San Libero – 114

Rai. Non male la proposta di Mimmo Lombezzi (“Kapucinski for president”). Sentiamo:
< La mia soluzione per le nomine Rai: si prende uno dei più grandi giornalisti viventi – Ryszard Kapucinski – e gli si affida lo scettro dell’intera baracca, o quantomeno di tutta l’informazione, dandogli la possibilità di scegliere firme di chiara fama internazionale per Tg e Speciali.
Questa soluzione avrebbe tre formidabili vantaggi:
1) porrebbe fine a vecchie e nuove lottizzazioni;
2) rafforzerebbe l’immagine Europea dell’Italia (che non è splendente);
3) renderebbe impossibili anomalie mediatiche tutte italiane.
Ad esempio, che fine ha fatto il filmato di Rai2 sugli scontri del G8? Perchè per sei anni nessuna rete – nè pubblica, nè privata – ha mai trasmesso l’ultima intervista a Borsellino?
Perchè un programma di successo come “Il fatto” di Biagi dovrebbe essere spinto in seconda serata?
Ad un politico dà fastidio la satira, ad un altro gli sceneggiati sulla mafia. Sarà necessario “normalizzare” anche Blob? >

________________________________________

L’Odassea. Lui, poveretto, era partito per creare un governo che durasse mill’anni. Un governo impresario, concreto, poche parole e tanti fatti – non come i governi di quegli scalandrati dei politici. Purtroppo, non tutti si sono dimostrati alla Sua altezza. Chi lo ricatta per avere una poltrona in Rai, chi pretende la testa dei giudici per non finire in galera, chi rosicchia e chi rubacchia. Nelle regioni devoluscionate, in particolare, emerge tutt’una nuova classe di rosicchiatori locali, che manco la prima repubblica si sognava. “E io – sospira Lui – e io pago”. Altro che grande statista: qua gli tocca passare alla storia come una sorta di superforlani.
Il simbolo di tutti costoro – che Gli impediscono di estrinsecare le Sue eccelse qualità di imprenditore-statista – non è tuttavia uno come Bossi (troppo da commedia dell’arte) o come Dell’Utri (troppo foscamente scespiriano). È invece – nè troppo, nè troppo poco – il buon Odasso. Così l’avventura di Berlusconi, che era cominciata come una drammatica Odissea, alla fine s’è trasformata – mediocremente – in una Odassea.
* * *
Anche a Odasso (ah: massone pure lui, come il principale), tuttavia, bisogna riconoscere qualcosa. Il povero Mohammed, per esempio, sarebbe tranquillamente crepato di morbo epatico – nella Torino del post-novelli – perchè extracommunitario marrocchino. Categorie per le quali non è prevista assistenza medica nè diritto a campare. Grazie a Odasso, invece, i notabili subalpini hanno deciso che il servizio sanitario cittadino aveva bisogno urgente di una ripulitura d’immagine (“ladri sì, però umani”) e, a titolo del tutto eccezionale, hanno deciso di risparmiare la vita a Mohammed. “Purchè non diventi un’abitudine! – bofonchiano tuttavia – E (la vita che ti regaliamo) non te l’andare a bere!”.
* * *
Ancora su Odasso: mi chiedo se significhi qualcosa il fatto che stavolta, dopo Roma Ladrona e Milano Da Bere, il testimone dell’intrallazzo sia finito in pugno alla perbenistica, riservata, gerarchica, efficiente, cortesissima Torino.

________________________________________

Il pizzo sulla mucca pazza. “La qualità ha un prezzo”: io governo non so se la carne che ti vendo si lasci tranquillamente digerire oppure ti mandi all’altro mondo. Se lo vuoi sapere, paga la gabella (“non chiamiamolo ticket, per carità: sarebbe odioso”) e salva la pelle.
Così – estrapolando – mica ti garantisco che al passaggio a livello ti abbasso le sbarre quando passa il treno. Paga l’apposita tassa (“contributo qualità passaggio a livello”) e vai sicuro. Sennò, forse passi e forse finisci sotto il treno. Idem per gli aeroporti (qui l’hanno proposta seriamente). Una tassa sull’aria non si sa (a Milano quasi quasi converrebbe); ma sull’acqua e sul pane ce ne sono state parecchie a Napoli (e a Milano) ai tempi dei governatori spagnoli. Che, tecnicamente, le chiamavano gabelle.
Ognuna di queste gabelle verrà docilmente accettata dai cittadini (o sudditi, o audience, o insomma come cavolo preferiscono chiamarsi oggigiorno) italiani, i quali ignorano ormai completamente il fatto d’avere un diritto intrinseco a non crepare di mucca pazza o a non finire sotto un treno, nè sospettano più che i governi stiano al mondo proprio per tutelare la pelle dei cittadini.
La giovane sventurata che ora combatte contro la mucca pazza (e contro i giornalisti) a Trapani, è vittima in realtà dei suoi concittadini siciliani – e in particolare, con un più alto tasso d’inciviltà, trapanesi – che non si sono mai curati delle macellerie clandestine della mafia e degli affari mafiosi in generale. Clandestine per modo di dire, perchè c’era chi le denunciava già quindici anni fa: ma nè le autorità di governo nè il buon popolo siciliano erano interessati a salvare la vita di quella povera ragazza, nè di alcuna altra vittima del sistema produttivo mafioso. Ora, naturalmente, “grandiose indagini contro le macellerie clandestine”. Chiudere la stalla (mafiosa) dopo che sono impazziti i buoi.

________________________________________

Fascisti. Il saluto romano ora si fa al contrario. A palma in su, mendicando. (“A berluscò, che ciai ‘na portrona?”).

________________________________________

Sttt… Non fare rumore che svegli Ciampi.

________________________________________

Un finlandese a Roma. Il Foglio di Ferrara, come contributo alla lotta antinflazione, passa da 0,77 a un euro. “Per abolire i centesimi, come in Finlandia”. In realtà, altro che centesimi: ogni anno Il Foglio si sbafa dei bei milioni di euro come contributo statale in quanto organo di un fantomatico partito (“Della Giustizia Giusta”, o qualcosa del genere) che in realtà non esiste ma che pur non esistendo ha avuto la forza – come il Cavaliere di Calvino, che nonostante l’inesistenza combatteva grazie alla forza di volontà e alla fedeltà alla causa – di farsi assegnare un contributo ad personam con un’apposita scandalosissima leggina.
Ferrara, non sei un finlandese. Sei un portoghese.

________________________________________

Zitto, tu. In Sicilia, appello post-morettiano di alcuni intellettuali perchè “si ricominci a parlare di cultura di sinistra”. L’appello è firmato fra gli altri da Mario Centorrino, docente universitario a Messina. Pochi anni fa, un ragazzo che faceva la tesi con lui (si chiamava Antonello Mangano) orientò la sua ricerca nella ricostruzione dei rapporti fra mafia, massoneria e baronato universitario a Messina. Scoppiò uno scandalo. Centorrino ritirò immediatamente la propria firma dalla tesi del ragazzo, lasciandolo scoperto e esposto a ogni ritorsione.
Comincia proprio in questi giorni a Messina, nell’indifferenza generale (il quotidiano locale ne parla molto poco) il processo seguito all’operazione “Panta rei” (collusioni fra mafia, massoneria e baronato universitario). Il ragazzo Antonello Mangano, che dopo la laurea è rimasto (ovvviamente) disoccupato, è impegnato in un suo povero e onesto sito d’informazione antimafiosa che si chiama Terre Libere. Nessuno l’ha cercato per partecipare al Grande Dibattito sulla sinistra. È stato invitato invece il professor Centorrino, a fare il solone della sinistra, e non solo di quella baronale e consociativa cui appartiene ma anche di quella non-ipocrita e civile che si vorrebbe finalmente costruire.
A chi daranno retta i post-morettiani che (ora) discutono, al povero ragazzo Antonello che ha attaccato il meccanismo mafia-baroni a Messina, o all’importante professor Centorrino che invece l’ha difeso?

________________________________________

Giornalisti. Una ragazza, vittima di una tragedia, invoca la privacy per non essere identificata. I giornali annuiscono virtuosamente. Ed ecco come la trattano:
“Una studentessa ventiquattrenne, di San Gimignano, che frequenta Scienze Biologiche a Camerino”;
“Ha dato l’esame di Biologia Generale alla Facoltà di via Carducci, voto ventiquattro”;
“Abita in una palazzina a due piani blu al numero 44 di via Firenze”.
Più identificata di così! I “colleghi” responsabili – i cui nomi diamo qui col preciso intento di sputtanarli – sono: Gero Tedesco, Francesco Massaro e Tano Gullo. (Ah: non cercate la povera ragazza a Camerino o in via Firenze o a Biologia: i nomi dei luoghi io li ho cambiati).

________________________________________

Europa. Stavolta il patto di ferro lo facciamo con gl’inglesi (l’accordo Blair-Berlusconi), e dunque viva l’Asse Roma-Londra, viva il camerata albionico, abbasso la perfida Teutone, e vietato naturalmente ascoltare radio Berlino. (A proposito: bisogna spiegare a D’Alema che non c’è più bisogno di un Tony Blair italiano, ce n’è già uno).

________________________________________

Svizzera. “Italiani mandolinari fatto legge per fare skappare briganti. Kol kavolo noi prendere voi sul serio un’altra volta. Blokkare akkordo bilaterale subito und anzi folere nostri soldi indietro. Und tenere mani in buona vista kuando foi afficinare frontiera svizzera. (Frankobollo di kuesta lettera essere a karico fostro)”.

________________________________________

Spagna. A Compostela, dove un tempo don Santiago Matamoros (San Giacomo Ammazzamori) incitava i fedeli castigliani a far fuori quanti più musulmani possibile, le autorità europee si sono riunite per prendere misure contro gli emigranti clandestini, per lo più musulmani.

________________________________________

Milosevic. Fra i suoi sostenitori, Bossi e Dini. Bossi per farsi riconoscere la Padania e Dini per l’affare Telekom.

________________________________________

Pianeta. Le foto dei ragazzi uccisi quando noi eravamo ragazzi, nel Mille e Novecento e Sessantotto. Gli studenti di un paese, quell’anno, avevano un governo molto animale e avevano deciso di approfittare delle Olimpiadi per fare dimostrazioni di piazza e far vedere a tutti che anche là in Messico c’era chi si ribellava. Il governo mandò i soldati. Sui giornali uscirono reportage più o meno come questi dell’estate a Genova: si sapeva che i soldati erano stati brutali, ma non si riusciva a ricostruire quanto. In questi casi si scrive “un numero imprecisato di morti e feriti” e si va il più possibile sul colore.
I morti, risulta ora, furono più di trecento. Un fotografo messicano è riuscito a nascondere per più di trent’anni (sempre tenuto d’occhio dai militari) due rullini di fotografie. Si è fidato a tirarle fuori soltanto adesso. Repubblica, in Italia, ne ha ripreso qualcuna. Un liceale quasi sorridente, intatto – salvo che per la tempia sfondata – nella morte. Una ragazza composta nel vestitino Anni Sessanta, ma col sangue che le cola da dentro. Ferite quadrangolari, precise, senza rimorsi; da baionetta. Chi le ha inferte, ha dormito tranquillamente – “professionalmente” – quella sera. Una Scuola Diaz primordiale (molto più feroce, certo; epperò, ideologicamente omogenea) di trent’anni fa.
Trent’anni fa, nell’ottobre di quell’anno. Panaiota ed io eravamo giovani (Istituto di Fisica, l’autunno, i primi calcolatori) e poi siamo invecchiati attraversando un casino di cose fra cui il sessantotto. I nostri coetanei di quel giorno – di quelle foto – non sono invecchiati mai.

________________________________________

Palestina-Israele. Il governo Sharon dichiara di essere ufficialmente disponibile a bombardare, per rappresaglia, zone residenziali abitate da civili.

________________________________________

Arafat come il rabbino del villaggio, coi fucili puntati addosso e i soldati che gli urlano “Balla!”.

________________________________________

Sicilia. Venticinque miliardi di lire stanziati dalla regione per pagare una campagna pubblicitaria quadriennale della Saatchi & Saatchi sul tema “Quant’è bella la Sicilia”.

________________________________________

Cronaca. Ostia. Colf nigeriana violentata e massacrata di botte dal datore di lavoro italiano, un imprenditore cinquantenne.

________________________________________

Cronaca. Anzio. Giovane disabile percosso da un gruppo di quattro ragazzi fra i sedici e i diciotto anni. L’episodio è cominciato all’interno di un supermercato, dove i quattro hanno cominciato a schernire a voce alta la loro vittima ed è proseguito fuori, dove il disabile è stato inseguito per alcuni minuti mentre cercava di fuggire, raggiunto, immobilizato (i passanti che si fermavano sono stati invitati a “farsi gli affari loro”) e picchiato. I quattro aggressori, identificati, sono tutti a piede libero.

________________________________________

Cronaca. Vigevano. Sessantenne arrestato per una serie di rapine contro diversa agenzie della stessa banca. “Sono loro i banditi – ha dichiarato ai poliziotti – Mi hanno rovinato”. L’anziano abitava in un camper da quando, in seguito a un mutuo non pagato, la banca gli aveva portato via la casa.

________________________________________

Cronaca. Roma. Dibattito al comune: è il caso di eliminare i sanpietrini? Pro: i sampietrini ci sono solo a Roma; per metterli ci vogliono operai molto esperti; in caso di disordini, sono una carta a favore dei dimostranti. Contro: i sampietrini ci sono solo a Roma; per metterli ci vogliono operai molto esperti; in caso di disordini, sono una carta a favore dei dimostranti.

________________________________________

Protestanti.
Quando: mercoledì 20, dalle 15 alle 17. Dove: al computer. Proposta: “corteo web” per il decennale di Mani Pulite (tutti sul sito www.giustizia.it). Promotori: vari comitati di sostegno ai magistrati. Contatti: info@conigiudici.it, net_giustizia@hotmail.com.
Quando: sabato 23 mattina. Dove: a Roma (Campidoglio). Proposta: assemblea antimafia (a seguire: assemblea nazionale di Libera). Promotori: Palermo Anno Uno. Contatti: palermoannouno@libero.it
Quando: sabato 23 pomeriggio. Dove: a Milano (Palavobis). Proposta: Giornata della Legalità. Promotori: Micromega, Omicron, Società Civile e altri. Contatti: 02.8392338, 02.8356459(fax), micromegaforum@katamail.com.
Quando: domenica 24 sera. Dove: ognuno a casa propria. Proposta: asteniamoci tutti dalle reti Mediaset per dare un segnale di protesta rilevabile all’Auditel. Promotori: Movimento Nonviolento piemontese.
Quando: alla svelta. Dove: idealmente, sempre a piazza Navona. Proposta: restiamo in contatto e andiamo avanti. Promotori: ulivisti (ottimisti) vari. Contatti: www.litaliademocratica.com.
Tutto ciclostilato in proprio, e senza dalemi. Alè!

________________________________________

Beppe Sini <nbawac@tin.it> wrote:
< Ai molti amici che sperperano tempo e parole a leggere ed a replicare sdegnati agli scritti dei propagandisti più ignobili e ridicoli della guerra (con ciò peraltro diffondendoli ulteriormente), vorrei rivolgere l’esortazione a smettere di farlo: abbiamo tanto di quel lavoro da fare, e sono tante le cose utili e importanti da sapere, e c’è da discutere di cose di grande momento ed urgenza, ed infine potendo scegliere tra Kafka da un lato, e i tamburini del terrorismo di stato dall’altro, davvero vi è chi preferisce star a leggere e discutere i laudatori dell’omicidio? Davvero vi è chi preferisce dedicare due ore dello scarso suo tempo alla prosa che inneggia alle stragi piuttosto che a Virginia Woolf o a Cervantes? Possibile che abbiate già letto tutto, e non vi resti altro da leggere che i proclami dei nipotini di Hitler? Suvvia. >

________________________________________

Persone. Morto Michele Pantaleone che combattè per la Sicilia contro la mafia, ai tempi in cui i siciliani avevano ancora i coglioni.

________________________________________

Non so chi sia Anna. Ma – firmati “Le compagne e i compagni” – da Napoli sono arrivati questi versi.

< In memoria di Anna
E rimanemmo in silenzio
tra le voci che si inseguono
e non hanno un suono
ma con ancora la forza
di rompere la gabbia
e la voglia di gridare
la nostra rabbia
contro ciò che distrugge
le nostre vite
contro ciò che ti ha
portato via da noi
con te stretta
nel nostro abbraccio >