Spiagge pulite, se le lasciamo pulite


Il rispetto per l’ambiente non va in vacanza

Ivana Sciacca

L’estate ha esordito anche quest’anno con la sua afa implacabile, la chiusura delle scuole e le valanghe di turisti che si sono riversate nella nostra città.

Inutile dire che anche le spiagge pullulano di adulti e bambini pronti a lasciarsi andare a qualche ora di spensieratezza. Ed è proprio sul litorale etneo che approderemo per provare a guardarlo e a viverlo con occhi diversi da quelli del “vacanziere insensibile”.

Qual è il kit ideale di cose indispensabili per chiunque voglia improvvisarsi un “tipo da spiaggia” modello? A molti verranno in mente, oltre a bevande e cibi freschi, costumi, infradito, teli da mare e creme protettive, elementi senz’altro essenziali per dei sani bagni di sole. Ma a ben riflettere questa lista risulta incompleta.

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Nessuno si dimentica di sé stesso e delle proprie comodità, a maggior ragione se si tratta di relax. Ma tra una partita ammollo con le racchette e tra una pennichella e l’altra, si avverte chiaramente la mancanza di qualcosa in spiaggia. Non si capisce cosa, o perlomeno non si capisce subito. Te ne accorgi man mano che il sole volge al tramonto e la spiaggia comincia a svuotarsi. Ad un tratto ti rendi conto che gli ombrelloni e i teli da mare colorati hanno lasciato il posto a cumuli di spazzatura altrettanto colorati e distribuiti in maniera regolare.

Qualche “romantico” si premura persino di fare una piccola fossa per insabbiare bottiglie di plastica, pacchetti vuoti e quant’altro; così, giusto per mantenere vivo il piacere della scoperta o forse chissà, magari quel gesto serve anche ad insabbiare un intimo senso di vergogna.

Però si viene a scoprire finalmente cosa manca nel kit estivo per eccellenza: un semplice, minuscolo, persino ripiegabile, sacchetto per la spazzatura!

Le considerazioni da fare a questo punto sono poche. Primo: a casa nostra ci capita di lasciare rifiuti in giro dimenticandocene, o facendo finta che non ci siano o peggio ancora nascondendoli sotto i mobili? Secondo: non è vero che non ci sono bidoni per la spazzatura, specie nelle spiagge libere. Ci sono e rimangono puntualmente vuoti come se la spiaggia fosse la dimora di esseri che o non producono rifiuti o, non si sa come, li fanno magicamente scomparire. Terzo: la cosa più triste è la faccia indifferente degli adulti che instillano questi comportamenti da giungla (pur essendo in spiaggia!) ai bambini facendo passare l’idea che “tanto da noi funziona così!”. Ma quando tornate in spiaggia e vedete bambini anche molto piccoli che giocano tra i rifiuti e spesso anche coi rifiuti, non vi sentite un po’ rifiuti anche voi?

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Forse sarà poco glamour uscire dalla spiaggia con un sacco colmo di spazzatura ma penso sia molto meno glamour disseminarla in giro fingendo nonchalance.

E non voglio nemmeno immaginare cosa pensino di noi i turisti che si ritrovano di fronte ad uno spettacolo così imbarazzante, oltre che incivile.

A questo punto posso solo rilanciare la sfida ad aderire a una moda che non dovrebbe passare mai di moda: il rispetto per l’ambiente in cui viviamo. Perciò vacanzieri di tutto il mondo unitevi ma soprattutto munitevi di sacchetto per la spazzatura per tenerlo pulito questo mondo, anche perché non ne abbiamo un altro per il momento.