San Libero – 27

Catania. Inaugurazione del nuovo consiglio comunale. Il consigliere d’opposizione Claudio Fava viene fermato da un anziano signore: “Buongiorno. Si ricorda di me?”. “No”. “Io sono Ferlito. Sono qua e sono tornato a occuparmi di politica”.
Io mi ricordo molto bene di Ferlito. Era assessore ai lavori pubblici al comune di Catania e un suo cugino, di professione mafioso, venne un giorno fermato a Milano con un carico di milleduecento chili di droga. Il pezzo che scrissi su questo arresto non venne mai pubblicato sul giornale dove lavoravo: l’assessore Ferlito si precipitò dai proprietari e, in assenza del direttore, costoro fermarono le rotative e censurarono la notizia. Il direttore del giornale, che aveva preso le mie difese, fu licenziato – per questo e altri motivi – pochi mesi dopo. Si chiamava Giuseppe Fava e tutto questo succedeva esattamente diciannove anni fa. Dell’assessore Ferlito, si occupo’ il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, pochi giorni prima di morire.
Giuseppe Fava fu ucciso dalla mafia nel 1984. I suoi assassini – ma non i mandanti – sono stati condannati, nella più totale indifferenza della stampa italiana, l’estate di due anni fa. Claudio Fava, sfuggito a un agguato mafioso che avrebbe dovuto uccidere anche lui, è suo figlio, ed è stato uno dei giornalisti che con “I Siciliani” hanno fatto piazza pulita del sistema di potere mafioso catanese degli anni Ottanta.
Dopodichè, Ferlito adesso sarà magari un esponente politico di secondo piano, ed è persino possibile che ora sia solo un povero pensionato che frequenta il consiglio comunale solo per nostalgia dei bei tempi: io però non mi fido, e sto in campana.
Occhio alla Sicilia, ragazzi. Dalle vostre parti, restaurazione vuol dire “soltanto” alcuni anni antipatici da attraversare. Dalle parti nostre, vuol dire che prima o poi proveranno a ricominciare ad ammazzare.


Palermo. Poco più di dieci milioni è la cifra che dovrebbero essere obbligati a pagare, secondo la Corte dei conti siciliani, i familiari del giudice Rocco Chinnici, ucciso da una bomba mafiosa diciassette anni fa. La decisione della Corte, relativa a presunti ritardi sul dissequestro di alcuni beni di mafiosi, giunge al termine di una lunga indagine sul giudice siciliano.


Palermo. Assolto (veramente per adesso è soltanto indagato: ma anticipiamo senz’altro come andrà a finire) dall’accusa di voto di scambio con mafiosi il presidente della Provincia ed europarlamentare Francesco Musotto. L’uomo, già in passato indagato e assolto per analoghe questioni, stavolta è stato tirato in ballo, del tutto ingiustamente, da un tale Orfanò, consigliere comunale a Paternò: secondo l’accusa (tutta da provare) dei carabinieri costui avrebbe utilizzato le strutture di Cosa Nostra per la campagna elettorale di Musotto, ottenendogli una clamorosa affermazione che peraltro era scontata date le qualità civiche e morali del candidato. Secondo i magistrati inquirenti, che per mestiere tendono tuttavia a pensar sempre male della gente, Orfanò avrebbe appoggiato Musotto per farsi finanziare con fondi europei una fabbrica in paese; nell’ambito della campagna elettorale i (presunti) mafiosi avrebbero addirittura distribuito agli elettori analfabeti dei normografi per facilitare le operazioni di voto: “per votare basta metterlo dritto e poggiarci la penna sopra, poi sbarrare dove c’è la bandierina”.


Palermo. Don Meli è il prete che caccia gli spacciatori a cazzotti dal suo quartiere, che è l’Albergheria di Palermo, quindici anni fa. Poi è il prete che affronta gli usurai che per farsi pagare i debiti si fanno onsegnare i bambini da mettere nei pornovideo – quattro anni fa, sempre all’Albergheria. Adesso ha stroncato un altro giro di figghibottana, una ventina di stronzi che compravano e vendevano carusitti del quartiere. Ha le mani pesanti, don Meli: non sarà mai facile per nessuno, finchè campa lui e finchè dio l’assiste, fare carne di porco dei bambini di Palermo. Però – ha detto la donna-giudice che ha arrestato i porci – questi sono bambini che non hanno scuola, che hanno buchi per case, che mangiano un giorno sì e uno no, che vivono nella strada: diecimila lire o una pizza possono fare di loro quello che uno vuole. Ci deve pensare l’Italia, prima o poi, a difendere, ma alla radice, ‘sti bambini: mica si può contare per altri quindici anni solo sui cazzottoni di don Meli.


Italia. Berlusconi è entrato in Mediobanca (tramite Mediolanum); contemporaneamente esce da Mediobanca la Comit, la Banca Commerciale Italiana di Mattioli, di Scalfari e di La Malfa (Agnelli, che di Mediobanca era stato il coccolo, il figlio maschio e il capolavoro, ha già venduto tutto agli americani due mesi fa). A questo punto è inutile fare le elezioni l’altr’anno.


Mafia e borsa a New York. I Gambino, i Lucchese, i Genovese e i software per la gestione dei flussi finanziari. A Wall Street, stavolta, hanno appena iniziato.


Bologna. Disordini in margine a una manifestazione di extracomunitari: due italiani feriti, sconcerto fra la popolazione. Interessi economici di vario genere sarebbero stati all’origine – secondo quanto riportato dalla stampa – del raduno degli extracomunitari (nordamericani, giapponesi, canadesi, australiani e altri ancora).


Sassello (Savona). Ordine del sindaco: d’ora in poi gli sposi, in comune, prima di poter pronunciare il “si” dovranno formalmente dichiarare sotto la propria responsabilità di essere rispettivamente “maschio” e “femmina”. Il sindaco intende in tal modo tutelarsi contro il pericolo di possibili unioni gay.


Diritto. Graziato Ali Agca. Riforma del codice penale: “attenuante di Fatima”. (F. Feola)


Baedeker. Milano, l’ultima grande città meridionale salendo da Napoli verso Parigi. Formigoni non sarà d’accordo. Ma io mi fido di più di Stendhal.


Politica. Ora non mi ricordo esattamente che mese era, ma verso la fine del Sessantasette Asor Rosa pubblicò un brillante articolo su questi strani movimenti (“contestation”) che si stavano sviluppando fra gli studenti americani. Qui da noi non potrebbe succedere nulla di simile, non ci sono proprio le condizioni, scrisse pensosamente il filosofo. Ed era la fine del Sessantasette.


Politica. Una “Aristotele Corporation” sta facendo i soldi vendendo ai candidati le mail list degli elettori con tutti i dati (buona parte del fatturato viene dalla American Rifle Association, la lobby delle armi da fuoco).


Politica. Il nuovo status symbol dei miliardari in Italia è di essere proposti come nuovi possibili lider della sinistra (“Ma te non ti hanno proposto, ancora? Mica sei un barbun?”).


Vacanze. Che estate stanno facendo i cinque bravi ragazzi di buona famiglia, di Viterbo, fra i diciotto e i vent’anni, che per alcuni mesi hanno torturato un loro coetaneo psicolabile ricattandolo con la minaccia di espellerlo dal gruppo? Legato e trascinato con l’automobile, gettato nel cassonetto ecc.


Cairo. Due gemelline trattenute dalla clinica (privata): non le lasciano andare finchè il papà non paga le spese dell’incubatrice, un sette milioni.


Old Glory. Da ora in poi in tutte le scuole del Regno ci sarà un Responsabile per la Bandiera col compito d’innalzare il Tricolore sul pennone regolamentare. All’inizio i bambini canteranno l’inno nazionale (“God Bless Italy”) con la manina sul cuore e lo sguardo alla bandiera. L’insegnante terrà loro dei Vibranti Discorsi, dei quali uno all’inizio e uno alla fine dell’orario scolastico, quest’ultimo concluso da uno spontaneo e corale Saluto al Presidente. Mia nonna faceva la maestra di scuola e alla fine si ruppe le scatole e rischiò anche di passare qualche guaio, a proposito di inni e di bandiere: fortuna che alla fine arrivò l’otto settembre e di tutte queste “buffonate” (come diceva lei) non si parlò più. (Per qualche anno, anzi, la gente che voleva bene all’Italia trovò dei modi seri per dimostrarlo. Ma capirai… ).


Creta. Pensionato italiano si getta in acqua per salvare una bambina e muore subito dopo averla portata a riva. Milanese dei tempi in cui c’era ancora Milano, socialista dei tempi in cui c’erano ancora i socialisti. Si chiamava Lino Bonafini.


America. Ucciso a bastonate perchè gay. Era un bastardino terrier di tre anni, e il padrone non sopportava che andasse con altri cani.


Germania, Europa: addio al nucleare. Per quelli della mia generazione, l’atomo è stato una presenza molto familiare. Era quello che ci avrebbe fatto saltare tutti quanti per aria, se le cose fossero andate storte, ma anche quello che avrebbe portato il Progresso e la Civiltà dappertutto, se in aria non fossimo saltati. (Tutte le nostre astronavi andavano a motore atomico: e arrivavano dappertutto).
Abbiamo convissuto con uno strano dio, da ragazzi. Ci saremmo sinceramente rallegrati con noi stessi, se a sedici anni ci avessero annunciato che saremmo arrivati ai cinquanta senza fare i conti con la Bomba. Ma saremmo rimasti increduli e inorriditi, se qualcuno ci avesse profetizzato che su questo pianeta, quando infine fosse arrivato il Duemila, la gente si sarebbe abituata a morire non d’apocalisse nucleare ma semplicemente di fame.


Hackmeeting. “Hackers” a convegno a Forte Prenestino. Quattrocento programmatori di primissimo livello, tre giorni di studi, un dibattito serio sulla privacy e sull’etica in rete. Un evento molto più interessante, e molto più avanzato sul piano culturale e tecnologico, di carrozzoni più o meno propagandati che non fanno nè bene nè male a nessuno (spero che nessuno pensi che stia parlando dello Smau a Roma e roba del genere). Ma si ostinano, i maledetti, a chiamarsi “hackers”. Spaventare i borghesi… Però c’è un senso profondo, storicamente parlando, anche in questo. Nell’altra rivoluzione industriale, i primi che provarono a vederci un po’ più chiaro passarono un paio di generazioni mascherati nelle maniere più kitsch e colorite: “Sublimi maestri perfetti”, “Knights of labour”, “Lega dei Giusti”, “Fabian Society”, e così via. Solo più tardi, a maturità (tecnologica e, quindi, politica) raggiunta, si definirono banalmente “socialisti”.


Italia. Abolito dopo centoquaranta anni di servizio il Regio Esercito. Il servizio militare verrà svolto d’ora innanzi solo dai giovani disoccupati meridionali che si offriranno volontariamente.


New Tecnology. Presentato alla biennale di Architettura di Venezia il prototipo di un “modulo urbano integrato” per barboni. Tre ruote, spazi per riporre gli avanzi raccolti, antenna di segnalazione per non farsi investire dalle auto, trasformazione notturna in giaciglio di fortuna.


Aids. Il presidente sudafricano Thabo Mbeki ha dichiarato di ritenere plausibile la teoria degli scienziati americani che hanno recentemente sostenuto che, in molti casi, la sindrome complessiva chiamata Aids non è causata da un virus ma dalla malnutrizione indotta dalla povertà. In Sudafrica i casi di Aids sono circa quattro milioni e mezzo e si ritiene che sfioreranno gli otto milioni nei prossimi anni. In altri paesi africani il tasso di Aids sulla popolazione adulta è stimato attorno al 25 per cento e l’aspettativa di vita è diminuita di un quinto negli ultimi anni.


America. Circa venti milioni di telespettatori hanno abbandonato i telegiornali tv per l’internet. Resistono invece i lettori dei quotidiani, non scalfiti finora dalla concorrenza degli elefantiaci portali introdotti in rete, con criteri “televisivi”, negli ultimi due anni. Questo trend nonsi applica purtroppo all’Italia, dove i quotidiani hanno continuato a perdere lettori prima, durante e dopo l’introduzione dell’internet.
In America i lettori cercano nei loro giornali i contenuti civili e “umanistici” che completano le news fornite dalla tv e dalla rete. In Italia, i lettori si difendono disperatamente dai giornali (che non sono affatto loro, ma di poteri e corpi separati d’ogni genere) non leggendoli.


Giro degli ospedali. Roma. Donna nigeriana di 27 anni aggredita da un branco di pittbull in via Gigliotti, periferia nord. Soccorsa da passante, ospedale Sandro Pertini, ferite lacero-contuse, 15 giorni salvo complicazioni. Milano. Luis Usman, 24 anni, lavapiatti abusivo, colpito da una proiettile calibro 357 Magnum alla testa mentre in preda all’alcool danneggiava alcune automobili in sosta. Ricoverato d’urgenza al Policlinico, encefalogramma piatto. Lo sparatore, un avvocato milanese proprietario di una delle auto danneggiate, è già stato rilasciato. Roma. Gianni Sanna, 32 anni, aggredito a calci da tre senzacasa stranieri mentre dorme sul marciapiede a San Lorenzo. Policlinico Umberto, vaste escoriazioni e sospette fratture, due settimane salvo complicazioni. Acerra (Napoli) Hamidi Lala, raccoglitore di tabacco a cottimo, aggredito a coltellate da altri emigranti che intendevano sottrargli il suo (provvisorio) contratto di lavoro. Deceduto in ospedale in seguito alle ferite riportate. Berlino. Il principe Ernst August von Hannover, marito della principessa Carolina di Monaco, colto da improvviso malore durante un ricevimento. Ricoverato d’urgenza con un elicottero.


Ladri di biciclette. Sorpresi mentre rubavano dei giornali da un’edicola per poi venderli ai semafori, si davano alla fuga nei pressi della stazione Termini e reiteravano poco dopo il reato impossessandosi di (due) biciclette ivi custodite. Catturati dai carabinieri dopo un breve inseguimento ecc.


Sfratto. Maria Becchetti, 68 anni, è stata espulsa dopo 40 anni dalla sua abitazione a San Michele al Quirinale, di proprietà del Ministero delle Finanze. I funzionari hanno eseguito lo sfratto senza alcuna resistenza da parte dell’anziana.


AntonellaConsoli libera@libera.it > wrote:

< Nel paese dove c’era una volta
son scomparse le foglie
ma non è inverno >