Preti e mafia a San Cristoforo

di Omero

San Cristoforo: una “frontiera” senza Chiesa
via delle salette, foto archivio Giovanni Caruso

“Prima di parrari dei Salesiani, de Saletti vata sciaquarri a ucca”.

Anni fa questo ci disse un ragazzino che frequentava sia il Gapa che l’oratorio dei Salesiani di San Cristoforo. Ci eravamo permessi di raccontare su i Cordai alcune vicende poco chiare sul piano integrato San Cristoforo sud. Di come questa variante, del piano regolatore, avesse favorito le zone adiacenti all’oratorio dei Salesiani di via delle Salette.

Infatti, i soldi della comunità europea che dovevano servire alla riqualificazione di quella parte del quartiere, furono spesi per fare piazza Don Bonomo, di fronte all’oratorio, oggi piazza dello spaccio mafioso. L’area verde di via de Lorenzo, oggi distrutta e in mano alla manovalanza mafiosa.

Via delle Salette doveva essere zona pedonale, oggi è solo un grande parcheggio insieme a piazza Don Bonomo, usato dai Salesiani.
L’oratorio, oltre che accogliere ragazzini e ragazzine, è stato sempre meta dei politici catanesi che hanno usato questo luogo come “segreteria politica” al fine di raccogliere voti.
Da Raffaele Lombardo, oggi nuovamente rinviato a giudizio, per concorso esterno in associazione mafiosa, a Raffaele Stancanelli, e per non farci mancare nulla, anche da Enzo Bianco.

Ma anche da politici più piccoli, come il silurato Riccardo Pellegrino, che durante un comizio per la tornata elettorale per le regionali del 2017 disse “rivendico la mia amicizia con la famiglia Mazzei, non è vero che a San Cristoforo ci sia la mafia!” e giù applausi!
Comizio tenuto proprio in quella piazza di fronte all’oratorio salesiano.
Qualche giorno fa, in questa zona di San Cristoforo, c’è stata una operazione dei carabinieri di Piazza dante.

Otto arresti per traffico e spaccio di droga, tra gli arresti “eccellenti” Salvatore Panassiti, affiliato al clan Cappello – Bonaccorsi.
Nei seguenti giorni a questa operazione, i carabinieri hanno indagato due preti per mafia e traffico di droga. Questi preti vivono e operano a San Cristoforo, e precisamente, nell’oratorio di S. M. delle Salette.

L’accusa è chiara.

Hanno oscurato due telecamere, piazzate sul campanile della chiesa, telecamere puntate sulla casa del Panassiti. Da prima le avevano coperte con un sacchetto e poi ne avevano tagliato i cavi, in modo da impedire le intercettazioni ambientali da parte dei carabinieri.
Noi non siamo stupiti da questo episodio criminale. Abbiamo sempre vissuto, con osservazioni dirette, come il ruolo della chiesa cattolica nel quartiere abbia sempre favorito la mafia, con il silenzio e le mancate denunce.

Abbiamo visto come durante le tornate elettorali i preti giravano con l’immaginetta del “cuore di Gesù” in una mano e il “santino elettorale” nell’altra o fare omelie “elettorali” a favore di quello o quell’altro politico, secondo convenienza.
L’importante era che non fosse un comunista, poi chiunque andava bene.

Qualche anno fa credemmo che qualcosa stava cambiando.
Arrivò un prete giovane nella parrocchia di “San Cristoforo alle sciarre” aveva buona volontà, buone idee per i giovani del quartiere, ma gli era proibito andare nel “settore” dove operavano i Salesiani dell’oratorio.

Ma quando il giovane prete denunciò che sopra la sua chiesa era stato costruito un campanile del tutto abusivo che metteva a rischio la chiesa settecentesca, il vescovo gli ordinò di chiedere il trasferimento.

E lui dovette comportarsi come la chiesa vuole.

Obbedì!

Al voto dell’obbedienza.