San Libero – 31

Cronaca nera. Roma, rapinate quettro paia di occhiali da sole in un negozio di ottica.
Napoli, Centosettanta milioni portati via alla Banca Vesuviana da tre rapinatori, uno dei quali su sedia a rotelle.
La Spezia, due cinquantenni che andavano a lamponi nel bosco bloccati e rapinati da due banditi a cavallo.
Macerata. Fallita rapina al distributore di benzina sulla statale sedici: il benzinaio, pakistano, non capiva l’italiano e non riusciva a rendersi conto di che cosa volessero quei due signori con la pistola.
Civitavecchia. Truffa. Due arrestati: vendevano falsi libri di padre Pio.
Berlino. La Banca di Germania sorpresa a stampare tonnellate di banconote da cento euro, diciamo così, non corrette.
Torre del Greco. Rapina un telefonino e si mette a telefonare a tutte le ragazze elencate nella rubrica: individuato e arrestato.
Canicattì. Parroco nega funerali a una donna perchè divorziata. Il rito è stato svolto dai frati del vicino convento di cappuccini.
Roma, due giovani omosessuali aggrediti a Prati da otto fascisti armati di sbarre di ferro. I due ragazzi sono finiti all’ospedale. I fascisti sono fuggiti all’arrivo della polizia.
Sondrio. Torquato Blegi, 45 anni, e Ivan Vinotti, 38 anni, sono stati condannati a un anno di reclusione, senza condizionale, per aver sottratto tre galline in un allevamento di polli.


Cronaca più nera ancora. Ha avuto termine a Udine la visita di Stato di Sua Eccellenza Adolf Heider, Cancelliere del Reich austriaco e Guida della rivoluzione carinziana. Il camerata Heider è stato ricevuto dalle Autorità civili e militari della Provincia che hanno romanamente ribadito (attenzione: togliere romanamente e mettere celticamente) il patto d’acciaio che lega le italianissime popolazioni venete all’alleato popolo germanico (attenzione: *togliere* italianissime e mettere padanissime) nell’indefettibile segno della lotta per la difesa della civiltà cristiana e occidentale. Dopo la vibrante allocuzione del Federale di Udine, una delegazione di giovanissime Figlie della Lupa ha consegnato le chiavi della città’ (attenzione: *togliere* figlie della Lupa, mettere figlie del Leone) al camerata Heider, che si è detto a sua volta certo dell’immarcescibile destino dei due popoli. Alcuni provocatori comunisti, pagati dalla Francia, che avevano cercato di disturbare la manifestazione hanno provato sulle loro teste il peso dei manganelli della Milizia.


(Le comunità ebraiche rilevano una “sostanziale indifferenza dell’opinione pubblica” alle recrudescenze naziste in Italia).


Bambini. Nessuna famiglia, nel quartiere degradato dell’Albergheria di Palermo, ha osato ritirare la somma di denaro disposta dal Tribunale come parziale risarcimento per i bambini finiti in mano ai pedofili, individuati e condannati grazie anche alle denunce del prete del quartiere. “Hanno paura di difendere i loro figli” aveva detto il vecchio don Meli. Ed anche adesso, a condanne avvenute, le famiglie continuano a lasciare i bambini al loro destino, per sfiducia nella giustizia e per paura.


Bambini. È vero, la legge viene violata, dice l’Autorità delle Comunicazioni, ma noi non ci possiamo fare niente. I cartoni animati, e in genere i programmi per i bambini, sono i più bombardati dagli spot pubblicitari – i bambini, oltre che per i pedofili, sono un target molto allettante anche per le varie aziende. Esistono delle norme che stabiliscono, almeno per i bambini, dei tetti massimi, ma poichè non prevedano sanzioni non vengono rispettate.


Sinistra. sono in corso nelle varie città le Feste dell’Unità organizzate dai Ds. Nel frattempo l’Unità vera e propria, il giornale, liquida i giornalisti e si prepara a sospendere le pubblicazioni. Un tempo vendeva un milione di copie ogni domenica, con la “diffusione militante” e in genere con uno strettissimo rapporto coi suoi lettori. Poi qualche geniale manager ha deciso che un giornale in mano ai lettori è una cosa vetero, che non s’usa più. E ha cominciato a traghettare il giornale nella “professionalità” e nell'”imprenditoria”.


Allarme. “Tre abitanti su quattro non pregano mai”, “Omosessualità, tossicodipendenza e criminalità sono in aumento”, “Si registra una preoccupante crisi delle vocazioni”, “Il governo non fa nulla per impedire l’abbandono dei valori religiosi e civili che sempre più si diffonde fra la popolazione”: un forte e responsabile grido d’allarme è stato lanciato da sua Eminenza Mohammad Zam ieri a Teheran.


Politica. In Sicilia, la lite per il governo regionale fra Luca Orlando e Claudio Fava. Sette anni fa stavano insieme ed erano il mondo nuovo.


Politica. Il bipolarismo borbone. Baroni e plebe contro ceti medi “civili”.


Devolution. Fletcher Christian, leader del movimento “Lega per l’indipendenza di Pitcairn”, ha annunciato prossime iniziative per ottenere maggiori controlli sull’immigrazione: almeno tre individui (due samoani e un indiano) si sono introdotti nell’ultimo anno nell’isola, abitata dai 48 discendenti dei marinai del Bounty ammutinatisi nel 1790.


Parlamenti. L’assemblea regionale della Toscana decide di chiamarsi parlamento, d’ora in poi: il Parlamento della Toscana. Auguri. Dalle mie parti, un classico era il “parlamentare” malrasato, sudaticcio e ladrone che non mancava mai, perorando, di ricordare come “in quest’aula ha avuto sede, onorevoli colleghi, il più antico parlamento del mondo, quella che ora chiamiamo assemblea regionale ma che legittimamente potremmo chiamare parlamento siciliano”. E poi passava a parlare di appalti.


Extracomunitari. Ancora un tentativo di passare la frontiera da parte di una ostinata famiglia di extracomunitari che da più di dieci anni sembra avere un conto aperto con le leggi italiane sull’immigrazione. “Quest’anno è già la sesta volta che ci provano – ci ha dichiarato il maresciallo Fabrizi della polizia di frontiera – Capisco i poveracci che ci hanno bisogno. Ma questi cianno un sacco di soldi, er papà fa er traffico d’armi, er fijo er managger murtinazzionale… “. “E poi, che c’azzecca l’Italia, con questi qua – ha detto il brigadiere De Sica – Questi ci hanno pure il passaporto svizzero, quello dello scià di Persia, quello della piddue… “. “Un poveraccio nero o marocchino, un occhio io ce lo chiudo, e pure due. Gente che viene ppe llavorà, braccia aperte! Ma ‘sti fiji de mignotta, ‘st’impuniti, ‘sti… come si chiamano, brigadiere?, ‘sti Savoja, finchè ce stamo noi qui in Italia nun ce mettono piede”.


Censis. Il cinquantanove per cento dei maschi italiani sarebbe estremamente preoccupato riguardo alle proprie risorse sessuali.


Ostia. Un venditore ambulante bengalese è stato aggredito e massacrato di botte sulla spiaggia da tre giovani italiani. Questa volta però gli altri bagnanti, anzichè fare finta di niente come al solito, sono intervenuti per difendere l’aggredito e chiamare il centotredici. I tre fighetti sono immediatamente scappati (su una macchina rubata) ma i poliziotti li hanno raggiunti e acchiappati. Solita scena di “che ho fatto di male” e soliti piagnucolamenti, e poi in galera. Bene e avanti così.


Chiesa 1. Lagonegro, processo Giordano. Ricostruzione dei documenti: secondo l’accusa, i tasso d’interesse del cardinale oscillavano fra il duecento e il milleseicento l’anno. Minacce telefoniche al giornalista Filippo D’Agostino, il primo a denunciare la storia da una radio locale.


Chiesa 2. Don Vitaliano Della Sala fa il parroco in un paesino di cinquecento anime, sant’Angelo a Scala in provincia di Avellino. “C’è una chiesa diversa – ha detto – da quella del cardinale Pio Laghi, che ha fatto carriera col sangue dei desparecidos in Argentina, o del cardinal Sodano, che è diventato segretario di Stato facendo silenzio sulle stragi di Pinochet in Cile. E forse domani proprio queste persone mi puniranno per quello che dico; però io intanto lo dico”.


Libertà. Anche questa lettera, come tutte quelle che scrivete o che ricevete, è soggetta al controllo di Echelon, il sistema di spionaggio centralizzato degli esseri umani, e di Carnivore, il software dei servizi americani per il monitoraggio globale delle e-mail. La differenza con Orwell è che puoi dirlo: tanto, non cambia niente.


Tecnicamente. Tecnicamente, adesso Gesù Cristo verrebbe giustiziato mediante iniezione letale.


Guerra. Siamo il paese d’Europa che ammazza più lavoratori. L’anno scorso, milleduecento morti e novecentosessantamila feriti; quest’anno, probabilmente di più: nei primi quattro mesi, la percentuale è salita ancora; almeno tre milioni e mezzo di lavoratori non hanno nè contratto legale nè antinfortunistica nè sindacato. Nel giro di cinque anni, un italiano su dieci ha riportato ferite sul lavoro.
Dei milleduecento morti dell’anno scorso, un quarto sono concentrati in Veneto e Lombardia; cento nella sola zona industriale del Bresciano. Altri seimilaquattrocento operai sono rimasti vittime di tumori, l’anno scorso, contratti in fabbriche a rischio.
Nelle campagne, il numero degli incidenti mortali (centotrentasei in un anno) è superiore persino a quello degli anni Cinquanta, quando la maggior parte degli italiani faceva il contadino.


Persone. Ho sentito parlare, a proposito di Gay Pride, di Leo Gullotta; credo che abbia fatto una dichiarazione per rivendicare la propria omosessualità, o qualcosa del genere. Non credo che Gullotta si ricordi ancora di quando, una buona dozzina d’anni fa, accettò di fare il “presentatore” di una manifestazione in ricordo di Giuseppe Fava. Erano anni durissimi, in cui non era facile – in Sicilia ma anche altrove – trovare qualcuno che accettasse di esporsi pubblicamente parlando, sia pure in termini di satira, contro i Cavalieri mafiosi. Gullotta fu il terzo o il quarto attore che interpellammo, e l’unico che accettò. Non so che cosa faccia adesso nè quali siano le sue fortune ora; ma allora si comportò da uomo in un momento in cui i vigliacchi erano molti, e gli uomini veri pochi: e non ha bisogno di rivendicare orgoglio da nessuno.


Persone. Sebastiano Addamo, scrittore siciliano, professore di liceo in un paesino di provincia e militante, nell’ottantaquattro, dei Siciliani.


Amici miei. Ho cominciato a fare questo mestiere esattamente in questi giorni, vent’anni fa. Lavoravo in un giornale del sud. Il direttore era un uomo buono, e i redattori dei ragazzi. Un tempo così felice, che è meglio non parlarne.


Fw: messaggio per paolo – Lara wrote:

< Caro paolo da ragazza di sinistra come te apprezzo tante delle cose che dici, ma ti prego, la manipolazione dei geni, in casi come il mio, ho la sclerosi multipla, per fortuna in forma non aggressiva, è la speranza di una cura definitiva.
Mettetevi nei panni di chi, ogni giorno, aspetta la notizia di una nuova cura, non ideologizzate tutto cavalcando l’onda di una moda che non ha giustificazioni. La maggior parte della gente che critica il genoma non ha neanche la minima idea di cosa sia, e ricordati che quando con la manipolazione dei geni riusciranno a curare magari il cancro questo potrebbe far comodo a tanti di quelli che oggi dicono per carità non parlatemi di genoma. Ciao Paolo. Lara >


< Il 14 agosto sarà trascorso un anno dalla morte di Emanuele Scieri, il giovane parà siracusano ritrovato esanime in caserma. L’otto luglio è stato arrestato l’ex parà Mario Ciancarella. I magistrati hanno ritenuto che Ciancarella fosse pericoloso perchè continuava a ripetere ai giornalisti quanto da mesi aveva già dichiarato alla magistratura; ovvero di avere ricevuto una telefonata da un anonimo commilitone di Scieri nella quale si riferiva che il giovane sarebbe stato lasciato morire ai piedi della torre di asciugamento. La galera, al momento, è solo per chi calunnia (secondo i Magistrati) o forse tenta di evitare che il caso diventi uno dei terribili buchi neri della giustizia italiana, specie nel contesto militare; la galera, invece, non è per chi ha provocato quella terribile morte, o ne ha nascosto le responsabilità.
Le presunte calunnie di Mario Ciancarella allarmano così tanto l’opinione pubblica da costringerlo in carcere? Non allarma forse di più il colpevole silenzio dei militari sulla morte di Emanuele Scieri o i continui e reiterati depistaggi sulla strage di Ustica, o sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin? Chiediamo che Mario Ciancarella sia liberato al più presto e sul caso Scieri sia squarciato il velo del del silenzio. >


*** Entrarono nel bar chiacchierando fra loro.
Il primo, dignitoso: “Un gin-tonic, prego!”.
Ed il secondo, ironico: “Al mio amico, un gettone!”.
Bevono in solitudine, nel gran cerchio del mondo.
Uno continua a sorridere, l’altro
– una volta ancora – s’è destato.