San Libero – 301

13 settembre 2005 n. 301

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Che devo fare? Ho sorpreso un’intercettazione (me l’ha data il giudice Carnevale) in cui parlano amichevolmente fra loro Andreotti e il boss Spatola. Oppure Crisafulli e il boss di Enna. Oppure Bin Laden e Bush padre. Oppure Giuda e Ponzio Pilato. Che dite, la pubblico? Oppure preferite non saperne niente, così la notte dormite più tranquilli? (Casomai i cinquemila euri me li date voi, visto che il mio “lauto stipendio” non ci arriva? La libertà di stampa è rincarata con tutto il resto, signora mia).

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Primarie 1. Alla festa di Liberazione, dibbattito (giusto l’otto settembre) Bertinotti-Fassino. Moderatore? Maurizio Costanzo. Informazioni in esclusiva per i due illustri compagni: a) Costanzo era della P2; b) Lavora per Berlusconi. Ora che lo sanno, non lo inviteranno più. (Ai muri, enormi “Viva Prodi” e “Vota Bertinotti” con ciascuno dei quali Benanti o io camperemmo per un mese).

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Primarie 2. A destra organizza Dell’Utri, nel senso che è lui che seleziona i capisezione, li interroga, li valuta, gli fa l’esame e alla fine li manda via con un bel kit del perfetto dirigente di Forza Italia. L’esame: “Allora, mi dica. Mettiamo che nella sua zona i commercianti si rifiutino di versare la quota per Forza Italia. Che cosa fa a questo punto?”. Oppure: “Sentiamo: che differenza c’è fra una famiglia territoriale e un mandamento?”. O anche: “Da chi, come, in che città, con che arma e in che anno preciso è stato ammazzato don Vito Genovese?”. In tutto deve selezionare 475 capisede, alcuni di Trapani o Villabate ma altri con pochissima esperienza di queste cose. Un lavoraccio.

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Dinasty. Non bastando i Savoia, sono tornati pure i Craxi. Siccome anche loro sono una dinastia ereditaria, si litigano il regno (Bobo contro Stefania, come Vittorio contro Amedeo) a colpi di citazioni acide, fregandosene altamente del suddito bue. Hanno fortuna: fosse qui Pertini, a calci nel sedere li rimanderebbe a Cascais e Hammamet. Invece hanno trovato… (Basta, non voglio star sempre a parlar male del povero Fassino. Ma Berlinguer era scemo, o era ladrone Craxi?)

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A piedi. Niente benzina per i magistrati della Direzione antimafia a Roma. Un paio girano già in motorino. La giustizia ideale? Cieca, zoppa e imbavagliata.

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Commissioni d’inchiesta. Sarà presieduta da Gorge Bush quella sul disastro della Louisiana. Quella sulle Twin Towers, invece, da Bin Laden.

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Revisionismo atomico 1. Le vittime dell’esplosione del quarto reattore della centrale Lenin di Cernobyl saranno in tutto circa 4.000. Alle 59 morte nei giorni immediatamente successivi al 26 aprile 1986 bisogna aggiungere le 3940 che sono morte – o che moriranno nei prossimi anni – per tumori dovuti all’esposizione alle radiazioni. È quanto sostiene un rapporto del Forum Cernobyl, che riunisce organismi internazionali come Fao, Onu e Banca mondiale e i governi di Russia, Ucraina, Bielorussia.
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Revisionismo atomico 2. Dopo quattro anni di carcere è stato liberato il medico bielorusso Yuri Bandajevsky, condannato da un tribunale militare a otto anni di carcere duro per aver chiesto bustarelle in cambio dell’ammissione all’istituto di medicina di Gomel da lui presieduto (ma lo studente che lo aveva accusato aveva ritrattato due giorni dopo). Prima di essere condannato, Bandajevsky, direttore del Laboratorio centrale di ricerca scientifica della Bielorussia, aveva pubblicato un rapporto medico nel quale metteva in relazione la presenza anche lieve di radionuclidi nell’organismo con una serie di patologie in forte crescita nei bambini: cardiopatie, problemi renali, diminuzione della vista, depressione del sistema immunitario. In contrasto col rapporto dell’Unscear (il comitato scientifico dell’Onu per lo studio delle radiazioni atomiche) del 1999, che parlava di 800 casi di tumore alla tiroide, il rapporto di Bandajevsky sosteneva che, nella sola Bielorussia, erano almeno diecimila i casi di tumore alla tiroide dovuti alle radiazioni. [francesco feola]

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Democracy. Elezioni a Guantanamo: due candidati, un partito blu e uno arancione, televisione per tutti, e alcuni sapevano persino per chi si votava. I controllori internazionali hanno espresso qualche piccola riserva sulla regolarità dei conteggi, ma vabbe’, è sempre gente un po’ notarile. Alla fine, come si prevedeva, ha vinto il candidato Arancione (che poi è il comandante del campo) e subito sono partiti i festeggiamenti popolari, affidati in outsourcing a una ditta di Miami, la Happy People Inc.

“Guantanamo ha scoperto la democrazia!”. Come l’Iraq, l’Afganistan, la Florida, l’Uzbekistan, l’Egitto… Pare che il concetto di democrazia si stia evolvendo un tantino. In Ucraina, i “democratici” sono in lite fra loro: una è stata cacciata perché rubava un po’ troppo persino per i generosi standard locali; l’altro, il presidente, difende con le unghie e coi denti il logo della Libertà Democratica (un bel nastro arancione) che ha fatto regolarmente brevettare dal suo avvocato, e ci fa un sacco di soldi di royalties. Una volta c’erano elezioni bulgare: e ora?

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Occidente. I manager di Yahoo hanno consegnato alle autorità cinesi il nome di un tizio che aveva parlato male del governo in rete. S’è preso dieci anni. “Noi rispettiamo le leggi dei paesi dove facciamo i portali” hanno detto i manager. Infatti. Anche Ibm, negli anni Trenta, rispettava le leggi tedesche. E forniva i programmi per censire gli ebrei nei lager, in ossequio alle “leggi del paese”. E facendoci dei bei miliardi, già che c’erano. Non usate Yahoo!

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Tonga. Manifestazioni popolari contro il capo (ereditario) del governo, re Toupu IV. Fra i motivi del malcontento alcuni aspetti del cerimoniale di corte, che prevede in alcune cerimonia il bacio dei piedi del sovrano.

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Made in Italy. Del famoso designer Giorgetto Giugiaro l’ultimo modello della Fiat, la Nuova Punto, e della Beretta, la P4 Storm calibro 7.65.

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Banche. Quella centrale ha il compito di stampare le banconote per conto dello Stato. Ma non gli vende la banconota secondo i costi di produzione (tipografia, carta, ecc.), ma secondo il valore nominale (quello scritto sopra). Una banconota da cento euro, costata un euro in tipografia, viene venduta cioè a cento euro. Più il “tasso di sconto”, che fa altri due euro e mezzo. Lo Stato, per avere una banconota da cento, spende 102,5 euro. E s’indebita con le banche. La differenza tra valore nominale della banconota e costo di produzione si chiama “signoraggio”. Mettendo in bilancio il valore nominale, la Banca Centrale ottiene inoltre un bel bilancio passivo, dunque non tassabile: e infatti tasse non ne paga. Ma perché le banconote non le produce direttamente lo Stato? [antonella serafini]

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Santi. Va in pensione, per disposizione del sindaco Veltroni, il vecchio San Pietrino. Molto popolare fra i poveracci, cui aveva dato un appoggio non indifferente in certi momenti difficili della vita. Pensionato da tempo San Paganini (il santo degli impiegati di fascia bassa) e ormai dimenticato il protettore degli interisti San Siro, restano San Libero e San Precario. Speriamo bene.

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Napoli. “Il Comune avalla l’invito alle occupazioni” – dice il deputato della Margherita. “Di quello spazio devono usufruire anche altre associazioni” – aggiunge il consigliere dello stesso partito. “Mettiamoci un centro antiracket” – incalza quello dei Ds. Dopo l’acquisto da parte del comune dello stabile occupato da 15 anni dal centro sociale Officina 99, i politici si scaldano, in vista del dibattito in consiglio comunale. L’assessore ai servizi sociali di Rifondazione, promotore dell’operazione, replica ai colleghi: “Proposta farisaica voler sezionare 500 metri quadri tra tante associazioni. Abbiamo acquistato l’edificio per preservare un’esperienza storica”. In una lettera aperta, il collettivo di Officina, che qualche settimana fa ha festeggiato il recupero di un campetto di calcio come area attrezzata per il quartiere, dice: “Noi restiamo qui, i gruppi che hanno bisogno di spazi vadano a occuparne uno, in città quelli abbandonati sono decine”.
Il comune aveva deciso di muoversi qualche mese fa, dopo l’ennesima campagna a favore dello sgombero da parte di giornali e politici della destra cittadina, avallati stavolta da un intervento in televisione del ministro della giustizia. Finora, in questioni simili, l’amministrazione aveva sempre lasciato correre, confidando che le cose si sarebbero aggiustate da sole. Se si tornerà a questa tendenza, un misto di lassismo e pigro buon senso che guida da anni l’azione amministrativa, lo stabile dovrebbe essere lasciato a !Officina, magari firmando qualche carta, senza ulteriori intromissioni. Qualsiasi altro provvedimento sarebbe da segnalare, sconvolgendo la quieta convivenza tra movimenti sociali e amministrazione di centro sinistra. (Per il momento il vero affare l’ha fatto il vecchio proprietario: un milione e duecentomila euro per un edificio che non utilizzava da più di vent’anni). [lucarossomando]

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Cronaca, Molinella. Uscendo dal pub dopo qualche bicchiere di troppo ha scambiato una volante dei carabinieri per un taxi e vi si è chiuso dentro chiedendo di essere portato a casa. I militari hanno tentato di indurlo a scendere, ma non c’è stato niente da fare. Solo dopo un po’ l’uomo – un trentunenne di Ravenna – si è laciato convincere ad aprire la portiera e a lasciare la macchina ai carabinieri.

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Cronaca. Roma. Non destano preoccupazioni le condizioni di Luigi Einaudi, il giovane vigile del fuoco rimasto ferito ieri nel tentativo di soccorrere un anziano che, per un’improvvisa crisi causata forse della calura estiva, da quasi due settimane viveva rinchiuso nella filiale romana della Banca d’Italia respingendo ogni tentativo di soccorrerlo. I pompieri, alla fine, sono riusciti a raggiungerlo mediante una scala Porta e l’Einaudi stava già cominciato a trasferire su di essa lo squilibrato quando quest’ultimo, in un improvviso raptus, ha violentemente respinto l’attrezzo che è precipitato al suolo trascinando con sé il pompiere. Per fortuna la finestra cui era stata applicata la scala si trovava al primo piano e lo sfortunato soccorritore se l’è cavata con escoriazioni sparse e una lussazione alla caviglia sinistra guaribili in dieci giorni salvo complicazioni. In tarda serata il giovane è già stato dimesso dall’ospedale di San Giovanni mentre, per riuscire a recuperare l’anziano “occupante”, si è reso necessario l’intervento della speciale Unità Amazzonica dei Carabinieri che ha utilizzato un potente fucile ad aghi soporiferi normalmente utilizzato per la cattura di esemplari rari nelle foreste tropicali.

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La storia più triste dell’estate. I tre zingarelli di nove, dieci e undici anni che hanno forzato di notte una villa incustodita sopra Bologna e sono stati sorpresi dalla polizia mentre scappavano con un borsone pieno di bambole, costruzioni e orsacchiotti di peluche che avevano trovato nella villa. Non avevano portato via nient’altro.

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Assemblea antimafia. A Porto Sant’Elpidio (Ascoli) sabato 17 pomeriggio al palasport del comune.
Info: fabioregolo@hotmail.com

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In edicola. Il Mucchio Selvaggio di settembre. Rock e politica. Forse il miglior mensile del momento: non è palloso e il direttore – che era amico di Caponnetto – perlomeno ha un cognome solo.

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Compagni. Subire l’ingiustizia non rende migliori. C’è quella che si subisce dai nemici (i mafiosi che ti vogliono ammazzare, Cossiga che intrallazza per farti rimuovere) e quella che si può subire dagli amici, prima o poi. Padre Ennio Pintacuda ha subito l’una e l’altra. Alla prima ha resistito gloriosamente, con un sorriso ironico e un coraggio da leone. Alla seconda no. E in realtà, nessuno ti può ferire come un compagno, nessuno ti può cambiare così profondamente. Come reagisce ognuno, non è questione di merito – io credo – ma di fortuna. Quella di Pintacuda è stata amara, morto lontano da noi.

Tuttavia, quando uno muore, è l’intera sua vita che va pesata. Quella di padre Ennio è stata buona, utile, umana e – nel momento decisivo – risplendente. “Nell’ora tragica della Patria, di fronte al barbaro nemico, il Corpo Volontari della Libertà…”. Ecco. Quel che si è fatto dopo, ha molto meno importanza.

Sì, è vero, ci siamo divisi. E’ vero, alla fine ci siamo feriti fra noi – per stanchezza, per insufficienza, per troppo dolore: non lo so – e non abbiamo portato a termine il compito che ci avevate dato. Ricordatevene – ne avete il diritto – e analizzateci spietatamente, e non ci imitate. Ma ricordatevi anche come eravamo quand’eravamo ancora noi stessi. La tirannia imperversava, tra assassini mafiosi e ladroni di palazzo. Fummo noi ad alzare la testa, a chiamare il popolo alla rivolta. Orlando che passa pallido fra la scorta, Carmine al coordinamento antimafia, Angela accanto a lui, Galasso che scandisce: “Chiedo l’incriminazione del teste Andreotti!”, Cimino che organizza la fiaccolata, Carlo Palermo, Diego, Resca, Fabio Passiglia, e Nando, e Claudio e Miki e tutti gli altri di noi… E padre Ennio che ha appena detto qualcosa, incoraggiandoci tutti, andando avanti. E dietro di loro centinaia e migliaia di siciliani, di italiani, di persone oneste e buone che hanno appena capito di essere insieme una forza, e che si può cambiare.

Ricordateci così, tutti insieme. Nessuno di noi è stato un eroe o un genio, ma ciascuno, nel momento più difficile, è stato un soldato. Siamo stati superbi, impazienti, disorganizzati, rissosi, ma abbiamo amato questro paese, e abbiamo lottato per esso, come nessuno aveva più fatto dai tempi dei partigiani. Non imitateci nelle divisioni, ma imitateci nel coraggio di allora e nel fare rete. E ricordatevi di padre Ennio, che ha lottato per voi.

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tillneu@mercurioproductions.com wrote:
< Non si tratta di “onorare” Enzo (che non ha bisogno di medaglie di nessun tipo). E tanto meno di sottolineare la scarsissima credibilita’ di questo moscio capo di Stato (che non e’ stato in grado di rimettere a posto alcune minime cose fondamentali: l’autorevolezza della magistratura, il ruolo della Consob, l’indipendenza dello Stato, una dignita’ economica a livello internazionale). No.
Nel contesto politico e sociale attuale, una medaglia ufficiale e pubblica per Enzo avrebbe un valore simbolico enorme. Sarebbe un riconoscimento ufficiale (non solo da parte di alcune migliaia di amici), che le cose che Enzo aveva fatto qui a Milano, nel mondo e, in modo particolare, nell’Iraq sono importanti per l’intera nazione. Per te, per me, per Milena Gabanelli, per Beppe Grillo, ma anche per Ricucci, per Ruini, per Berlusconi, per i tifosi della Lazio e del Livorno, per Orietta Berti e per Marina Rei, per Enrico Deaglio e per Aldo Biscardi, per i famigliari di Enzo e per Vittorio Feltri.
Sarebbe un’autentica bomba etica. Esattamente come se il Nobel, al posto di una Fallaci qualsiasi, lo dessero a Margherita Hack. Ecco perche’ dobbiamo firmare in tanti.
Questo paese e’ gestito da una banda di affaristi ignoranti, volgari e mascalzoni. Obbligarli a riconoscere che un cittadino indipendente, laico e poco noto, era un italiano giusto e equilibrato, sarebbe un segnale di grande incoraggiamento per i nostri figli >

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Domenico Stimolo wrote:
< Ho letto lo scritto di Andrea di Cagliari riguardo l’opposizione cittadina che si è “messa in moto” contro la costruzione di un parcheggio multipiano nell’area centrale della città. Ottimo. Evidentemente il “vento” sardo fa molto bene alla coscienza civile dei cittadini cagliaritani (e del Social Forum). A Catania l’amministrazione di destra del sindaco Scapagnini ha progettato già da tempo la costruzione di parecchi mega parcheggi sotterranei multipiani nelle aree centrali e semicentrali della città, per migliaia di posti-auto ( sono state già espletate le gare di appalto)… 5, 6, 7 siti, si è perso il conto. Tutto è stato “scientificamente” sincronizzato per fare perennamente invadere le aree centrali dalle ruote inquinanti.
Ebbene, tutto tace. Tace l’opposizione, tutta, con un silenzio assordante. Zitti e muti, la “società civile”, i movimenti, le associazioni ambientaliste. Tutti “allineati e coperti”. Alcuni cittadini e qualche comitato spontaneo cittadino ha cercato di fare emergere il problema. I loro appelli, purtroppo, non sono stati raccolti da nessuno. E poi, Loro, i Signori del politichese della sinistra catanese, piangono stizziti, nel prendere atto che alle ultime comunali (giugno) tutti assieme raggiungono a malapena l’11% dei consensi. Non hanno mai detto e agito su nulla. Sui megaparcheggi e su molto altro ancora che rigurda la città e la vivibilità dei cittadini >

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Orfeo Z. wrote:
< Io ci sto capendo veramente poco della faccenda Fazio/bankitalia. Nel senso che non capisco cosa ci stia dietro, chi rappresenti quali gruppi di potere; constato come il risultato netto sia che gli olandesi ringraziano e si offrono di rilevare il pacchetto di maggioranza di antonveneta. Chi comanda le banche, compresa bankitalia, influenzerà la nostra esistenza concreta, quotidiana e non solo, molto più dei burattini che vinceranno le prossime elezioni. Mi viene in mente il piano di rinascita democratica di Gelli, chi sono i “clubs” che si contendono la poltrona di Fazio? Massoneria del grande oriente d’Italia contro nuovo rito scozzese? Dove trovare informazione seria, anziché cronache da latteria come ci propinano i cosiddetti mezzi di informazione di massa? >

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Giovanni wrote:
< Endrigo. Ora che è morto si ricordano di lui, non molti, ovviamente. Qualche giornale gli ha dedicato mezza pagina, qualcuno perfino un richiamo in prima.Eppure con pochi altri (Tenco, De Andrè, Conte, De Gregori) ha scritto le più belle canzoni italiane degli ultimi cinquant’anni.Non si vedeva nè sentiva più da un pezzo. Dicono perchè era timido. Io dico perchè era uno che non si vendeva e che si sarebbe trovato a disagio tra un grandefratello, una velina ed un emiliofede. De Gregori si incazza quando gli dicono che è un poeta : la poesia è una cosa, le canzoni ( musica e parole) un’altra, dice. Forse ha ragione. Ma per molti è poesia tutto quello che ti dà un brivido, una certa emozione, può esserlo un libro, un quadro, un film, un semplice gesto. Sergio Endrigo era un poeta >

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Toti O’Brien wrote:
< Los Angeles, 6 settembre. Ciao R., non scrivo mai alla catena, nonostante sia la mia fonte di informazione più preziosa, perché mi sembra di non avere mai nulla da aggiungere a quanto viene detto. Questa volta sì. Nonostante sia sacrosanta la disfatta del governo americano, come tata anche di sé stesso, e palese, in modo clamorosissimo,il suo non intento di aiutare i cittadini neri, proprio perché neri, e null’altro, come se si fosse tornati indietro di duecentanni (le cazzate antidarwiniane, sono state sparate PROPRIO AL MOMENTO GIUSTO)… nonostante ciò, la società civile o quel che ne resta SI COMPORTA IN MODO CIVILE, proprio come si comporterebbe in europa, in africa, ovunque. Il dolore, la rabbia, la partecipazione e lo sforzo del comune mortale sono quelli di sempre… probabilmente più di sempre, perché gonfiati della protesta di chi non è ASSOLUTAMENTE d’accordo.

Qui, escludendo solo il magnate e il patriziato incosciente, of course (purtroppo si tratta di una massa critica, lo so), tutti stanno aiutando il post Katrina con tutte le forze, Red Cross sta svolgendo un lavoro eccellente per organizzare gli spontaneismi, e supplire alle deficienze statali. Ciò accade nonostante l’angoscia privata, acutissima, dovuta al triplicarsi del costo della benzina (in un mese), e alla prospettiva che tale costo salga di più (poiché le chiatte di trasporto agricolo non possono più transitare il Mississipi, dunque, lo faranno i camion), alla gravità della recessione, della non occupazione, eccetera. Ottime scuse per lavarsi le mani del recente disastro. E INVECE NO. Gli umani sono umani qui come altrove, credimi: ti assicuro che altre volte ne ho dubitato >

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Uno di noi wrote:
< Spesso mi chiedo se il mio scrivere (senza uno stipendio, prendendo solo mazzate e margine) sia davvero necessario o è solo un gioco al martirio… >
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E chi lo sa se serviamo: i punti si contano alla fine, diceva mio nonno. Io penso di sì, alle persone normali serve che ci sia gente che fa casino. Ma anche se non fosse così, sarebbe sempre più bello vivere come noi che come i quaquaraquà.

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Arcoiris. Dibattito, riorganizzazione. (Da gennaio, aumentata di cinque volte la diffusione in rete). Progetti tecnici già presentati o in corso. Incontro operativo 24-25. (Ipotesi: usiamola come centro d’aggregazione-informazione come una volta abbiamo usato Clarence o Avvenimenti).
Bookmark: www.arcoiris.tv
Info: riccardoorioles@gmail.com

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Meleagro <meleagros@palatina.el> wrote:

< Sono l’ultima pagina, e vi dico:
finisce qui il lavoro di Meleagro.
Tutti i poeti ha accolto in questo libro
fiore a fiore intrecciando. Viva a lungo
quest’opera: è dedicata a Dione.
Io, qui di guardia, resto a sorvegliare
questi ultimi confini della bella ghirlanda. >

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“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?” (Giuseppe Fava)