San Libero – 82

Dove va Berlusconi? Dappertutto, tranne che in Spagna.


Giuramento di Ippocrate. Minacciato di licenziamento il dirigente dell’Azienda sanitaria locale di una città della Lombardia: il dottor Giorgio Benedettini, in ossequio alle antiche norme dell’etica professionale, aveva dato disposizione di curare chiunque si trovasse in stato d’emergenza sanitaria, compresi gli immigrati e persino quelli senza permesso. I consiglieri di destra, in consiglio comunale, hanno subito presentato un’interpellanza per ordinare a Benedettini di smetterla e di ricordarsi che “i costi di tale manifestazione di spirito caritatevole” non possono essere caricati sui contribuenti.


Italia. Assolto anche Mannino.


Italia. È terminato il fenomeno dei mafiosi pentiti: solo uno su quattro dei mafiosi arrestati, rispetto a pochi anni fa, accetta oggi di collaborare con la giustizia. Il dato emerge da un’indagine del Csm.


Felicità. Hanno inventato una specie di scanner a pistola, da distribuire ai clienti del supermercato per fare a meno della cassiera: punti sul codice a barre, clicchi, e il prezzo viene automaticamente tolto dal tuo conto in banca. “Il self-scanning – dichiara uno studioso di queste cose, Enrico Finzi – è la risposta a due bisogni essenziali dell’uomo, libertà e felicità”. Che c’entra la felicità? “Il supermarket è un luogo gratificante. Colori, luci, arredi, musica, tutto tende a questo. L’unico limite alla felicità del cliente finora era la coda alla cassa, triste come un ingorgo stradale. La coda alla cassa, che conclude con un anti-climax un’esperienza eccitante come fare la spesa, è il coitus interruptus del consumo”. E la cassiera? Che fine fa il contatto umano? “Ma perchè, lei chiacchiera mai con cassiera? È diventato un mestiere meccanico. Affidiamolo a una macchina e faremo un servizio di utilità sociale”.


Disfunzioni erettili. Secondo una ricerca della Pragma, le categorie più colpite sono manager e imprenditori. E la classe operaia? Chissà: forse, almeno a letto, va ancora in paradiso.


Montedison. Il conte Agnelli, aggirandosi elegantemente fra i buffet con la sua canna di malacca e il suo sorriso bonariamente sfottente, ogni tanto faceva sparire una posata nel taschino del completo anni Cinquanta. I camerieri se ne accorgevano, ma gli sembrava davvero brutto far notare la cosa, e si limitavano a guardarsi fra di loro costernati. E lampi dei fotografi e interviste e battute: e il conte Oliver-Oliver, dispensando sorrisi scettici e bon-mots a destra e a manca, si avvia indistrurbato verso l’uscita.


Germania. Approvata dal parlamento una riforma che aumenta in modo significativo il potere dei consigli di fabbrica nelle aziende: i rappresentanti dei lavoratori avranno più peso nei vertici aziendali e nelle strutture di garanzia, anche nelle aziende con meno di 50 dipendenti in cui finora i lavoratori non avevano voce in capitolo nella gestione. Anche i lavoratori part-time avranno i loro rappresentanti, con parere consultivo.
Provate a immaginare una cosa così nel mondo dei Benetton e dei Romiti…


America. Detroit. Causa da un milioni di dollari intentata alla McDonald dai genitori di un bambino che aveva trovato vermi nell’hamburger.


Cronaca. Crotone. Arrestato per imbrogli vari in un giro di appalti il presidente dell’amministrazione provinciale, di sinistra.


Cronaca. Roma. Bloccato dal traffico, scende dall’automobile e picchia tutti i passeggeri dell’automobile davanti alla sua: padre, madre e figlia di dieci anni. Arrestato dai carabinieri.


Cronaca. Varese. Due tredicenni vittime per diversi mesi di continue di scuola della loro età.


Cronaca. Roma. Rubato un wc ecologico dell’Atac al capolinea di un autobus di periferia. I ladri hanno smontato le pareti e se le sono portate via.


Damiano wrote:

La condizione giovanile di cui tu parli, è così lontana dalle analisi dei moralisti dell’ultima ora dal momento in cui i legami solidaristici che contraddistinguevano i tuoi tempi, sono stati completamente rescissi dal pensiero unico imperante di hobbesiana memoria: “homo homini lupus”. Se trasponiamo questa analisi dal punto di vista sociale, questo è particolarmente vero nella realtà di provincia del sud in cui vivo dove il degrado sociale, la latitanza istituzionale e la piaga delle disoccupazione imperante, formano un cocktel micidiale che poco spazio concede all’affermazione delle singole personalità. E quando si ha la fortuna di trovare 1 straccio di lavoro, i ricatti diventano insopportabili per 1 essere umano dotato di 1 certo grado di dignità. La barbarie in cui viviamo ha un nome definito ed è molto chiara anche agli abitanti della tua terra. E non chiamerei fuori da un certo grado di responsabilità il popolo di sinistra, nel momento in cui i suoi rappresentanti partitici (in Kossovo ci ha mandati Dalema!) continuano a proporre un moderatismo di maniera incapace di imporre una linea chiara di lotta e di affermazione di modelli sociali differenti. Diventa semplice, poi, prendersela con l’extra-comunitario di turno prima di verificare il suo grado di colpevolezza. Agire sul disagio, sulla paura e sull’insicurezza dei cittadini, diventa un gioco da ragazzi se finalizzato alla creazione di tanti piccoli Bossi, o Fini o Hitler (tre o + merde, cagate da culi differenti, è probabile che puzzino alla stessa maniera!). Non so se sono stato chiaro e ti invito a rispondermi!>
* * *
Caro Damiano, forse le tue parole non sono chiarissime ma lo è invece il sentimento generale che trapela dalla tua lettera. “Vivo male, sono incazzato, vorrei sapere come uscirne fuori e ce l’ho con quelli della tua età perchè non ci avete dato le risposte a cui avevamo diritto”. Ho capito bene? A parte questo, è difficile capire esattamente cosa scrivi perchè usi un sacco di parole (e concetti) in politichese e anche questa è un’eredità sbagliata di cui giustamente potresti anche incolparci. Non ho alcuna autorità per risponderti, salvo che per quello che mi riguarda personalmente: non sono affatto un sessantottino pentito, non mi sento affatto personalmente fallito (più o meno, sto cercando di fare adesso esattamente quello che cercavo di fare 30 anni fa) e quanto allo slogan di Gaber “La mia generazione ha perso” lo considero una terrificante cazzata. Il fatto è che, in questi trent’anni, noi sessantottini ci siamo finalmente divisi: una parte, il venti per cento circa, ha mandato a fanculo il sessantotto e, sotto varie uniformi (alcune elegantemente “di sinistra”) s’è fatta i cazzi propri. Una parte, che secondo me è molto più numerosa, ha cercato umilmente di mettere in pratica nella propria vita personale quel che aveva intravisto da ragazzi: lottare la mafia, assistere i bambini autistici, fare onestamente il medico o il professore, essere persone civili. Soprattutto le donne.
Siamo molto di più di quel che tu non creda, caro Damiano, i sessantottini non pentiti: solo che non siamo vip, e non ci mettono sui giornali. Ma siamo abbastanza per costituire un ponte fra quello che è successo allora e quello che succederà – sicuramente – nel corso della tua vita. Solo una cosa non siamo stati bravi a fare, ed è stato tradurre veramente in politica le cose belle e buone in mezzo a cui vivevamo: troppo politichesi, troppo seriosi, troppe corazzate Potemkin e troppo poche canne. Va bene: vuol dire che lo farete voialtri, a cominciare da te. Ma piantala di lamentarti, la prossima cosa scrivila (e falla) con più allegria e più superbia, senza piagnucolare.


Alcuni lettori hanno chiesto di essere scollegati dalla Catena per dissenso politico, criticando aspramente il mio punto di vista su Milosevic (che essi non considerano un tiranno degno di brutta fine ma un patriota degno di stima, e – in quanto antiamericano – un compagno da appoggiare). Ritengo giusto dar notizia del loro dissenso, ma continuo a ritenere che la figura di Milosevic con la sinistra in genere, e con la Jugoslavia “vera” (quella di Tito) in particolare, non abbia nulla da spartire. Culturalmente e socialmente di destra (antisocialista, maschilista, etnicista, dittatoriale ecc.) utilizza un pacchetto propagandistico “antimperialista” alla Mussolini o alla Peron: con noi compagni, che ci azzecca?


Sono arrivate numerose adesioni all’appello per la libertà di stampa degli intellettuali antimafiosi siciliani,diversi dei quali in queste settimane sono a rischio di bavaglio per cause civili, querele esorbitanti e pretestuose, ecc. Maggiori particolari sui siti del Centro Impastato e di Libera.

Bookmark: http://www.centroimpastato.it http://www.libera.it


Isole – III

E lievi sui gradini al molo vecchio
ondeggiavano i passi della notte
la luna amica ironica segnava
l’amore sulle pietre buie del vicolo
e quella rete rossa e quella porta
scrostata e il remo insegna d’osteria
le stelle nel rigagnolo i tuoi occhi
tutto ingiallisce piano nella foto
archivio inutile della nostalgia