Il nostro G5

Quando sono gli ultimi a fare la differenza

di Bruna Vittordino, foto Archivio Gapa

Come tutti sappiamo, grazie allo scrupoloso lavoro dei media, che invece di dare notizie di pubblica utilità ci hanno tartassato per settimane con l’avvento del G7 nella nostra bella terra, si è appunto svolto questo tanto atteso incontro tra i capi di alcuni Stati, tra Catania e Taormina dal 26 al 28 maggio. I sindaci delle rispettive città hanno ben pensato di ripulire e abbellire a fondo tutte le zone che le sette celebrità, insieme alle rispettive mogli avrebbero calpestato con le loro scarpette di cristallo. Le aree in questione hanno coinciso con le zone dei centri storici più gettonati dai turisti, i palazzi regali incantati, e gli alberghi a sette stelle.

C’è da chiedersi: chi dovrà venire in visita a Catania per far sì che qualche soldino venga impiegato per il risanamento di siti realmente degradati come il nostro quartiere S. Cristoforo? La parallela realtà, in cui i potenti sorseggiando brandy e fumando sigari, si giocano a poker le sorti del mondo è lontana anni luce dalle situazioni dei quartieri a rischio, dove i volontari delle associazioni come il GAPA partecipano da anni a un’infinita caccia al tesoro per trovare idee e soluzioni che aiutino in tanti modi diversi quante più persone possibili. Anche noi abbelliamo e ripuliamo di anno in anno il nostro centro, e lo facciamo per chi di bellezza ne ha davvero bisogno.

Ma parliamo di cose concrete. Consideriamo ad esempio la bella superfashion di casa Trump; sfoggiava per via Etnea una giacca di Dolce e Gabbana del valore di 51.000 euro, che sono gli stessi soldi che ci vorrebbero per ristrutturare casa di Giacomo, uno dei ragazzi che frequentano il nostro centro, partecipando, tra le varie iniziative, al corso di lotta libera e Greco Romana. In questo momento Giacomo, medaglia di bronzo in Lotta Greco Romana juniores per la sua categoria, si trova ad Ostia insieme ai suoi compagni, per aiutare il maestro Claudio alle prese con le gare degli atleti più giovani del Gapa. Cinque piccoli campioni che, partendo per quella che sarà l’ultima competizione della stagione, hanno messo in valigia speranza, entusiasmo e tanta voglia di vincere.

Tralasciando il fatto che già solo prendere un aereo per questi ragazzi è qualcosa di straordinario, ed è possibile solo grazie ai tanti sacrifici del Gapa e delle famiglie, ad Ostia le cose non sono andate proprio come previsto. Nonostante le mille raccomandazioni, gli allenamenti fisici e mentali, a fare diabolici giochetti ci pensa l’emozione, la confusione, la novità… in un secondo l’incanto della storia può finire. Già dall’incontro di Antonino, che è stato proprio il primo, mi è quasi scesa una lacrima, perché ho visto una tenerezza e una dolcezza in questi atleti così piccoli che non ho potuto fare a meno di pensare ai miei bimbi. Antonino stavolta ha perso ma sarà il primo a rifarsi! Andrea e Michael sono atleti fortissimi, tecnicamente superiori ai loro avversari, ma i troppi errori li hanno portati lontano dal podio… all’improvviso dalla sicurezza della tua materassina, quella dove ti alleni tutti i giorni, con i compagni che sì, ti spronano, ma sono sempre tuoi compagni, che ti preservano, ti proteggono e ti rispettano, dal silenzio e la concentrazione del gapannone ti ritrovi nel caos totale.

Ben quattrocento atleti si sono confrontati al campionato giovanissimi lotta GR; tutti urlano, allenatori, tifosi sulle gradinate del palazzetto, i fischi degli arbitri, nelle quattro diverse materassine, continui e fuorvianti; guardi il tuo allenatore che muove la bocca ma non riesci più a sentirlo, ti ritrovi contro un avversario che come te ha tanta voglia di vincere ed è pronto ad approfittare di tutti i tuoi errori, distrazioni e debolezze. Riesci a sentire il battito del tuo cuore a rallentatore. Sono solo quattro i minuti in cui scrivi la tua storia, e l’insicurezza diventa pesante come un macigno, perché lì c’è tutto… c’è il tempo lontano dalla famiglia, lontano dai momenti di riposo, ma c’è anche tanta voglia di non arrendersi, c’è un grande sogno. Per tutti loro il viaggio lontano da casa è già un’avventura straordinaria. Per tutti loro arriverà la vittoria che li porterà lontano, stavolta è toccato a Said e Gioele che hanno conquistato la medaglia di bronzo per la rispettiva categoria; un grande esempio di forza e lucidità per i loro compagni; una piccola vittoria per il Gapa, perché è così che andiamo avanti noi Gapini, al ritmo di piccoli passi e di grandi successi.

Perché è così che gli ultimi rispondono alle apparenze vuote che dominano la nostra società, ad un mondo che crea possibilità solo per chi il portafogli ce l’ha già bello pieno. Magari la prossima volta che le star decideranno di scendere tra noi comuni mortali, potrebbero fare una passeggiata per le strade che i nostri ragazzi vivono ogni giorno e trovare un modo per fare lì la differenza, dove ormai da anni si chiede un intervento immediato attraverso i gesti più disperati; intanto la resistenza continua, mentre i nostri campioni continuano a lottare.