San Libero – 51

Un test. “Quanti palestinesi sono stati uccisi oggi?”. Io non me lo ricordo. E voi neppure.


America. Un presidente proclamato da un ufficio presieduto da suo fratello, votato da meno di metà degli elettori, in un’elezione a cui ha partecipato meno di metà dei cittadini, fra un paio di mesi verrà a bombardare qualcuno per insegnargli la democrazia.


Cassazione. La solita sentenza della Cassazione, e stavolta, tocca alle mucche: non è reato, per il proprietario di un allevamento, allevare animali malati. La sentenza è stata sfavorevolmente commentata dal ministro dell’agricoltura, e in effetti non è estremamente incoraggiante in tempi di mucca pazza. Adesso, però, la Cassazione dovrebbe fare un salto di qualità e cominciare a fare il combinato disposto, come si dice tecnicamente, delle sentenze più innovative. Per esempio: “Non è reato violentare una mucca che indossi i jeans”, ecc.


Devolucion. Nonostante i lodevoli sforzi di Veneto e Lombardia, la regione peggio amministrata d’Italia continua ad essere la Sicilia. L’altra volta hanno deciso di buttare a mare un pezzo di territorio mediante erosione idrogeologica causata da insediamenti abusivi. Adesso hanno deciso di scaricare le isole Eolie, tutt’e sette: le isole sono collegate al continente (per “continente” a Vulcano s’intende Milazzo) da una società di navigazione privata, a cui però la Regione nè ha rinnovato il contratto nè ha trovato un’alternativa. Per cui, allo stato dei fatti, dal primo gennaio alle Eolie si va a nuoto. Sicilia batte Veneto uno a zero, qui Palermo a voi studio.


La liceale del film di Pierino. Le ragazze sono diventate molto più brave a scuola – e oramai sono dati ufficiali – dei loro compagni maschi. Studiano di più, leggono di più, si organizzano di più e sono anche molto meno imbranate. E ora come facciamo a fare i film di Pierino, quelli in cui tutto ciò che la liceale portava in dote alla trama era un sorriso giocondo e un bellissimo paio di tette? Mica ci sta più, adesso, a fare l’oca giuliva che svagola per un sorriso del Ragazzo protagonista. Tra l’altro, ha tanto da studiare adesso che di perdere tempo a sospirare dietro alle cotte non se ne parla nemmeno. Alla fine sarà il liceale che sgranerà due grandi occhioni azzurri e sorriderà romanticamente mentre lei se lo caricherà alla zanardesca sul motorino fra i fischiacci invidiosi delle compagne di classe.


Privatizzazioni. Verrà privatizzato il Gratta-e-vinci, così lo Stato potrà finalmente liberarsi dall’accusa di incoraggiare il gioco d’azzardo. La privatizzazione, naturalmente, avverrà mediante gara fra sei società concorrenti, delle quali però una si ritirerà all’ultimo momento consentendo alle altre cinque di vincere la gara al prezzo più basso. Successivamente verranno privatizzati il lotto, la sisal, il mercante in fiera e le assunzioni alla Rai.
Fra sei mesi entrerà in funzione anche il bingo, con almeno ottocento sale in tutta Italia. Anche questo gioco sarà privatizzato come gli altri, e anche qui il ministero delle Finanze ha indetto una gara, che verrà vinta – secondo quanto dichiarato dal mago Otelma – da una società composta dall’ex ministro democristiano Vincenzo Scotti e dall’ex esperto per l’editoria di D’Alema Luciano Consoli.


D’antan. Pannella, a Radio Radicale, l’altro giorno s’è lasciato scappare quanto segue: “Sarebbe il momento di abolire, con procedure democratichedi diritto, lo Stato del Vaticano. Neanche alla Mecca la Chiesa è Stato”. Per un attimo ci siamo risentiti giovani, io e Pannella. Ma poi lui s’è svegliato.


Campania. Quasi tutti i vecchi boss politici della Campania – De Lorenzo, Voto, Di Donato, Pomicino, Mastrantuono, Patriarca, Meo, ecc. – sono stati condannati dai giudici, prima o poi, per un reato o l’altro. Il vecchio Antonio Gava, invece, adesso è stato assolto. E quindi su tutti i giornaliarrivano grandi dichiarazioni dei politici sulla persecuzione della magistratura contro la classe politica diccì. Gava, come lava.


Sicilia. Il leader Ds Claudio Fava ha deciso di candidare l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando alla presidenza della Regione siciliana. Dopo la soluzione del conflitto fra Orlando e Fava, che durava da sette anni e aveva avuto come vittime un movimento e tre partiti, dovrebbe essere adesso relativamente semplice risolvere il conflitto fra israeliani e palestinesi. Fava propone anche una vicepresidente donna e io entusiasticamente mi associo (rosa di nomi: Antonella Consoli, Giusi Roccuzzo, Letizia Battaglia) con la precisazione però che il lavoro presidenziale lo deve fare la vicepresidente mentre il presidente resta a casa a fare le pulizie, preparare da mangiare, cambiare i pannolini ai politici ecc.


Dignità. Sandro Galante Garrone ha rifiutato la cittadinanza onoraria offertagli alla fine dal Comune di Torino. In un primo momento i fascisti, che a Torino esistono ancora e amministrano il Comune, avevano posto il veto; lo scandalo nazionale aveva poi indotto il sindaco a far marcia indietro. “Sono già fiero di essere cittadino torinese, ha detto Galante Garrone, e non ho mai avuto bisogno di onorificenze”. Specialmente – ha lasciato intendere – da gente come voi.


Fazio. Ogni tanto saltano fuori, e poi vengono puntualmente smentite, indiscrezioni sul ruolo non piccolo (i più audaci gli assegnano la presidenza del Consiglio) che avrà Antonio Fazio nell'(atteso) governo di destra.
Io penso, da più di un anno, che il governo di destra sarà un governo Fazio, non Berlusconi. Con tre particolarità, tuttavia, rispetto alle previsioni (e alle smentite) degli addetti ai lavori. In primo luogo, non sarà un governo, centrato su un leader, ma un regime: il ruolo di Maresciallo dell’Impero, o di presidente del Consiglio, sarà dunque un orpello accessorio, non una necessità sostanziale.
In secondo luogo, non sarà un governo “di destra” ma un governo “antipolitico”, amministrativo: la destra del duemila non si contrappone infatti più alla sinistra, ma alla politica nel suo complesso.
Infine, non risulterà da un’elezione, ma da una crisi complessa e da una sua – concordata – ricomposizione finale: in questo senso, il probabile governo Berlusconi (ma anche un possibile governo Rutelli) sarà principalmente un episodio di questa crisi. Non è più tempo, infatti, di paesi governati dai governi e di politiche decise dai politici.


New Economy. Tournee nelle principali città di talia dei top manager Telecom, che si esibiscono rispondendo alle domande del pubblico nel corso di spettacoli di cabbarè. Naturalmente, c’è Maurizio Costanzo. La notizia è stata data con fantozziano entusiasmo dai principali quotidiani; nessuno degli articoli era tuttavia firmato.


New Cynegetics. In Australia hanno sviluppato un software per riconoscere gli odori. Nei guai i cani da tartufo: il computer – dicono le agenzie – d’ora in poi i tartufi li troverà molto prima di loro. E già quest’estate i giapponesi avevano tirato fuori il chiwawua elettronico, un cane in metallo e circuiti “la compagnia ideale – dice la pubblicità – per i pensionati”. E tu che cos’hai da guardarmi così? Mica è colpa mia se i computer vanno così in fretta! Va bene, va bene. Ora prendiamo il guinzaglio e usciamo.


Numeri. Secondo le compagnie di assicurazione automobilistica, le frodi nei confronti dell’assicurazione sono considerate accettabili da un italiano su due. Secondo lAutomobil club i furti d’auto sono diminuiti del diciassette per cento. Gl’italiani, insomma, sono diventati più furbi e meno ladri.


Peccato. Marta Marzotto ha “rievocato senza ipocrisie” davanti a Pippo Baudo, sui RaiTre, il rapporto che la legò con Renato Guttuso, uno dei massimi artisti italiani, quello della Battaglia al ponte del’Ammiraglio, dell’Occupazione delle terre in Sicilia, della Vucciria, di Crocefissione 1943. Si è parlato dei guai giudiziari seguiti alla morte del pittore, di eredità contestate e di altre belle cose. Peccato, peccato, peccato.


Non si sa mai. Sui giornali c’è la pubblicità di un corso di scrittura creativa, di buon livello credo: Roberto Cotroneo, Andrea Purgatori e roba del genere. In testa alla manchette, in bell’evidenza, c’è la scritta “AUTORIZZATO DALLA REGIONE LAZIO”. Sarà casuale, naturalmente. MA sembra che, di questi tempi, abbiano voluto mettere le mani avanti: quando si parla di libri, non si sa mai…


Libertà di stampa. Accolto dal magistrato il ricorso di Fabio Morabito, il giornalista del Messaggero trasferito in una sede periferica per rappresaglia sindacale. Al giornale i redattori continuano la vertenza contro i trasferimenti punitivi.


Cronaca. Milano. Gioielli per un valore di centocinquanta milioni dimenticati sul taxi da un rappresentante di preziosi. Il tassista – Ennio Ovieni, cinquant’anni, milanese – li ha immediatamente consegnati alla polizia, che ha provveduto a restituirli al proprietario.


Cronaca. Torino.Il corpo di una ragazza rumena sui vent’anni, la cui identità non è stato possibile ricostruire, è stato trovato all’interno di un vagone-merci proveniente dalal Slovenia. La ragazza indossava un leggero cappotto con in tasca il passaporto e alcune monete. Il decesso è avvenuto per assideramento.


Cronaca. Venezia. Un gruppo di studenti veneti, in visita organizzata dalla scuola al lager di Dachau, ha messo in fuga alcuni naziskin tedeschi che si erano avvicinati con aria minacciosa alla comitiva dei ragazzi. I naziskin erano entrati tranquillamente nel campo di sterminio inneggiando a Hitler e al nazismo. Pronta e decisa la reazione dei ragazzi italiani.


Cronaca. Caltanissetta. Pignorati banchi e lavagne dal Comune alla Scuola media Cordova. La scuola non aveva pagato al comune quattordici milioni di tassa sui rifiuti.


Cronaca. Roma. “A cuccia!”. Il cane non ha obbedito, e il padrone ha cominciato a prenderlo selvaggiamente a calci e pugni in mezzo alla strada. L’animale, un rottweiler, non ha reagito. I carabinieri hanno fermato l’uomo e fatto ricoverare l’animale: il cane è morto per le lesioni subite, l’uomo è stato condannato a una lieve multa per maltrattamento di animali.


Cronaca. Villafranca. Premiato con una onorificenza Zeno Cordioli, 37 anni, l’agricoltore di Sommacampagna che lo scorso 4 luglio ha salvato la vita all’imprenditore di Villafranca Florindo Garonzi, 64 anni. Quest’ultimo era finito col suo camion carico di piastrelle nel canale del Conagro, il località Cappello. Il Cordioli, assucuratosi con una fune, si è tuffato nel canale ed ha portato a riva l’imprenditore che, ferito alla testa, era in stato di shock.


Romania. Tornano gli uomini vecchi al governo, quelli di Ceaucescu. Non è una vittoria della sinistra: il “comunismo”, da quelle parti, non è mai stato altro che un fascismo riverniciato alla men peggio con una mano di rosso. Autoritarismo, antisemitismo, persecuzione degli zingari… Destra e “sinistra” si strappano l’un l’altra di mano tutte le bestialità più popolari e feroci: chi più ne afferra, vince. La “democrazia occidentale”, in quel paese, non è durata nemmeno dieci anni. In questi dieci anni, tuttavia, ha avuto il tempo di eliminare quelle poche briciole di società che c’erano prima, di vendere all’asta le donne povere, di prendere i bambini di Bucarest e cacciarli a vivere a vivere nelle fogne. E soprattutto di insegnare ai rumeni che è meglio restare barbari perchè al di fuori della barbarie, per loro, non è previsto niente di buono.


Tokio. Il governo giapponese ha approvato una legge che abbassa a quattordici anni l’età in cui si può essere condannati come adulti per reati penali.


Sant’Ambrogio. Naturalmente ricorderete Roveto, il paesino dove il sindaco leghista, un paio di settimane fa, ha fatto il proclama per proibire ai senzaddio di avvicinarsi alle chiese. Ci abbiamo riso molto, su quel paesino, voi ed io. Poi i progressisti del paese, con gli immigrati del posto, hanno fatto una manifestazione che consisteva nel mettersi tutti quanti sul sagrato e vedere che succedeva. Il sindaco s’è ricalcato, e non è successo niente. Alla fine, i leghisti capi hanno sconfessato il loro sindaco, noi ci siamo fattti un altro paio di sghignazzate su quelle bestie di leghisti, e avanti il prossimo. Tutto regolare.
A me però è venuto un piccolissimo dubbio, e m’è venuto guardando quei pochi minuti che in tivvù hanno trasmesso su tutta questa faccenda.Nelle facce dei paesani, a quel che mi pareva, non c’era affatto antipatia per i “mussulmani”. “Son qui da tanto tempo, lavorano come noi”. La gente rispondeva alle interviste impacciata, con l’aria di chi non è molto abituato a dire la sua, ma con assoluta sincerità. E ne veniva fuori: che è ingiusto prendersela con questi poveracci che lavorano, e in fondo sono come noi; che il sindaco ha fatto una cazzata; che il sindaco, che conosciamo da tanto tempo, è un brav’uomo e ha fatto del bene per il paese; che questa cazzata che ha fatto ora non gli toglie la nostra stima per quel che ha fatto prima; e che tuttavia resta una cazzata che noi paesani non intendiamo affatto seguire. Leghisti erano e leghisti restano, insomma. Però, non mangiano i bambini.
Non mi trovo su un terreno familiare e quindi la butto via come mi viene, alla men peggio. Istintivamente, mi sembra che ci sia qualcosa di buono in questa gente. Loro credono ancora – come credevano dieci anni fa – che il mondo sia semplice: a Roveto c’è la gente che lavora, a Roma ci sono i ladroni, in mezzo c’è il Bossi a cavallo che gliela canta giusta. Hanno preso il cartello all’ingresso del paese e hanno riscritto il nome in bergamasco. Si sono fatti spiegare che il nemico è Roma ladrona, dove non sono mai stati, e i mussulmani e i terroni, che in realtànon hanno mai visto. Eppoi si sono rimessi mugugnando a lavorare. Nessuno è andato da loro a raccontargli, per esempio, che in quel preciso momento i terroni si stavano facendo ammazzare per combattere contro la mafia e che a Roma ladrona l’ottantacinque per cento della gente si alza alle sei del mattino per andare a lavorare. A parlare con loro, c’è andato solo Bossi.
Poi, il mondo è andato avanti. Adesso, Bossi è diventato più romano di Rutelli e quindi ogni due mesi si deve studiare industrialmente una propaganda nuova per far credere di essere ancora Bossi. Gli onorevoli leghisti, che oramai sono gente importante e parlano con Berlusconi, sorridono con compatimento del sindaco di paese che mette in pratica rozzamente ciò che in realtà serviva solo a farsi dare un ministero in più in un governo. E quelli di Roveto continuano a lavorare. Vogliono rozzamente restare fedeli ai loro capi e magari lottare contro il mussulmanesimo in generale; e tuttavia non vogliono fare ingiustizie contro i “mussulmani” che personalmente conoscono a Roveto.. “A parole tutti sono contro gli ebrei – si lamentava Goering – in pratica poi ogni tedesco ha il suo ebreo brava persona da salvare”.
Tutto qua. Non so come va a finire, e non ho per niente le idee chiare. Bisognerà avere una gran pazienza con quelli di Roveto, specialmente ora che quelli di cui si fidavano li hanno traditi. Prenderli in giro di meno, magari, ascoltarli più attentamente. Al cardinale, invece, possiamo continuare a dire papale papale (ma perchè nessuno nella sinistra fino adesso l’ha fatto?): “Scusi tanto, eminenza, ma lei è uno stronzo”.


Regali di Natale.Alcune case editrici (Mondadori, Guanda, Garzanti, Einaudi, Longanesi, Rizzoli) hanno formalmente intimato alle biblioteche telematiche per non vedenti di cancellare i propri libri dal computer, per motivi di copyright. I ciechi che riescono a leggere (conversione in braille o viva voce) i libri col computer evidentemente non vorranno più comprare (nell’ipotesi di un recupero miracoloso della vista) i libri su carta di cui gli editori detengono il copyright. E quindi vanno fermati da subito, perchè non si abituino male.
Questa vicenda spiega alcune cose sullo stato culturale dell’editoria italiana, e in particolare dimostra che cosa vuol dire, per una casa editrice di antiche tradizioni civili, essere acquisita dall’impero Berlusconi. Per quanto mi riguarda, comunque, credo che per questo natale non regalerò libri di Mondadori, Guanda, Garzanti, Einaudi, Longanesi e Rizzoli. Ed è davvero un peccato, soprattutto per Einaudi e Guanda. Ma l’etichetta non basta più.


Massimo wrote:
< La mia memoria di ragazzino che seguiva il telegiornale, nel 1973, mi riporta le immagini di una vittoria delle sinistre in Cile, poi continue notizie di disordini e scioperi, uno sciopero generale dei camionisti, uno speciale di tv7 che parla di come questo sciopero ha messo in ginocchio il paese e mostra tra le altre cose i “miguelitos”, chiodi a quattro punte che venivano seminati sulle strade per bucare le gomme dei camionisti che non aderivano allo sciopero. Fino ad arrivare poi a quell’immagine che, nella mia vita di spettatore di telegiornali, che mi ha colpito più di tutte. Un ometto di mezz’età, con occhiali spessi, un aspetto esile da persona vissuta sempre in mezzo a scartoffie, una vaga somiglianza con il nostro presidente Leone, giacca e cravatta da uomo della politica, lì, con un elmetto appoggiato goffamente in testa, un mitra in una mano, sul terrazzo del palazzo presidenziale ad aspettare l’ultimo assalto dell’esercito.
Questa immagine ancora oggi mi emoziona. Certo i tampi sono cambiati, qui non siamo in America Latina e i russi non ci sono più. Solo pensando a qualcuno che ancora parla di pericolo comunista e mostra una grande nostalgia dei tempi della caccia alle streghe e delle discriminazioni sul lavoro per coloro che avevano la tessera del pci (non tutti gli italiani hanno vissuto in Emilia Romagna) mi viene da pensare a certe similitudini con le strategie destabilizzatrici del Cile di allora. Solo l’omino con gli occhiali spessi come culi di bottiglia, che aspetta i fascisti con mitra ed elmetto, quello proprio non lo vedo.
A proposito, dai un’occhiata al sito http://www.gwu.edu/~nsarchiv/ (lo conosci già?): qualcuno, quando il governo Usa ha tolto il segreto sui documenti con più di 25 anni, li ha presi e sparati in rete. Dopo qualche mese il sito sparì. Ora è riapparso, ma ho l’impressione che non sia proprio uguale. >


Gadgets. Sul prossimo numero, il calendario di San Libero. Dodici foto inedite, la signorina Silvani nuda.


Fra quelli sfuggiti alla cattura alcuni terroristi palestinesi?
PRESI GLI EXTRACOMUNITARI SBARCATI IN PUGLIA
SCARPIA: “CENTOVENTI DISPERATI PRONTI A TUTTO”
Brindisi. Folla di giornalisti ieri alla conferenza del prefetto Scarpia (il Commissario Straordinario nominato dal Governo per far fronte all’emergenza profughi) che ha potuto annunciare il “cessato pericolo” a una cittadinanza e, diciamo pure, a una nazione i cui nervi erano stati messi a dura prova dall’ennesimo sbarco, avvenuto stavolta in circostanze particolarmente drammatiche, di centinaia di clandestini sulle coste pugliesi. Erano 159 gli extracomunitari imbarcati sull’ex dragamine albanese “Sirio”, centocinquantanove disperati alla ricerca di un sogno di benessere. Fra essi, contrariamente a quanto si era appreso in un primo momento, solo 72 erano curdi, originari di una regione della Turchia in cui le attività dei terroristi hanno costretto il governo a imporre la legge marziale. Fra i clandestini di cui è stato possibile accertare l’identità figurano infatti quindici somali, otto eritrei, cinque ebrei polacchi, e nove rumeni. Le indagini sono ancora in corso, soprattutto per accertare la veridicità dell’ipotesi secondo cui fra gli extracomunitari sfuggiti alla cattura ci sarebbero anche alcuni palestinesi. Su questa possibilità, espressa come ricorderete da fonti non ufficiali fin dalle prime ore della fuga del “Sirio”, starebbero indagando adesso anche gli uomini dei Servizi.


Anacreonte anakr@eleutheros.el > wrote:

< Non mi piace, bevendo un po’ di vino
chi racconta battaglie e le sue guerre:
meglio parlar d’amore e di poesia,
cantar lievi canzoni, allegramente >