San Libero – 65

I giorni. L’otto marzo, come sapete, è il giorno in cui le operaie bruciarono vive dentro la fabbrica (il padrone non dava loro la chiave), in un paese lontano, moltissimo tempo fa. Ne è passati di anni: e siamo diventati civili, e le operaie nelle fabbriche oggigiorno (di solito) non si bruciano più.
Il quattordici marzo, invece, è il giorno in cui è stato bruciato vivo un operaio di tipo nuovo. Si chiamava Giovanni (o Jan, nel suo dialetto), faceva il muratore in nero e veniva da qualche parte di un vecchio impero. U un giorno chiese i soldi al padrone e il padrone prese una latta di benzina e gliela buttò addosso e poi dette fuoco. E questo succedeva esattamente un anno fa.
Un operaio ogni venti, nel paese dell’otto marzo e del primo maggio, adesso viene da fuori. Sono tanti. Arrivano, fanno carte false, lavorano, cercano un letto, telefonano o scrivono a molto lontano. A volte sono alelgri, a volte no. Alcuni bambini hanno paura di loro (quelli più bravi a scuola) ed altri no. Sono contenti quando possono mangiare qualcosa del loro paese, anche se non è mai proprio lo stesso. Alle volte si ubriacano, alle volte danno o ricevono qualche coltellata. Puzzano, finchè non trovano casa. Parlano lingue strane (esistono preghiere e poesie anche in quelle lingue? Chissà) e non vanno in chiesa. Sono diversi, insomma; e sono, sempre più, gli operai. Siciliani, irlandesi, terun bianc polesani, romeni… forse gli operai hanno sempre avuto qualcosa di diverso, per la gente perbene.
Forse è il momento di mettere un giorno anche per loro, sui calendari civili, un giorno in rosso ogni anno. Il giorno delle donne, partendo da quella fabbrica, l’otto marzo. Il giorno dei lavoratori, partendo da un antico sciopero, il primo maggio. Il giorno dei nuovi lavoratori, il quattordici marzo. Partendo da Jan Cazacu, muratore, bruciato vivo dal suo padrone a Gallarate, Europa.


Sinistra. I responsabili organizzativi del Ds hanno organizzato un convegno per analizzare le straordinarie tecniche di propaganda dei responsabili di Alleanza Nazionale a Roma. Costoro, secondo gli esperti di marketing diessini, hanno avuto successo grazie a idee innovative come i volantinaggi, i comizi di strada, gli incontri con le persone nei bar e alle fermate degli autobus e i manifesti murali: tutte cose assolutamente non triendly, poichè non prevedono l’uso della televisione nè dell’internet. Tutto ciò ha stupito moltissimo i dirigenti diessini, che essendo negli ultimi quarant’anni vissuti in Patagonia non hanno mai sentito parlare di cellule, di volantini e di sezioni.


Destra. È uscito, per le Edizioni Berlusconi, il Libro Nero Del Pci. Da non confondersi col Libro Nero Del Comunismo, che parlava dei crimini del comunismo in generale. Questo qui, più specifico, ce l’ha proprio con Togliatti e Berlinguè, passando per Gramsci, i partigiani, Reggio Emilia, Peppone Bottazzi e tutti gli altri criminali dei crimini communisti fatti in Italia.


Cossiga a bordo. Assolti i manager delle ferrovie italiane per il grave deragliamento del Pendolino a Piacenza quattro anni fa. La responsabilità dell’incidente, secondo quanto par di capire, non è da attribuirsi a forze umane bensì preternaturali: a bordo c’era (ovviamente, del tutto illeso) il senatore Cossiga, del quale sono noti i terrificanti, anche se involontari, poteri. Era ministro dell’interno e hanno rapito Moro, era gladiatore e Gladio finì sui giornali, era presidente della repubblica e la repubblica andò a ramengo. Alla fine cominciò una cauta apertura ai comunisti e immediatamente crollò il muro di Berlino. L’errore dei manager Fs in sostanza è stato semplicemente quello di non aver fatto esporre, sulla fiancata del treno, il cartello “attenzione cossiga a bordo” e l’accluso corno rosso regolamentare; se l’avessero fatto, molte vittime sarebbero state evitate.


Mucca intelligente. A Siena, povera bestia: aveva sgamato a colpo d’occhio la situazione e, scappata dal camion del mattatoio, s’era data alla fuga per la città. Alla fine, al gran galoppo, si ficca nel cortile d’una scuola elementare, col chiaro intento di chiedere asilo politico ai bambini. Purtroppo, proprio in quella, arriva la polizia con la mitraglia: una raffica lunga, e fine della storia.


Napoli. Selvaggio attacco di estremisti per contestare il forum mondiale dell’Ocse programmato a Napoli per questa settimana. Nel mirino, il McDonaldd di piazza Dante: una cinquantina di terroristi armati di provoloni, caciotte, prosciutti, salami, olio e pane hanno circondato gli avventori del locale cercando di convincerli ad assaggiare “i sani prodotti nostrani”. Subito dopo hanno proceduto a liberare nel locale decine di galline ruspanti che si sono immediatamente sparse fra i tavolini.
Polizia e carabinieri, prontamente accorsi, non hanno potuto trovare alcuna traccia dei contestatori, che s’erano dileguati approfittando della disattenzione dei dirigenti McDonald impegnati, come tutti i camerieri avventori, a divorare rapidamente i salumi callidamente lasciati sul posto dagli incursori. Tredici galline, comunque, non sono riuscite a sfuggire alle forze dell’ordine e sono state tradotte in istato di fermo al commissariato Scarpia, dove non hanno voluto rilasciare agli inquirenti altra dichiarazione che un provocatorio “pio pio”.


Roma. Venti studenti somali, che studiavano da infermieri in un corso della regione Lazio, non hanno potuto effettuare il tirocinio in una clinica privata (regolarmente finanziata dallo stato) perchè i proprietari della clinica avevano paura che i venti studenti, in quanto immigrati, potessero essere “portatori di malattie”.


Crudelia. Stanno cominciando a diffondersi (secondo Franco Frattini, del comitato parlamentare sui servizi segreti) le pellicce di cane-lupo per i colli dei cappotti, e questo avrebbe già dato luogo a un vasto traffico di pelli di cani e gatti.


Un fantasma, incazzato, si aggira per l’Europa. È la delegazione degli operai coreani, una ventina di persone in tutto, che in questi giorni sta girando Francia e Italia alla ricerca del proprietario della loro fabbrica, la Daewoo, scappato all’estero coi soldi dell’azienda.


Survivor. Il prossimo sarà “Il grande nonno”. A un certo numero di anziani pensionati viene consegnata una cifra fissa (settecentotrentamila lire) con la quale dovranno tentare di sopravvivere in una grande città italiana, sfuggendo – sotto le telecamere – a tutti gli agguati di padroni di casa e droghieri. A ogni puntata ne verrà eliminato uno, l’ultimo a restare in gara riceverà un premio ancora da definire.
Tutto ciò, in efetti, è esattamente quello che capita ogni giorno (tranne le telecamere) a circa cinque milioni di pensionati italiani, la cui pensione media ammonta appunto – secondo i dati della ragioneria generale dello stato – a settecentotrentamila lire.


Differenza fra sinistra e destra. La sinistra viene comprata a individui, la destra a masse.


Memoria 1. “Bossi che canta Maruzzella a Napoli? Omm’e mmerda! Mi fa schifo!” (Pino Daniele a Sanremo. Alla fine, Bossi l’ha querelato).


Memoria 2. “Bossi ha parlato di secessione e ha insultato gli italiani del sud. Chi ha memoria, e io ce l’ho, esclude qualsiasi ipotesi d’accordo” (Gianfranco Fini, 19 novembre 1999. Alla fine, Bossi l’ha abbracciato).


New York. L’ex sindaco Rudolph Giuliani, l’uomo della tolleranza zero, conosciuto in Italia soprattutto come il modello a cui si è ispirato il sindaco di Milano Albertini, è comparso a un ricevimento con gambe depilate e calze a rete e, su richiesta degli astanti, ha graziosamente improvvisato alcuni passi di danza. Pare che si tratti di una simpatica tradizione strettamente locale, e quindi non esportabile a Milano.


New York. L’America non ha alcun diritto di bloccare gli aerei civili sopra Bagdad (come fa da dieci anni): l’ha detto il segretario dell’Onu Kofi Annan e ha aggiunto che all’America nessuno ha chiesto di fare il poliziotto per conto dell’Onu.


Pianeta Terra. Scoperta una ulteriore varietà di Homo sapiens, superiore a tutte le altre finora conosciute per una serie di facoltà (politiche, economiche, televisive e culturali) che attestano un ulteriore salto di qualità sulla via dell’evoluzione: Mediapithecus Arcorensis è la denominazione provvisoria della nuova specie, attualmente presente in un solo esemplare. La scoperta è stata fatta e resa pubblica dallo stesso esemplare in questione (nessun altro aveva ovviamente le capacità intellettuali per farla), che si trova per il momento stanziato in una regione del pianeta chiamata Italia ma intende in un prossimo futuro espandersi rapidamente su tutto il pianeta.


Roma. Amore fra due ragazze in una scuola. Gli amici di una delle due aspettano la “corruttrice” sotto casa e l’aggrediscono a colpi di mazze da baseball. Il pestaggio dura per circa mezz’ora. Frattura del setto nasale, ricovero in ospedale, tre denunce per lesioni. I protagonisti di questa storia hanno tutti fra quattordici e diciotto anni.


Dubai. Sono stati condannati a un anno di carcere e a cento colpi di frusta due giovani che dividevano la stessa casa senza essere sposati.Il tribunale Ras Al Khaiman, nell’emettere la sentenza, ha definito i due dei “pubblici concubini”. È esattamente la stessa definizione che veniva usata dai vertici cattolici degli anni cinquanta e sessanta nei confronti delle coppie che davano “pubblico scandalo” convivendo “more uxorio”. Parecchie decine di persone, in quegli anni, passarono guai seri (perdita del lavoro ecc.) per il loro “pubblico concubinaggio”: fu famoso un caso drammatico che si ebbe a Prato. Alla fine il sessantotto risolse (ma nemmeno subito) questo tipo di faccende.
Ci abbiamo messo trent’anni, in Italia, per convincere i nostri preti a portare rispetto anche a chi non si sposa in chiesa. Speriamo che anche laggù prima o poi riescano a costringere anche i preti loro a rispettare chi non si sposa in moschea.


Persone. Non ne ha parlato quasi nessuno, di padre Nazareno Lanciotti. Era un prete burino, della provincia di Roma, ma il suo mestiere lo faceva in un posto strano che si chiama Iarù, nel Mato Grosso, in mezzo alle foreste del Brasile. Un posto diviso in due: il contadino da un lato, creatura poverissima e senza terra; i latifondisti dall’altro, con armi, leggi, soldi e milizie private al suo comando. Padre Lanciotti là c’è stato per vent’anni. In chiesa, il crocefisso di legno gli ha spiegato subito da che parte doveva stare uno col suo mestiere, e col suo nome. E padre Nazareno ha obbedito. L’hanno ammazzato il mese scorso, i signori. I sicari sono entrati nella casa parrocchiale (senza bisogno di forzare la porta, che era sempre aperta) e gli hanno puntato le pistole alla testa. Poi hanno cominciato a giocare con lui, alla roulette russa. Il quarto colpo è partito.
“È morto un martire” ha detto il vescovo di quel paese sperduto. Non era uscito mai nulla, sui giornali italiani così attenti verso i cardinali, su questo prete romano. Aveva lottato contro i trafficanti di droga e contro i padroni delle prostitute. Aveva difeso i contadini, aveva fondato una scuola per i figli dei poveri e alla fine anche un ospedale. Ma i giornali si occupavano di Biffi. Se davvero ci fosse un paradiso.


Un paio di sandali

Un paio di sandali
E le ciliege sul ramo
I guanti gli stivali gli orecchini
(cravatte e spille, egoisticamente, no)
Ruote di biciclette e delfini e leoni
Ed i cavalli liberi e rondini d’estate
E i remi della barca e le vele e le ali
E creature che volano e che vanno
Vanno tutti a due a due
E io
E te