Era evidentemente una patologia, che prima o poi (purtroppo di solito poi) veniva correttamente diagnosticata. Adesso però, dicono gli psichiatri, i matti non ambiscono più alla politica ma all’economia. Siccome “le personalità con funzioni intellettuali compromesse – i professori di Harvard lo dicono, mica io – riescono meglio nell’arte della speculazione finanziaria in quanto non hanno paura di rischiare”, ecco che fra i manager si è andata formando un’elevata percentuale di soggetti che una volta facevano guerre-lampo e imperi romani e ora invece si sfogano conquistando la Borsa. Non so; forse è un progresso. (Comunque questo non vuol dire che qualche matto non possa essere rimasto anche fra i politici, all’antica).

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Santo Domingo. Qui vanno per la maggiore i “carritos”, taxi-bus che percorrono le strade avanti e indietro e il cui numero dei passeggeri arriva fino ad otto. Quattro dietro e tre davanti. Prezzo 10 peso (2,8 euri circa) a tratta. Sconsigliato prenderli dopo il calare del sole: è facile essere derubati. I “carritos” sono per lo più macchine scassate, fatiscenti e traballanti, ma può capitare anche quella stile Blues Brother: la mitica Oldsmobile [rocco rossitto]

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Baciamo le mani. “Don Calò! Scusasse… mi aiutasse vossia che c’ho un problema con un certo signore?”. Grazie alla Cassazione, se avete problemi che richiedono l’intervento di Cosa Nostra potete d’ora in poi rivolgervi tranquillamente al boss della vostra zona. Non è reato. Per la precisione “non possono desumersi elementi di reità dall’affidamento di un arbitrato a un presunto capomafia e dalla cointeressenza nell’affare di un altrettanto presunto personaggio mafioso”. Capito? Grazie, dottore. Sempre persona comprensiva e di mondo fu, vossia. Baciamo le mani.

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Via da Yahoo. Shi Tao, giornalista cinese arrestato per “rivelazione di segreti di Stato” (in realtà solo una circolare con cui il governo ordinava ai giornali a non parlare di Tienanmen) sta già scontando la pena di dieci anni cui è stato condannato. Il governo cinese, evidentemente, considera carta straccia la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, (art. 19: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione”) che pure anche lui ha firmato. E carta straccia la considerano anche i manager di Yahoo, che – alla faccia di tutti i bei principi “occidentali” di libertà e democrazia – non hanno esitare a fornire al Kgb cinese i dati del giornalista, ricavati su Internet.

In Italia, su questa storia, si è già aperto il dibattito. Noi pensiamo semplicemente che Yahoo qui si è assunto la responsabilità di una vita umana e che i suoi manager andrebbero indagati per complicità in tentato omicidio (difficilmente si esce vivi dalle carceri cinesi). Peacelink, l’associazione dei pacifisti sull’internet, invita tutti coloro che usano Yahoo Mail a cambiarla e mette a disposizione una casella gratuita in www.peacemail.it, il nuovo servizio di mail lanciato ora con il sostegno di padre Alex Zanotelli.

Bookmark: www.peacelink.it
Write to: Claudia Ronchi, PR Manager Yahoo Italia, claudia.ronchi@kelkoo.it

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Società. In Italia, in provincia di Reggio Emilia, il bambino di quattordici mesi lasciato in auto mentre, poco più in là, mamma si prostituisce e il papà fa la guiardia; disoccupati tutt’e due, niente per mantenere il bambino. In India, in un villaggio vicino Calcutta, una bambina di undici anni che chiede alla mamma (disoccupata e sola: vivono in una tenda) una rupia per comprare da mangiare, almeno oggi. “Non ce l’ho. Ma vai a scuola, forse là ti daranno qualcosa”. La bambina s’incammina per la scuola, ma a metà strada cambia idea, si inoltra in un boschetto vicino e là s’impicca.

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Cronaca. Milano. Assolto un giovane rumeno, Silvanu Berlusescu, che per non pagare alcuni creditori aveva falsificato il registro in cui segnava le entrate e uscite di una bancarella di bibite da lui gestita in prossimità della Stazione Centrale. Il giovane, vistosi ormai individuato dai finanzieri, si era rapidamente fatto nominare presidente del consiglio e, in questa veste, aveva emanato una legge che autorizzava le bancarelle a falsare i conti. I giudici non hanno potuto che prenderne atto e scarcerare il giovane, che è quindi tornato alla sua bancarella.

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Ernesto wrote:
< Si insiste che nelle scuole si debba insegnare accanto alla teoria dell’evoluzione quella dell’intelligent design. Piace molto nei salotti intellettuali pseudoscientifici questa parola. Ora, se proprio si vuole argomentare che c’e’ un design sottostante alla creazione del mondo e in particolare delle specie, va bene, passi, si potrebbe perfino trovare qualche ragione, ma sull’intelligent proprio non sono d’accordo. Nel progetto del nostro mondo la maggior parte degli esseri umani (e credo anche del resto degli animali) soffre abbastanza: stupri guerre genocidi odii etnici kamikaze fame e miseria non sembrano molto intelligent. Se proprio vogliamo dire che c’e’ un design, siamo chiari: o e’ idiota o e’ infame. (Niente di nuovo, lo so, ma a quanto pare voltaire non ha insistito abbastanza) >

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Davide wrote (a PeaceLink):
< Vorrei rispondere agli arroganti pacifisti terroni. Non è un discorso di disprezzo di una persona ma di un vero e proprio stile di vita, di una terra che puzza di un fetore schifoso dove niente funziona, e dove lozio riposa sulle pance pelose della gente che non sa nemmeno parlare. (non stupiamoci allora se in italia l’industria sia più sviluppata nel nord, se il turismo straniero preferisce il nord non stupiamoci se nella terronia niente funziona) quindi diciamo viva nord ma anche viva sud quando cambiera lo stile di vita. (la terronia è una terra meravigliosa non lasciamola nelle mani di incapaci) >

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Beppe wrote:
< Voglio… un referendum anche in Italia contro l’industria e il commercio delle armi, senza se e senza ma >

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Ingmar wrote:
< Qualsiasi studente di economia riderebbe dell’idea dello Stato come proprietario reale della moneta, perchè gli insegnano stronzate come l’assoluto storico del capitalismo e la necessità di “libertà vera ed effettiva” nella predominanza bancaria sullo Stato! Studiassero invece chi ha frantumato dalle sue basi le dottrine economiche capitaliste passo dopo passo, con un umile e certosino lavoro di ricerca di decenni, ancora oggi considerato il miglior pensatore del suo secolo: il suo nome è Karl Marx. Scusatemi se insisto ad essere suo seguace! >

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Giorgio wrote:
< Andrebbe chiarita una cosa. Il controllo degli scarichi verifica la quantita’ di prodotti (velenosi) derivanti da una *imperfetta* combustione, come ad esempio l’ossido di carbonio o le aldeidi. Un SUV diesel sicuramente – e per motivi strutturali – ne emette meno di una vecchia utilitaria. Ma il gas responsabile dell’effetto serra e’ l’anidride carbonica, che e’ il prodotto – assieme all’acqua, della combustione *totale*. Per un chimico, e’ banale calcolare che nel caso migliore, quello della combustione *ideale*, ogni litro di benzina bruciato produce circa 400 grammi di acqua e ben 250 litri di anidride carbonica, piu’ una imprecisata quantita’di sangue umano versato in diverse parti del mondo. Se la combustione e’ *parziale* verra’ prodotta un po’ meno anidride carbonica ma un po’ piu’di prodotti tossici. Quanto al sangue umano, si presume che la quantita’ sia circa la stessa. Quindi e’ comunque criminale consumare 10 litri di benzina quando se ne potrebbero consumare 2 o addirittura nessuno >

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Urbano wrote:
< Le emissioni sono in gas inquinanti, come CO (monossido di carbonio) od ossidi di azoto, l’effetto serra è dato dall’anidride carbonica (CO2) che non è considerato inquinante -almeno qui ma penso anche in Italia. La produzione di CO2 è proporzionale al consumo di carburante >

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Giancarlo wrote:
< Ma qualcuno vuole dire al sig. Ruini che l’Italia è uno Stato sovrano e non desidera ingerenze da uno staterello d’oltre Tevere ospitato volentieri, ma che deve mantenersi entro i limiti della decenza? L’Unione dovrebbe inserire nel suo programma di governo la revisione dei Patti Lateranensi >

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Enrico Peyretti wrote:
< Io sono solo un pensionato che si dà da fare e da parlare per ciò che gli sembra intimamente giusto, per chiamare ingiusto cò che è ingiusto, per poterlo superare. Per Marco Benanti, giornalista-operaio catanese, estromesso dal suo posto di lavoro perchè ha scritto per la pace, aggiungo la mia protesta, per quanto conta uno insieme ad altri, spero a tanti >

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Giuseppe Palermo wrote:
< Pietro Fassino, intervistato dalla moglie di Rutelli, rivela al mondo di essere “credente”. Precisa che si tratta di una questione “assolutamente privata”. Talmente privata da doverla portare a conoscenza di tutti, e proprio ora: esattamente nei giorni in cui il medesimo Fassino ricicla nell’Unione la vecchia ciabatta di Pannella (l’alleato di Berlusconi nei momenti decisivi, il più votato da Riina e Piromalli, l’uomo usato dalle destre per ricattare il Vaticano) >

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Catullo <nugae@liber.rm> wrote:

< Uccellino della bimba mia
che con te gioca che ti tiene in mano
che ti porge il ditino a mordicchiare
provocandoti il becco – quando vuole,
il mio amore dolcissimo, giocare
un gioco lieve che le porti via
il desiderio la malinconia –
Potessi anch’io giocare insieme a lei
con te, spazzar dall’anima il torpore! >

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“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?” (Giuseppe Fava)