San Libero – 113

Giovedì niente scuola. Una giornata di raccoglimento sarà osservata in tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado in occasione della festività di San Ladrone recentemente istituita e delle celebrazioni connesse. Ricorre infatti in quel giorno il decimo anniversario dell’incarcerazione – avvenuta per mano communista il Quattordici Febbraio del 1992 – di Mario Chiesa, il giovane proudhoniano che per primo si sacrificò davanti ai giudici per rivendicare il diritto a una più moderna redistribuzione delle ricchezze. “Il nome di Mario Chiesa – è detto nella circolare del Ministero dell’Istruzione che da domani sarà affissa in tutte le scuole – risuoni a esempio e monito per le giovani generazioni: nessuna violenza di giudice può fermare, a lungo andare, la lesta mano di chi afferma il diritto inalienabile alla libertà di possesso”.
A Milano, la cerimonia principale avrà luogo in piazza Duomo davanti al monumento equestre a Craxi con la partecipazione del Presidente del Consiglio, dell’intero Governo e di buona parte dell’opposizione. A Roma invece una semplice corona d’alloro ornata dal Tricolore sarà deposta dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ai piedi del sacrario del Ladrone Ignoto, colui che i finanzieri non riuscirono mai ad identificare ma che oggi simboleggia sotto la lapide “Ignoto Furi” la dedizione, la dazione e l’attaccamento al valsente di tutti coloro che, ignoti alle questure ma non alla Storia, hanno permesso al nostro Paese di diventare quel che è ora.

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Mafia 1. Il Gapa, a Catania, è un’associazione di volontariato che da dodici anni organizza doposcuola nel quartiere più degradato della città, San Cristoforo. Non fa dibattiti e non emette proclami ma si limita a sviluppare iniziative concrete per ridurre il tasso di analfabetismo e di emarginazione dei ragazzi più disgraziati della città (Catania ha il record italiano di emarginazione giovanile). Due settimane fa ha avuto l’infelice idea di intitolare una bibliotechina di quartiere al nome di Giambattista Scidà, il magistrato-simbolo dell’antimafia catanese. Immediatamente l’amministrazione comunale ha emesso un decreto di sfratto dai locali occupati dai volontari per farci la biblioteca e il doposcuola. Di fronte all’immediata mobilitazione di tutto il volontariato cittadino, il sindaco (o meglio, il vicesindaco, poichè il sindaco al comune si vede pochissimo, impegnato com’è in faccende private) ha farfugliato che c’era stato un errore e che l’iniziativa era stata presa a sua insaputa da un funzionario del comune, un certo Abbate.

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Mafia 2. Cinque intere pagine a pagamento sono state pubblicate su altrettanti quotidiani italiani per protestare contro la mancata scarcerazione dell’indstriale siciliano Sebastiano Scuto, incriminato per associazione mafiosa, concorso in omicidio e altri reati. Un episodio analogo si ebbe a settembre, quando su La Stampa di Torino apparve una pagina a pagamento che chiedeva la scarcerazione del boss camorrista Aniello Nuvoletta, presunto mandante dell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani.
Le indagini su Scuto, portate avanti dal giovane giudice catanese Marino, annullate da alcuni suoi superiori in Procura e infine riconfermate dall’anziano Gip Ferrara, hanno segnato una stagione di polemiche molto dure a Catania; alcuni magistrati vennero minacciati di trasferimento per aver richiamato l’attenzione del Csm sulle protezioni di cui lo Scuto ed altri avevano goduto in ambienti politici e giudiziari catanesi.
Le pagine in questione, in cui vengono pesantemente attaccati i magistrati che hanno indagato, sono praticamente anonime: in calce, però, una nota dichiara che sono state pagate grazie allo “spontaneo” contributo di millecento dipendenti dell’imprenditore mafioso.

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Attenzione. Intervistato da un organo dell’estrema destra governativa, il presidente dell’associazione magistrati – il catanese Gennaro – risponde positivamente alle offerte di tregua (e in pratica di trattativa) avanzate dal ministro della giustizia di Berlusconi dopo l’ondata d’opinione pubblica suscitata da Borrelli. La posizione personale di Gennaro è in questo momento molto debole a causa delle accuse avanzate contro di lui da colleghi siciliani di avere deplorevolmente interferito nel caso Scuto.

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Uccellacci e uccellini. Votato al senato il decreto che consente alle regioni di disporre autonomamente le caccia anche alle specie protette dall’Unione Europea: passeri, fringuelli e storni. Per ben tre volte la Corte di Giustizia europea ha condannato il nostro paese per violazione delle direttive comunitarie in proposito. Adesso, col nuovo decreto, sarà ufficiale: milioni di piccoli uccelli, che nella parte civile d’Europa sono rispettati e amati, da noi verranno ad essere ammazzati. Un altro pezzo d’Italia – dell’anima italiana – che vola via.

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Disposizione transitoria. Esiliare subito Bruno Vespa. Sennò, la settimana prossima, ce li ritroviamo tutti pimpanti a Porta a porta.

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Frasi celebri. Berlusconi: “Sarò assolto: ho tante chances di essere condannato quante di diventare communista”. Auguri, compagno B.

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Vorrei iscrivermi all’Ulivo. Ma come faccio? Dovrei prima iscrivermi ai Ds (che non stimo) o alla margherita (con cui non ho nulla a che fare). In altre parole, vorrei essere cittadino jugoslavo senza dover essere necessariamente serbo o croato. Se l’Ulivo cominciasse a tesserare direttamente?

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Solidarietà. Ai monarchici italiani, che costernatamente prendono atto della promessa di “sottomissione alla Repubblica” (secondo loro) dei loro amati re e principini. “E ora che facciamo? Se pure loro ci mollano…”. Coraggio, compagni sabaudi, non vi deprimete. Parola di Savoia dura poco…

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Pianeta 1. Duecento vittime nelle favelas di Rio de Janeiro a seguito di un’ondata di alluvioni e maltempo. Uccisi da squadre armate diversi amministratori e attivisti del Partito dei Lavoratori (Pt), la formazione vicina ai no-global che viene data per favorita alle prossime presidenziali brasiliane.

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Pianeta 2. Sei senzatetto morti di freddo a Washington a causa di un’improvvisa gelata che ha colpito per alcune ore la capitale. Il numero dei cittadini americani costretti a dormire per strada ha raggiunto il massimo storico proprio in questi mesi. Nella sola New York, secondo la Washington Post, sarebbero circa 29.400, 12.500 dei quali sotto i quattordici anni.

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Pechino. Centoventitrè milioni di disoccupati dichiarati ufficialmente dalle autorità del paese.

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Afganistan. Continuano gli scontri armati fra le diverse fazioni dell’Alleanza del Nord, lo schieramento che difende la democrazia e l’Occidente in quel paese dopo la dimissioni (da difensori della democrazia ecc.) dei precedenti titolari, i talebani. Gli scontri, che hanno causato finora alcune decine di morti e feriti, oppongono in particolare i capi-clan Rashid Dostum e Mohammad Atta, entrambi membri del governo post-talebano.

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Distiamo dall’Argentina settemila chilometri e dieci anni.

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Cronaca. Roma. Giovane tossicodipendente morto in isolamento a Regina Coeli.

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Cronaca. Roma. Occupato da un “comitato popolare per la casa” uno stabile abbandonato da vent’anni in via Prefetti. “Le case ci sono – dice il comitato – le blocca solo la speculazione”.

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Cronaca. Bisanzio. L’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, l’onorevole Tino Scotti, il generale Aldemaro Girardengo, la contessa e la contessina Maria Pamela e Samantha Buondelmonti-Mazzanti-Viendalmare, il cardinal Della Rovere, il Megamanager della Bingo Enterprises Grand’Uff. Lup.Mann. Luciano Consoli, l’attore Massimo Giletti, Lulu del cabaret, Natalia Estrada e numerose altre personalità del mondo dello spettacolo e della cultura hanno presenziato ieri all’inaugurazione della sala Bingo di piazza Re di Roma, la più grande d’Italia con oltre mille posti a sedere. Assente ingiustificato il senatore Andreotti.

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Cronaca. Gela. Arrestati agenti della stradale per tangenti estorte ai camionisti ai posti di blocco. La più rilevante di esse (le tangenti venivano richieste in natura) consisteva in circa dodici chilogrammi di mozzarella napoletana.

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Cronaca. Roma. Una delegazione della Guardia di Finanza si è recata in visita alla sede nazionale di Forza Italia in via dell’Umiltà. I finanzieri hanno espresso ai politici il più vivo senso di ammirazione e gratitudine, loro personale e dell’intiero Corpo, per il fulgido esempio dato di onestà, serietà e dedizione al paese. Hanno poi chiesto, come piccolo ricordo della simpatica giornata, una collezione di carte relative al tesseramento di Forza Italia, che secondo taluni potrebbe illuminare parecchio sulle modalità di finanziamento del partito.

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Cronaca. Torino. Proseguono i lavori in preparazione della prossima strage di automobilisti all’interno del tunnel del Monte Bianco. Il traforo verrà infatti riaperto con solo poche settimane di ritardo nonostante il rilevamento di crepe e fratture in più punti delle pareti.

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Cronaca. Roma. Si sono felicemente uniti in matrimonio nella delegazione comunale di via Valle delle Camene il signor Eugenio C., la signorina Cesira S., e i rispettivi cani, un volpino arancione di nome Ugo e una bassett hound a nome Celestina. Auguri a tutti.

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Cronaca. Roma. Un fiero colpo è stato inferto dal patriota Tomassoni Gino alle orde islamiche che minacciano la civiltà occidentale e in particolare italiana. Assunto come contabile dal Centro Islamico di Roma, il Tomassoni riusciva infatti a craxare abilmente 583 milioni di lire trasferendoli dalle casse islamiche a quelle cristiane (nella fattispecie, le sue). Purtroppo, un giudice antipatriottico e giacobbino ha approfittato di alcune leggi retrograde per appioppargli un anno di carcere (appropriazione indebita) con la condizionale.

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Cronaca. Roma. Una delegazione di Massaie Rurali, Intellettuali Critici e Giovani Esploratori è stata ricevuta ieri a Palazzo Nazionale dalla Direzione Nazionale dell’Opposizione di Sua Maestà.

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Cronaca. Roma. Si è conclusa felicemente la seconda “Settimana anticoncordataria” indetta dall’Unione Atei per “sensibilizzare l’opinione pubblica sui continui attacchi delle gerarchie vaticane alla laicità dello stato”.

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Cronaca. Roma. Sul bus numero 30 in prossimità di via Teatro Marcello, il colonnello in pensione De Curtis Antonio, alla vista di una ragazza e un ragazzo che si scambiavano baci in mezzo alla folla dei passeggeri, ha dapprima ripreso i due giovani, poi intimato loro di smetterla immediatamente, e infine ordinato all’autista di dirottare immediatamente l’autobus al più vicino commissariato onde identificare e assicurare alla giustizia i due protagonisti del turpe episodio. Alcuni dei passeggeri si sono schierati a tutela dell’ordine e della morale, altri hanno preso le difese dei debosciati: ne è nato uno scambio di contumelie e infine un principio di rissa. Al rumore di quest’ultima i due si sono finalmente riscossi e hanno domandato “È successo qualcosa?”.

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Moretti. L’hanno ascoltato, purtroppo, non perchè sia un intellettuale ma perchè è un Vip. Se avesse gridato, che so, Umberto Santino o Beppe Sini non sarebbe successo assolutamente nulla. Ma poichè è ormai deciso che il dibattito può avvenire solo fra i Vip, e poichè un Vip (onesto) ha parlato, ecco che s’è creato lo scandalo. Facilmente recuperabile – del resto – con un po’ di tarallucci e vino.
Non uso il termine Vip in senso dispregiativo ma semplicemente – da veterocosista – come indicazione rudimentale di una classe sociale. Si può essere Vip anche a cinque milioni al mese: ciò che caratterizza la categoria è di dipendere da un riconoscimento reciproco, elitario ed autoreferenziale. Si può essere il principe di Condè oppure il signore di un maniero dirupato: ciò che fa la noblesse – l’ancient regime – non è la ricchezza, ma la corte. Che, per sua natura, non ha nulla a che vedere col terzo stato. Naturalmente, ci sono nobili “di sinistra” e “di destra”, e alcuni arriveranno anche a protestare sotto la Bastiglia. Ma da nobili, sempre.
Io, personalmente – permettetemi per una volta il capriccio di pormi come caso concreto – di mestiere faccio il giornalista (o, se preferite, l’ufficiale di marina: è lo stesso) e sono specializzato in alcune cose precise. Conosco molto bene la situazione dell’informazione in Sicilia (o, se preferite, della navigazione nelle Antille) e dunque in questa veste tecnica potrei essere utile alla “sinistra” (oppure alla fazione liberale di Versailles). Però non sono mai stato convocato nè a Versailles nè alle Botteghe Oscure, e il motivo è che non ho nessun titolo di nobiltà, nè di appartenenza al mondo “alto”. Se fossi almeno barone, oppure Vip anche piccolo piccolo, mi ascolterebbero con molta attenzione (poichè sono gente perbene, non banditi) parlare di rotative o di alisei, e cercherebbero di giovarsi delle mie competenze. Ma non lo sono. E dunque io resto sul molo, e loro perdono le battaglie navali. In Sicilia l’informazione di sinistra è stata semplicemente spazzata via (e Berlusconi quindi ha stravinto le elezioni) e nelle Antille gli inglesi hanno conquistato la Martinica. Tutto qua.
Io – è l’ultima volta che uso questa orribile parola – oramai ho la mia età, non posso più aspettarmi nulla di buono o di cattivo, e posso dunque concedermi il lusso di guardare all’intera faccenda disinteressatamente, con filosofia. Ma è una faccenda tragica, in realtà: sul piano politico, e su quello umano. In Sicilia, ad esempio, dove i nostri ragazzi avevano fatto dei giornali, conquistato delle aree, creato cose nuove – prima di venire definitivamente scaricati dalla “sinistra” – io conosco almeno dodici giornalisti senza giornale, su cui la “sinistra” non ha puntato, preferendo accordarsi con Ciancio: che per un po’ l’ha illusa, e infine l’ha brutalmente scaricata. Così a Milano, così a Roma.
I Ciancio, i Maurizio Costanzo, i Bruno Vespa – coloro su cui la sinistra di corte ha puntato con ingenuo cinismo – alla fine hanno gettato la maschera, e hanno messo il bavaglio alla sinistra. I Sebastiano Gulisano, i Pino Finocchiaro, i Paolo Cirelli, gli Umberto Santino – i marinai della Repubblica, coloro che osavano combattere e sapevano navigare – sono rimasti a terra, senza navi.
Non m’interessano, adesso, gli incontri fra “politici” e “intellettuali”. M’interesserebbero cose più piccole, che non avrò. Dal responsabile dell’informazione Ds, Giulietti, m’interesserebbe per esempio sapere perchè per sei volte, quando chiedevo di parlargli dei giornalisti licenziati – perchè antimafiosi – in Sicilia, non acconsentì a ricevermi. Dai pezzi grossi dell’informazione di Rifondazione, come Lussurgiu e Gagliardi, m’interesserebbe sapere perchè non hanno mai trovato il tempo di rispondere alle quattro lettere con cui chiedevo una loro presa di posizione sui cronisti mandati via – perchè anticamorra – a Napoli. E così via. Piccole cose. Che però non avrò, perchè è molto più fisiologico, per i nobili e i Vip (personalmente tutti liberali e perbene), discutere senza rischi dei massimi sistemi.

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Sant’Agata

Quando si sono incontrati, tanti anni fa,
erano due poeti.
Ora lui vive ancora
ma solo per ricordare
com’era gentile quel sorriso.
Lei, alla felicità,
non osa crederci più.
Lunghi lunghi lunghi
Gli anni senza.
Lotto per essere utile ma
non oso chiamarla vita.
Voi che volate adesso, voi che v’incontrate,
ricordatevi, se volete,
di due che sfidarono il mondo
insieme.