Catania nel buco nero

 

illustrazione Agenzia Liberaimmagine

Il giorno dopo nei telegiornali ho visto una piazza di Mosca dove si ricordava la giornalista russa Anna Politvskaia assassinata perché colpevole di dire la verità sui misfatti di Putin contro i diritti civili e democratici e ho pensato che non c’era più nessuna differenza tra un quartiere popolare come Ismailova in Mosca e il nostro quartiere di S.Cristoforo. La piazza della capitale russa era anch’essa presidiata in forza da polizia e solo ad un massimo di 350 cittadini  è stato permesso di entrare in piazza ed esercitare il diritto democratico di manifestare in ricordo di Anna.
Mi ero impegnato con la redazione  di questo giornale di quartiere che state leggendo  di assistere al dibattito in Consiglio comunale di lunedì  e scrivere questo articolo. Ma non c’è l’ho fatta ad entrare dentro il Palazzo degli Elefanti. Il disgusto e il malessere mi ha impedito di mantenere l’impegno con il giornale,  vedendo quella piazza simile alle piazze dove la democrazia è un privilegio,  vuota di idee e di cittadini ma piena di macchine della polizia che difendeva quei fantasmi di amministratori-politici  da altri fantasmi di cittadini ormai rassegnati a subire le offese di questi malfattori. Gli stessi fantasmi di cittadini pronti a rieleggerli per rioccupare le stesse sedie di Consiglio comunale da dove hanno commesso e continuano a commettere i loro delitti di falsi amministratori.
Poi sono ritornato a S.Cristoforo e ho capito, ancora di più, perché questa tragedia si è abbattuta sulla mia Catania.
Montagne di spazzatura (foto Salvo Ruggieri)1)  Nel quartiere non si trova un cassonetto per la raccolta di carta o plastica o vetro. E quasi nessuno protesta e si ribella chiedendo un elementare servizio di raccolta rifiuti differenziata, simbolo di una città civile. Di più, non si trovano i soldi che servivano a pagare gli addetti alla raccolta e quindi giustamente questi lavoratori incrociano le braccia e scioperano e la spazzatura si accumula in tutte le strade. Ma questo è un male comune a tutta Catania e paesi etnei. Mal comune, mezzo gaudio.
Riunione alla Andrea Doria (foto Giuseppe Patti)2)  La scuola Andrea Doria, sebbene le giuste e ammirevoli lotte delle madri di S.Cristoforo e dei volontari del GAPA di via Cordai, rimane sotto rischio prossimo venturo di sfratto esecutivo dell’ufficiale giudiziario perché il Comune non trova più i soldi che servivano a pagare l’affitto dell’immobile dove ha sede la scuola. L’importo degli affitti non pagati si aggira intorno ai 130.000 euro, la metà esatta dello stipendio dato al nuovo direttore generale del Comune di Catania, un certo signor Lanza (ovviamente amico intimo dello Stancanelli) che dovrebbe guadagnare ben 267 mila euro l’anno! E si teme che altre scuole pubbliche come la Vespucci possano fare la stessa fine.  
Manifestazione precari (foto Claudia Urzì)3) Il lavoro precario, ottenuto magari dal politico di turno che magari è nato nel quartiere  e usa questa nascita per chiedere fiducia agli abitanti dello stesso quartiere, è sempre più a rischio. Sia nelle cooperative che hanno anomali contratti con la SAC che gestisce il grande aeroporto di Catania sia in quelle che si occupano dell’assistenza sociale e dei pochi ed insufficienti asili nido comunali. Di più, molti di questi lavoratori sono alla fame ed alla disperazione perché non ricevono alcuno stipendio da moltissimi mesi.
Piazza delle Salette (foto Salvo Ruggieri)4)  Le piazze e le strade di S.Cristoforo sono sempre più degradate e offese, in particolare da interventi di cosiddetta “riqualificazione urbanistica” malgestiti ed incompleti fatti da tecnici amici dei potenti e incompetenti che fanno vomitare per il disgusto qualsiasi studente universitario  di Tecnica Urbanistica. Vedi per tutti l’intervento nella zona di via S.Maria delle Salette e via Barcellona. O la Villa Bellini e Piazza Europa chiuse ai catanesi da troppo tempo.
Ma questa è sempre la mia città e S.Cristoforo è il quartiere da dove dovrebbe venire con più rabbia  la domanda  di giustizia per chiedere che questi personaggi, si chiamino Scapagnini, Lombardo, Stancanelli o Bianco, paghino alla fine per le loro colpe e per avere offeso i diritti elementari di tutti i catanesi. È ormai troppo tardi?!

Giancarlo Consoli