San Libero – 344

3 novembre 2006 n. 344

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Questo numero della Catena è dedicato al convegno sulla libertà d’informazione che si svolge in questi giorni in Sicilia, a Catania. Si svolge in Sicilia, ma potrebbe svolgersi a Locri, a Mosca, a Medellin, in uno qualunque dei tanti posti in cui pochi giornalisti ostinati si sforzano un giorno dopo l’altro di restare fedeli al proprio mestiere, di non tradire i lettori. Quello accluso è il manifesto del convegno. Bisogna non solo farlo girare ma prenderlo come occasione d’impegno laddove si vive; pensare. La Sicilia non è dove si abita. Sicilia è qualunque luogo in cui qualcuno sta difendendo – o decide ora di difendere –  una verità.

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Sbavaglio. Informazione in Sicilia: un convegno per la libertà.
Chi: Casablanca, Isola Possibile, Tele Jato, Girodivite, Edizioni Le Siciliane, Le Inchieste, PeaceLink, Itacanews, Città Nuove, I Cordai, Pizzino, La Primavera, Cittainsiemegiovani, Gapa, Addiopizzo,  Malastrada Film, RadioAut, il Dialogo, Sicilia Libertaria, MarsalaC’è, Grilli dell’Etna, Terre Libere, Step1…
Come: in due giornate di dibattito operativo. La prima fra i gruppi, testate e soggetti della società civile interessati a porre le basi per una rete siciliana dell’informazione. La seconda con i politici progressisti interessati a sostenerla.
Quando: sabato 4 e domenica 5 novembre.
Dove: Catania, Facoltà di Lingue, piazza Dante, ai Benedettini.
Perché: per cominciare a coordinarci insieme in un progetto alternativo al monopolio.
Per  contribuire con un documento sull’informazione agli Stati Generali dell’Antimafia indetti da Libera per metà novembre.
Per un disegno di legge che tuteli l’esercizio del diritto di cronaca.
Per un concreto e deciso impegno delle forze politiche progressiste a favore della piccola editoria e del giornalismo civile.
Per un ‘etica dell’informazione.
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Sabato 4 novembre: 16.30 (Aula A1): Dibattito fra le testate libere siciliane. Antonio Pioletti, Lucio Tomarchio di Casablanca, Marco Benanti di Isola Possibile, Pino Maniaci di Tele Jato, Nicola Savoca di Telecolor, Carlo Ruta di Le Inchieste, Giuseppe Castiglia di Girodivite, Carlo Gubitosa di PeaceLink, Giusi Viglianisidi Itacanews, Mirko Viola di Cittainsiemegiovani, Dario Russo di La Primavera, Antonio Mazzeo di Terre Libere, Dino Paternostro di Città Nuove, Ottavio Navarra di MarsalaC’è, Giovanni Caruso di I Cordai, Alessandro Gagliardo di Malastrada Film, Pippo Gurrieri di Sicilia Libertaria, Grilli dell’Etna, Il Dialogo, Step1, Addiopizzo, Il Pizzino, Radio Aut, Umberto Santino, Riccardo Orioles.
Obiettivi: Documento per gli Stati generali di Libera; Disegno di legge per tutelare l’esercizio del diritto di cronaca; Coordinamento fra le testate e progetto alternativo.
Domenica 5 novembre: 11.00 (Aula A1): Presentazione del gruppo di lavoro per una tele-street a Catania.
Domenica 5 novembre: 16.30 (Aula A1): Tavola rotonda sul giornalismo indipendente in Sicilia. Graziella Rapisarda Proto, Nando dalla Chiesa, Beppe Giulietti, Santo Liotta, Orazio Licandro, Marilena Samperi, Giovanni Burtone, Giuseppe Cipriani.
La discussione parte dal documento di Casablanca, Isola Possibile e TeleJato (pubblicato sul numero precedente della Catena) al fine di stimolare l’intervento del legislatore per rafforzare la stampa indipendente contro il monopolio dell’informazione che vige in Sicilia.
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E.L.Masters wrote:

Il direttore Whedon

< Saper vedere ogni aspetto d’ogni problema,
dar ragione a tutti, essere tutto, non essere nulla a lungo;
pervertire la verità, strumentalizzarla,
sfruttare i grandi sentimenti e le passioni della famiglia umana
per bassi scopi, per fini astuti,
indossare una maschera come gli attori greci –
il tuo quotidiano – dietro cui ti nascondi,
strillando nel megafono dei caratteri cubitali:
“Sono io il gigante”.
E quindi vivere anche la vita di un ladruncolo,
avvelenato dalle parole anonime
di un’amica segreta.
Per danaro insabbiare uno scandalo
o divulgarlo ai quattro venti per vendetta,
o per vendere il giornale,
distruggendo reputazioni, o corpi, se necessario,
vincere a ogni costo, salvo la vita.
Gloriarsi di un potere demoniaco, minare la civiltà,
come un ragazzo paranoico mette un tronco sulle rotaie
e fa deragliare il rapido.
Essere un direttore, com’ero io.
Poi giacere qui accanto al fiume sopra il punto
dove scorre la fogna del villaggio,
e scaricano barattoli vuoti e immondizie,
e nascondono gli aborti >

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