San Libero – 338

22 agosto 2006 n. 338

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Ritorni. Le autostrade, anche quelle mentali, sono piene di gente che rientra dalle vacanze. Fra un paio di settimane dovremo ricominciare  ad affrontare noi stessi, e la cosa etologicamente diventa sempre più complicata. Complicatissima in Sicilia, dove fra incomunicabilità e masochismo i siciliani si preparano a un nuovo ciclo di isolamento-sciagure-lamentele.

Del masochismo siciliano (innamorarsi esattamente di quelli che ti picchiano di più) non sono state date finora spiegazioni accettabili. Freud ha scritto qualcosa in proposito, ma non ho i testi sottomano. Per l’incomunicabilità invece – cioè l’impossibilità di scambiarsi idee, fare progetti, organizzare cose insieme, ecc. – il motivo è molto semplice: in Sicilia, dal tredicesimo secolo in poi, a comunicare sono autorizzati solo gli operatori alle dipendenze del Vicerè, dell’Inquisizione, dell’Apostolica Legazia, dei baroni, insomma di gente e seria e responsabile e non di contadinacci qualunque. Questi ultimi sono anzi incoraggiati (o, nei momenti più favorevoli, obbligati per legge) a rimanere analfabeti e perciò innocenti. Chierici, giornalisti, intellettuali e scrittori sono a loro volta incoraggiati (di solito qui non c’è bisogno di costrizione) a dimostrare l’eccellenza di un simile stato: che, con adattamenti tecnologici, vige ancora.

Perciò non è mai complicato fare politica in Sicilia: o si accetta l’esistente, o ci si butta a fare (o a cercare di fare) comunicazione. Comunicazione vuol dire scritte sui muri, radio, volantini, giornali, dvd, siti, qualunque cosa purché utile, non controllata dall’alto e fatta bene. Non vuol dire invece sonetti anonimi, prediche, articoli su giornali di corte ancorché frondisti, o capolavori isolati in grado di risolvere, senza bisogno d’altri, i problemi del mondo. Comunicare contiene un “con” grande quanto una casa (“com-unità”, “com-pagni”, “com-pagnia”, “com-unicare”) che però, nella cultura tradizionale (“cu joca solu non perde mai”) siciliana, è più rara dei canguri.

Così, chi opera nella comunicazione abbastanza a lungo qui a un certo punto si accorge che il suo lavoro in realtà è di percorrere vie e piazze con gli occhi aperti, di acchiappare immediatamente i giovani più svegli prima che diventino siciliani normali (e dunque “jocaturi soli”) e di ficcarli subito dentro a qualche progetto con molti “con”, sperando che questa volta chi lo sa funzioni e che la comunicazione (comunità, compagni, compagnia e tutto il resto) possa, tramite loro, svilupparsi finalmente anche qui. Ma spesso ti volano via, o per posarsi alla fine su qualche trespolo, o per aliantarsi da soli con gran strida ribelli via via sempre più fioche oppure,  più banalmente, per fottersene di Sicilia e siciliani e ricostruirsi una vita in paesi più civili: il che è certamente giustificabile, ma è una resa e fa malinconia.

Così eccoci qui, quest’altra fine-estate, a “organizzare” qualcosa di cui non sappiamo esattamente magari cosa sia, se non che attiene alla comunicazione (dunque al centro di tutto) e che va fatta insieme. Come politica vale ogni altra, probabilmente è meno futile e sicuramente  meno noiosa.

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Pianeta 1. Regge ancora la tregua fra adulti e bambini in Palestina-Israele. Nessun minorenne è stato tuttavia ammesso a discutere le condizioni di pace, mentre segnali di irritazione (mostra di denti, pugni sul petto ecc.) ricominciano ad essere notati fra i maschi adulti delle varie tribù.

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Pianeta 2. Lampedusa. Chi per vacanza, chi per annegarci, oramai normale.

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Informazione. Catania. Altri quattro giornalisti di Telecolor –  Nicola Savoca, Walter Rizzo, Giuseppe Lavenia e Katia Scapellato – licenziati in tronco dal proprietario di questa e di tutte le altre emittenti catanesi, Mario Ciancio. Lo choc, nella pur tranquilissima comunità giornalistica catanese, è stato tale da raggiungere persino i redattori dell’unico quotidiano ammesso in quella città,  La Sicilia (di Ciancio). Il giornale, noto per essersi rifiutato di pubblicare i necrologi delle vittime di mafia, non è mai stato sfiorato da scioperi, proteste, rivendicazioni o anche semplici richieste di chiarimento all’editore, nemmeno quando (giugno ’94) costui scatenò una campagna di stampa per intimidire un pentito che rivelava collegamenti fra il cavaliere del lavoro Graci e gli assassini di Giuseppe Fava.

Neanche ora i redattori de La Sicilia hanno ritenuto di ricorrere allo sciopero, troppo irrispettoso – a loro vedere – verso il datore di lavoro. Hanno invece deciso, per esprimere la propria prudente solidarietà ai colleghi licenziati, di ritirare per un giorno le loro riverite firme dal giornale, che è regolarmente uscito. (A Istanbul, nel 1606, le componenti dell’harem di Solimano V, offese dallo strangolamento di alcune compagne, decisero di rinunciare per un giorno ai loro appellativi per chiamarsi semplicemente “Umile Schiava Uno”, “Umile Schiava Due” e così via).

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Sicilia 1. Ragusa. Un giovane rumeno sui venticinque anni è morto per avvelenamento da anticrittogamici poche ore dopo essere stato accompagnato da ignoti al Pronto soccorso dell’ospedale di Vittoria. Si ritiene trattarsi di uno dei numerosi extracomunitari impiegati in nero dalle aziende agricole della zona.

Sicilia 2. Caltanissetta. Sospesa per diversi giorni, come ogni estate, l’erogazione d’acqua in periferia. Bloccato anche l’approvvigionamento con le autobotti (a pagamento), perché i bocchettoni dei veicoli non sono compatibili con quelli della rete. Analoghe emergenze ad Agrigento e nei comuni minori delle due province. Appello dei sindaci, incontro col presidente della Regione,  ecc.

Sicilia 3. Palermo. Morto dopo cinque ore di agonia il cane investito davanti alla libreria Mondadori di via Roma, di fianco alla centralissima piazza San Domenico.  L’animale, travolto da un’automobile intorno alle 9, si è accasciato sul marciapiede e lì è rimasto fino alle 15, quando una squadra di vigili è intervenuta per rimuovere il cadavere.

Sicilia  4. Roma. Vittoria della Sicilia, con 3976 miliardi di euri, nella classifica nazionale degli appalti resa nota in questi giorni da Bankitalia. Al secondo posto la Lombardia con 3115 miliardi.

Sicilia 5. Palermo. Abolite sessanta guardie mediche in tutta l’Isola. Il provvedimento, reso necessario da ragioni di economia, è stato annunciato dall’assessore regionale alla Sanità.

Sicilia 6. Palermo. Proseguono le trattative per l’ingresso dell’Udc nel centrosinistra o, alternativamente, del centrosinistra nell’Udc. Fra le ragioni addotte nel centrosinistra a favore dell’unificazione c’è il fatto, incontestabile, che in effetti diversi esponenti dell’Udc siciliana non sono indagati per associazione mafiosa.

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Mutanti. Nessun contatto con esponenti mafiosi a carico di Franco Pacenza, l’esponente diessino calabrese arrestato per una semplice truffa da sei milioni che, in paesi più civili, avrebbe mosso al massimo il sense of humour dei magistrati. In Italia, invece, i giudici hanno spiccato disumani mandati di cattura, incuranti del fatto che l’uomo non era stato nemmeno ripreso in colloqui amichevoli con boss, come il siciliano Crisafulli (peraltro quasi subito prosciolto).

In questa pagina nera per la democrazia italiana (paragonabile all’incarcerazione di Gramsci, alla cicuta di Socrate, all’esilio di Garibaldi o all’incriminazione di Dell’Utri) l’unico segno di civiltà è venuto da una dozzina di coraggiosi onorevoli del Ds e della Margherita i quali, sfidando i giudici, si sono accampati sotto il karcere borghese. Solidarietà di Bobo Craxi e tutto il resto. (A che punto è la ristrutturazione genetica dei Ds? Mah, direi che siamo a un quaranta-quarantacinque per cento, più o meno a livello Teardo. Mancano ancora Craxi, le ballerine e Fonseca).

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Pedaggi. Milano. Una somma fra i dieci e quindici euri verrà versata dall’amministrazione comunale, a partire dal primo ottobre, a tutti gli automobilisti che transiteranno per il capoluogo lombardo. Il provvedimento dovrebbe costituire, secondo il sindaco Letizia Moratti, un parziale risarcimento per i danni genetici subiti da coloro che respirano per più di due ore l’atmosfera locale; da esso sono tuttavia esclusi i turisti provenienti da Klingon che, secondo recenti studi, non ricereebbero alcun danno da ossidi e benzeni.  Analoghi provvedimenti sono allo studio in altri luoghi d’Italia, da Venezia dove il Comune provvederà a rivestire a proprie spese gli stranieri incautamente avventuratisi nei bar turistici alle isole Eolie dove verrà distribuita una “Carta Marrone” che darà diritto a visitare gratuitamente per un quarto d’ora, finché ancora esistono, tutte le spiagge destinate all’incementazione dai vari progetti di ristrutturazione.

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Spot. Dal 22 al 29 agosto, a Palazzolo Acreidee (Siracusa), campeggio-seminario di Rita Express. Dibattiti, movimento, incontri e organizzazione.
Info: info@ritaexpress.it

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Memoria. Palermo. Rifiutato dal Comune il contributo per la commemorazione di padre Ennio Pintacuda, il gesuita che negli anni Ottanta fu (non senza errori, e purtroppo non fino al termine della sua vita), fra i fondatori del movimento antimafia in Sicilia. Ne dà notizia Piero Aiello della Libera Università della Politica che aveva organizzato la commemorazione.

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Pagiariel wrote:
< Il vostro atteggiamento filo arabo offende non solo la giustizia e la verità ma le migliaia di italiani inermi massacrati spesso come scudo degli assalitori arabi fini agli inizi dell’ottocento quando qualcuno che non la pensava come voi pensò di eliminare i pirati arabi >

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Pino Ciampolillo wrote:
< Sono il presidente del Comitato Cittadino Isola Pulita (Isola delle Femmine PA. In questo periodo siamo impegnati sul fronte della difesa della salute messa pericolosamente in discussione da una Cementeria Italcementi che usando come combustibile il pet-coke si è messa in una situazione di illegalità. Abbiamo ottenuto una diffida da parte della Regione nei confronti della Italcementi a non usare il pet-coke pena la revoca di tutte le autorizzazioni. Siamo in contatto con alcuni deputati e senatori per formulare una ulteriore interrogazione parlamentare. Come potete capire abbiamo bisogno del sostegno e della solidarietà di tutti che si battono contro l’illegalità diffusa >
Bookmark: www.isolapulita.it

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Giovanni Mortellliti wrote:
< Cartolina dal Vietnam. E’ come te lo immagini dai film sulla guerra: piogge monsoniche, strade allagate, caldo appiccicoso. Hanoi è inquinatissima e in tanti girano con la mascherina. Il traffico è selvaggio, da primo stadio di motorizzazione, come da noi al sud sino agli anni settanta: tutti suonano il clacson in continuazione. I motorini sono il veicolo principale e si infilano dappertutto, portando anche famiglie di quattro persone o una sola persona ma con migliaia di fagotti.
Non ho potuto vedere zio Ho perché avevo i bermuda e non mi hanno fatto entrare. Ho visto il carcere dove i francesi fino alla fine degli anni quaranta rinchiudevano gli oppositori, con piedi, mani e testa incatenati. Pochi ne uscivano vivi, qualcuno è riuscito a scappare attraverso le fogne. Ad Huè, l’antica capitale con le tombe imperiali, non c’è rimasto molto dopo i B52. La gente è molto simpatica. Per strada cercano di venderti di tutto ma non insistono. Secondo me loro stanno ai cinesi come i portoghesi stanno agli spagnoli: più gentili, più sensibili, più eleganti ma anche tristi. L’architettura moderna è da dimenticare ma quel che resta delle vecchie e antiche costruzioni è impressionante. Per il resto è una repubblica socialista con aperture al capitalismo, come la Cina, con tanta gente oltre la soglia della povertà e tantissima appena di qua >

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BernardoP wrote:
< Caro R. nella latitanza ti ho ammirato assai, mi hai dimostrato che esistevo anche quando nessuno ci credeva più. Oggi grato sarei di ricevere la tua “Catena”. Mi sono rifatto il lucc come pinionista della società politica e sociale e sarei felice di pinionare puranche con te. Baciolemani >
Bookmark: www.bernardop.splinder.con

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Benito D’Ippolito<nbawac@tin.it> wrote:

NOZZE DI SANGUE A CANA

< Non c’era più vino. Le brocche
vuote. Non c’era più acqua, nè luce.
La sete, immensa.

Scendevano lampi dall’alto dei cieli
come nei vecchi film di fantascienza.
Gracchiavano radio comandi stranieri.
Un’immensa platea assisteva
dalle televisioni satellitari
al grande spettacolo del mondo
spazzolato a colpi di grattugia.

Di cosa potremo riempire le coppe
perplesso chiedevasi il maestro
di cerimonie.
Di cosa gli otri afflosciati, di cosa
colmare l’arsura, l’ebbrezza
come spandere ancora
in questa festa?

Occupate le linee del telefono
nessuna pizzeria a portata di mano,
nessun minimarket a un tiro
di schioppo, solo
crateri lunari, e polvere e polvere.

Com’è difficile oggi la vita
non è come pare in televisione >

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“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?” (Giuseppe Fava)