Eh si che siamo “responsabili”!

 

Scherzando e ridendo siamo a 3! Questo è infatti il terzo anno di collaborazione tra GAPA e Libertalia, l’associazione francese nostra partner che si occupa di viaggi di turismo responsabile. Per chi ancora non lo sapesse, questo turismo porta con sè una nuova concezione del viaggiare, che pone al centro della scena del turismo gli attori locali rispettandone codici culturali e valori, facendo di loro interlocutori per programmare lo sviluppo che passa evidentemente anche attraverso questo settore, soprattutto qui in Sicilia.

Quest’anno il GAPA ha ospitato circa 200 viaggiatori, per la maggior parte giovani, grazie ai cui è stato possibile avviare attività di scambio culturale con i nostri

ragazzi. Gli incontri sono stato momento privilegiato per intavolare discussioni intorno a temi portanti quali la lotta alla Mafia e la cittadinanza attiva.

Abbiamo in questo numero voluto dar spazio alle impressioni dei giovani francesi del gruppo RATP (i figli dei dipendenti della società di trasporto pubblico parigina) e di un gruppo piacentino in tour per la nostra isola. Con la speranza che tali viaggi siano sempre più occasione di confronto ed incentivo alla microeconomia locale, ci preme ringraziare tutto il coordinamento dell’associazione Libertalia, il Presidente ed i soci, ed in particolar modo Yann Legendre il responsabile dei viaggi in Sicilia, nostro diretto interlocutore ed amico del GAPA.

Une rencontre inoubliable – Un incontro indimenticabile 1/2

Quand le 26 français débarquent en Sicile pour les vacances, pour découvrir un peuple plein de surprises…

Dans le cadre d’un échange avec la population sicilienne en général et avec les membres du GAPA en particulier, nous avons passè une journée exceptionelle.

Humanaiment parlant, on a pu rencontrer différentes personnalités toutes plus intérresantes les unes que les autres: de l’adolescente nous accuillant à bras ouverts à la “mamma” nous dévoilant les secrets de la cuisine sicilienne le temps d’un repas, en passant par le sage transmettant son savoir dans la bonne humeur.

Quels contrastes entre le centre historique et touristique de Catane, et le quartier de San Cristoforo, pauvre et peu entrenu pouvant parâitre insécure. Lors de la visite du quartier et à l’occasion d’un rallye dans San Cristoforo, nous avons découvert un quartier pauvre et délabré derrier lequel se cache beaucoup de générosité, de bonté et de chaleur.

Nous tenons à remercier en pariculier Salvo, le lutteur au grand coeur, qui à été notre guide durant cette journée, nous inqulquant à cette occasion des valeurs malheuresement trop souvent oubliés de nos jour.

CIAO BELLA CATANIA!

Quando i 26 francesi sbarcano in Sicilia per le vacanze, per scoprire un popolo pieno di sorprese…
Abbiamo passato una giornata eccezionale nel quadro di uno scambio con la popolazione siciliana in genere, e con i membri del GAPA in particolare.
Umanamente parlando, abbiamo potuto incontrare personalità differenti, ognuna più interessante dell’altra: dall’adolescente che ci ha accolti a braccia aperte, alla mamma che ci ha svelato i segreti della cucina siciliana durante un pasto insieme, passando per il saggio che ci ha trasmesso il suo sapere con buon umore (difficile non scorgere la figura della nostra “strampalata” colonna portante Giovanni Caruso NDT).
E’ emerso qualche contrasto tra il centro storico e turistico di Catania, e il quartiere di San Cristoforo, povero e maltrattato, che può apparire come insicuro. Durante la visita del quartiere, svolta attraverso un gioco di pista all’interno dello stesso, abbiamo scoperto un quartiere degradato, ma dietro il quale si nasconde tanta generosità, bontà e calore.
Ci teniamo a ringraziare in particolar modo Salvo, il lottatore dal grande cuore, che ci ha accompagnati durante questa giornata, evidenziandoci durante questa occasione dei valori troppo spesso dimenticati ai giorni nostri.
CIAO BELLA CATANIA!

Une rencontre inoubliable – Un incontro indimenticabile 2/2

Á l’occasion de notre voyage en Sicile, nous avons rencontré des jeunes de Catane grace au GAPA, une association qui a par but de changer les mentalitès et de permettre au jeunes de faire des activitès de loisirs qui les changent de leur vie quotidienne. Malgré la barriére de la langue, grace a des jeux nous avons partagè nos sentiments et oublié notre nationalité.

Nous avons decouvert San Cristoforo, tres different des lieux touristique pourtant à proximité. Cela nous a permit de voir la solidarieté des riverains et de plònger dans l’univers quotidiens des habitants vivent dans le quartier. Salvo, membre du GAPA, nous a expliqué le mythe de l’elephant, et l’influence de la Mafia sur la Sicile et ses institutions.

Cette visite a eté, pour nous, enrichissante, car elle nous a permit de casser les clichés que nous avions sur les siciliens. C’etait une rencontre inoubliable.

In occasione del nostro viaggio in Sicilia, abbiamo incontrato dei giovani di Catania grazie al GAPA, un’associazione che ha per scopo di cambiare le mentalità e permettere ai giovani di praticare delle attività, cambiandone il ritmo della loro vita quotidiana. Nonostante la barriera della lingua, grazie ad alcuni giochi, abbiamo condiviso i nostri sentimenti e dimenticato dellqa nostra nazionalità.
Abbiamo scoperto San Cristoforo, molto differente dai luoghi turistici malgrado la sua vicinanza con questi. Ciò ci ha permesso di scoprire la solidarietà dei residenti e di tuffarci nell’universo quotidiano degli abitanti che vivono il quartiere. Salvo, membro del GAPA, ci ha spiegato il mito dell’elefante, e l’influenza della Mafia sulla Sicilia e le sue Istituzioni.
Questa visita è stata per noi momento di arricchimento, dato che ci ha permesso di rompere gli stereotipi che avevamo sui siciliani. E’ stato un incontro indimenticabile.

Piacenza: esserci quì e ora

10 agosto 2012 dal camper iniziamo a intravedere la sagoma dell’Etna, “Mungibeddu” per i siciliani, che si erge maestosa e imponente alla nostra sinistra e ci lascia intravedere i contorni della città. “Ragazzi svegliatevi e ammirate questo spettacolo! Stiamo per arrivare a Catania” grido senza neanche accorgermene agli assonnati compagni di viaggio.

Lei è li, enorme, lunga dalla montagna fino al mare. Catania ci da il benvenuto con il suo clima rovente, una caldo umido, sfacciato che plasma il carattere dei suoi abitanti. Siamo diretti nel cuore della città, in uno dei quartieri più antichi, che accoglieva i viaggiatori provenienti dalla sicilia sud orientale, un dedalo di stradine e di case una addossata all’altra.

Ci districhiamo con il nostro mezzo, che con i suoi 7 metri e mezzo sembra troppo grande per le strade di San Cristoforo, suscitando la curiosità di automobilisti, scooteristi e passanti vari, facendo sudare non poco chi è alla guida per fare le manovre che ci porteranno nei pressi di via dei Cordai dove ha sede il G.A.P.A., l’associazione che dal 1988 lavora in questo quartiere coinvolgendo i bambini e le loro famiglie con attività di sostegno scolastico, animazione, laboratori teatrali, il giornale “I Cordai”, campi estivi, sport a livello agonistico, momenti di riflessione sulle problematiche della zona e soprattutto, attraverso la “pedagogia dei fatti”, rivendica e denuncia abusi, soprusi e diritti negati facendo nomi e cognomi.

Ad accoglierci troviamo Giovanni Caruso, Elena, Miriana, Agata, Paolo, Marcella, Salvo ai quali pian piano si aggiungono gli altri volontari, che stanno preparando il pranzo. Inizia da subito il vortice di saluti e presentazioni con i ragazzi che frequentano il G.A.P.A. e un gruppo di ragazzi francesi con i quali condivideremo le attività del centro. Dopo un momento di spaesamento iniziale il gruppo si lascia trasportare dall’energia e dalla spontaneità che arriva diretta, incondizionata e avvolgente. Il senso del tempo svanisce come in un quadro di Dalì, la regola è esserci, qui e ora a condividere e confrontare le nostre esperienze, alla sete di curiosità verso questo luogo carico di vita.

I ragazzi che accompagno sono rapiti dalle parole di Giovanni Caruso che racconta, con la sua dialettica energica e serrata, la storia del centro, del quartiere e delle persone che ci circondano. Subito dopo, nel pomeriggio, suddivisi per gruppi inizia il tour per le stradine del quartiere alla ricerca dei luoghi simbolici, districandosi tra italiano, francese e siciliano interrogando le persone che lo abitano, e lasciandosi contaminare dal vociare, dagli sguardi d’intesa, dal mix di sapori e odore di “vita” che emana.

Lei, l’Etna, è lì protettrice e sorniona che ci osserva e sembra dire “mbare adesso hai capito? Questa è la Catania del domani!”.

Fabrizio, Glenda, Luane, Nanni, Riccardo, Selena