San Libero – 197

22 settembre 2003 n. 197

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La politica si brigatizza. Dibattito in Gran Bretagna sull’eventuale assassinio del primo ministro irlandese O’ Connor, sospettato dai servizi britannici di favorire l’Ira. A favore dell’immediato assassinio di O’ Connor sono schierati al momento il Times, l’Indipendent e il Daily Express; più cauto il Guardian (“Uccidere adesso O’ Connor potrebbe essere controproducente”) e decisamente contrario il Sun, secondo il quale sarebbe “una pessima idea che potrebbe creare un precedente imbarazzante per tutti”. Il dibattito non manca di ripercussioni all’estero: il governo francese ha precisato, in una nota ufficiale, di non gradire un eventuale assassinio di O’Connor che “rischierebbe di precipitare la crisi”, mentre l’ambasciatore d’Islanda (dove O’ Connor a volte si reca per delle cure termali) ha formalmente diffidato il governo di Londra dall’eseguire operazioni del genere su territorio islandese. Mentre il dibattito stenta a trovare una conclusione, l’aviazione britannica prosegue con le sue operazioni di routine: ieri sera un’incursione di Harrier (in rappresaglia per l’esplosione di sabato in un pub di Manchester) ha causato alcune vittime alla periferia di Dublino, mentre nelle stesse ore a Queens (un quartiere di New York abitato da numerosi irlandesi) un edificio è stato fatto esplodere da un un commando dei Sas per eliminare uno dei capi dell'”ala dura” dell’Ira che vi si sarebbe rifugiato.
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Nella realtà, questo tipo di dibattito – il prossimo politico nemico da uccidere, come e perché – non è mai pubblico ma privato, e di solito viene condotto da soggetti privati come Cosa Nostra, le Brigate Rosse, la Falange Armata, Ordine Nuovo e così via. Certamente, più d’una volta è stato un dibattito “ufficiale”, condotto cioè dai legali rappresentanti di un governo; ma anche in questi casi, i soggetti istituzionali (logge, servizi, paraservizi, ecc.) che se ne sono fatti carico hanno operato con modalità privatistiche, senza pubblicità e negando tutto.
In un paese occidentale, che occidentale non è più da tempo, questo dibattito è invece oggi ufficiale, e coinvolge alla luce del sole sia le forze politiche che i mezzi d’informazione. La “Jerusalem Post”, ad esempio (il più autorevole giornale liberal israeliano, prima di essere comprato da una cordata di destra), ha potuto tranquillamente scrivere che non bastano le mezze misure ma bisogna uccidere il capo dell’Autorità palestinese. Gli altri giornali si sono schierati pro e contro, senza problemi. Appena due anni fa, un dibattito del genere (quello organizzato nell’agosto 2001 dal quotidiano Yediot Ahronot “Eliminare Arafat”) destava ancora scandalo. Adesso viene tranquillamente accettato come normalità in Israele e, quel ch’è peggio, qui in Occidente, in Europa.
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Personalmente, non riesco a seguire più il senso “politico” di ciò che si fanno a vicenda israeliani e palestinesi. Personalmente, ritengo che l’unica soluzione ragionevole – per salvare i bambini dallo sterminio dai patriottici terrroristi delle due parti – sarebbe un ritorno della Palestina sotto la sovranità coloniale dell’Inghilterra, della Turchia, dell’impero persiano o (meglio di tutti) del Dalai Lama. Nel frattempo, però, vorrei che almeno noi europei non diventassimo Medio Oriente a nostra volta. Un governo che discute tranquillamente se assassinare o meno il capo di un altro governo non è un interlocutore. E’ una tribù mediorientale, immersa in proprie faide, con cui c’è ben poco da interloquire. Peccato che questa tribù, fra tutti i nomi possibili, abbia scelto proprio quello del povero e umano stato fondato, moltissimi anni fa, dai reduci delle persecuzioni europee. L’equivoco di fondo in realtà è questo: Israele, da diversi anni, non esiste più. E’ un’altra cosa. C’è da prenderne atto. E se non ora, quando?

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Cuore. Il ragazzo lombardo? Si faceva ammazzare, naturalmente, per fare l’Italia unita. Il piccolo genovese? Un generoso extracomunitario, nella lontana Argentina. E il ragazzino veneto? Un “piccolo patriota” mendicante: simpatico, benvoluto da tutti, ma guai a toccargli l’Italia. Come facevano tre leghisti dei suoi tempi:
< Uno avrebbe preferito di viaggiare in Lapponia; un altro diceva di non aver trovato in Italia che truffatori e briganti; il terzo, che gl’impiegati italiani non sanno leggere. – Un popolo ignorante, – ripete il primo. – Sudicio, – aggiunse il secondo. – La… – esclamò il terzo; e voleva dir ladro, ma non poté finir la parola: una tempesta di soldi e di mezze lire si rovesciò sulle loro teste e sulle loro spalle, e saltellò sul tavolo e sull’impiantito con un fracasso d’inferno. Tutti e tre s’alzarono furiosi, guardando all’in su, e ricevettero ancora una manata di soldi in faccia. – Ripigliatevi i vostri soldi, disse con disprezzo il ragazzo, io non accetto l’elemosina da chi insulta il mio paese >.
Adesso i ragazzi veneti non fanno più i mendicanti. Anzi, hanno imparato a perseguitarli: a Vicenza e a Treviso l’elemosina è vietata. Quanto alla patria e ai patrioti… beh, lasciamo andare.

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Informazione 1. Bombardati con missili terra-terra, uccisi a cannonate dai carri armati, malmenati ai posti di blocco, arrestati per “complicità con Bin Laden”, i giornalisti di Al Jazeera continuano a ricevere pochissima solidarietà dalla comunità giornalistica internazionale. Rischiano di rimanere gli ultimi esponenti del giornalismo classico, “all’americana”. Mentre, per ironia, gli americani rischiano di uccidere così la cosa più bella che abbiano mai inventato.

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Informazione 2. Autocensura in Cnn. “Ci siamo fatti imbavagliare da Bush. Autocensura”. Lo dice Christiane Amanpour, uno dei volti più noti della Cnn.

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Informazione 3. Successo anche in Italia del servizio news di Google, un quotidiano elettronico realizzato automaticamente, senza redattori, con un software che va in giro per il web selezionando notizie e mettendole in pagina senza intervento umano. Ne abbiamo parlato l’anno scorso, quando è uscita la versione americana: adesso c’è anche quella italiana e va avanti inesorabilmente.

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Informazione 4. La Bbc esce con le ossa sane dallo scontro contro Blair e Murdoch, il tycoon di SkyTv considerato il vero padrone di Blair, almeno per quanto riguarda la comunicazione. “Un imperialista del capitale, uno che ce l’ha con la Bbc perché è nemico di tutto ciò in cui la televisione pubblica crede”. Alla fine, sul terreno è rimasto il cadavere (metaforico, almeno questo) dell’uomo di mano dei due “imperialisti”, lo scozzese Campbell. Così Murdoch è rimasto a leccarsi le ferite inferte dalla Bbc. In Italia invece è stato accolto dalla Rai a braghe calate.

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Informazione 5. Le solite chiacchiere contro le giornaliste italiane in Iraq, tutte quante complici di Saddam, simpatizzanti di Bin Laden e, peggio di tutto, communiste. Prodotte ciclicamente dai servizi di Washington, diffuse da qualche giornalista amico, e allegramente riprese dai soci più coglionazzi dei vari circoli della stampa fra un “signora mia” e l’altro.

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Informazione 6. La famiglia reale britannica si prepara a lanciare un’operazione d’immagine per cancellare i recenti scandali. Una grande campagna pubblicitaria presenterà il principe Carlo come uno dei più grandi filantropi viventi.

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Satira. Il più bel titolo della settimana (Corriere, una colonnina corpo 18, taglio medio di spalla): “Fuoco su diplomatico italiano. Le scuse degli americani”.

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Benvenuto. Al giudice Pignatone, a Palermo: ai tempi di Falcone era nemico di Falcone. Adesso, giustamente, l’hanno piazzato al pool antimafia. (E quelli del pool di prima? “Voialtri, occupatevi degli scippi. E allegri, che ancora v’è andata bene”.).

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Vittoria. Ce n’è voluta, ma alla fine ce l’hanno fatta, è ufficiale: l’Università di Messina è l’ateneo più bestia d’Italia. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato direttamente dal Comitato nazionale di valutazione, senza contestazioni nè rivali, e premia un ventennio di duro lavoro di tutte le componenti del prestigioso ateneo – baroni, presidi, guardaspalle e rettori – per affossare definitivamente l’antica università. L’unico a remare contro, tanti anni fa, è stato uno studente (Antonello Mangano) che in una tesi di laurea sollevò il problema delle infiltrazioni mafiose. Apriti cielo! Ci fu una sollevazione generale di tutta la baronia, disturbata nel suo nobile compito, e uno dei baroni più indignati era l’attuale “rinnovatore” Mario Centorrino. Per non parlare del direttore del giornale locale, Calarco, che in occasione di uno dei tanti omicidi legati all’ambiente mafio-universitario non esitò a depistare le indagini con le solite “faccende di donne” (“hanno sfigurato il suo bel volto, che piaceva anche alle signore sposate”: delitto Bottari, 1997). Quest’anno, all’inaugurazione dell’anno accademico, professori e baroni si presenteranno con grandi orecchie d’asino sopra la toga e leggeranno pubblicamente le motivazioni del Premio Fanalino di Coda, dando prova almeno, se non di senso di responsabilità, di senso dell’umorismo. Che avevano peraltro già dimostrato l’anno scorso, chiamando “Messina University Press” la casa editrice dell’università, “sull’esempio di Oxford e di Cambridge”.

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Soldati. Concessa, a titolo straordinario, la cittadinanza americana al soldato Hilario Bermonis dell’82ma divisione per comportamento eroico di fronte al nemico. Il soldato Bermonis, che viene da un’isoletta del Pacifico, ha perduto in azione due gambe e un braccio. Questo ha convinto i funzionari dell’Ufficio Cittadinanza della sua affidabilità come cittadino. Per tutti gli altri fanti e marines, fra cui sono parecchi i non-cittadini, si vedrà alla fine della guerra, per chi resta vivo. In Inghilterra, il governo ha finalmente deciso – dopo due secoli di dibattito – di concedere la cittadinanza ai Gurka (i mercenari nepalesi dal 1815 nell’esercito inglese) ma solo quando si congedano, dopo venti o trent’anni di servizio. In Italia, lo Stato Maggiore lamenta uno scarso afflusso di volontari all’esercito, e discute se arruolare extracomunitari.

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Cani. Soluzione bipartisan. Museruola per i cattivi pittbull, ma anche per Lassie, Rin-tin-tin, il commissario Rex e tutti gli altri.

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Cristiani. Soluzione bipartisan. Il presidente della Camera Casini invita giudici e Berlusconi a smetterla di polemizzarsi a vicenda.

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Beccaria. Su iniziativa della presidenza italiana l’Unione europea ha deciso un progetto pilota per la lotta alla tortura e ai trattamenti inumani nel Terzo Mondo. Rappresentanti dei vari paesi europei verranno mandati in giro per il mondo a spiegare ai governanti perché non bisogna torturare la gente. Il rappresentante italiano sarà il vicequestore Perugini, fotografato a Genova mentre prendeva a calci in testa un ragazzino di quindici anni tenuto fermo da agenti.

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Ecchisenefrega. Il principe Harry di Windsor va male a scuola (dai giornali).

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Le tre “i”. Il governo italiano ha deciso di adottare ufficialmente Microsoft per tutti i sistemi informatici (e-government) legati alle attività di amministrazione e governo. E’ una strana decisione. In Germania, l’amministrazione pubbblica ha deciso da tempo di passare a Linux, che è molto più economico e soprattutto più sicuro (le ultime wersioni di Windows sono la pacchia di virus e infiltrazioni abusive). In Francia, Microsoft è decisamente impopolare. Alla Ibm (due anni fa) e alla Ford (adesso) tutti i sistemi aziendali, su scala mondiale, sono stati trasferiti da Windows a Linux. In Giappone, Cina e Sud Corea i ministri dell’Industria si sono incontrati per promuovere insieme un sistema operativo non-Microsoft, a partire da Linux. In Europa, Microsoft è sotto inchiesta da tempo (dal commissario Monti) per irregolarità di vario genere, a cominciare dalla monopolizzazione illegale; in America, è costretta a fare la spola da una corte federale all’altra per salvarsi da accuse analoghe, versando cifre faraoniche (due miliardi ad Aol Time) di risarcimento extragiudiziale. In Italia, regaliamo tranquillamente milioni di euri a Microsoft per dei sistemi obsoleti, insicuri, e di gran lunga più costosi di ogni altro al mondo. Le tre “i”? Insicurezza, ignoranza e imbroglio.

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Cronaca. Roma. Un giovane di vent’anni, sorpreso dai carabinieri alla guida di un autobus vuoto in via Prenestina, si è giustificato dicendo che “voleva solo tornare a casa”. Arrestato per tentato furto di autobus.

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Cronaca. Palermo. Catturati tre detenuti, fra i quindici e i sedici anni, evasi dal carcere minorile Malaspina. Si erano nascosti in uno scantinato in città.

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Cronaca. Firenze. Ritrovata la bambina di diciotto mesi scomparsa dall’Istituto degli Innocenti. Si trovava a casa della mamma, a cui il tribunale aveva tolto la figlia per motivi legali. La donna era riuscita a reimpossessarsi illecitamente della piccola profittando di una distrazione degli addetti all’Istituto. Nel giro di poche ore gli investigatori sono però riusciti a risolvere brillantemente il caso.

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Cronaca. Si è svolto senza incidenti lo “sciopero” indetto in tutta Italia dalle “Anm” per mobilitare le piazze “contro l’autoritarismo del governo”. Il gruppo, più volte denunciato dalle autorità responsabili come contiguo al terrorismo di estrema sinistra, ha potuto liberamente diffondere i suoi appelli poiché nessuna prova concreta è ancora formalmente emersa a suo carico. Una discreta opera di vigilanza e prevenzione è stata tuttavia condotta anche in questa occasione dai ministeri della Giustizia e dell’Interno, che hanno discretamente provveduto a identificare e registrare i partecipanti (poche migliaia in tutta Italia) alla manifestazione.

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Attilio wrote:
< Ehi, la piantiamo con questa polemica sugli euri? Non serve a niente sapere se al plurale si dice “euro” oppure “euri”. Ci sono cose più importanti a cui pensare >
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Caro Attillio, nel marzo 1943, alla Fiat, quando la cellula clandestina del Pci fece il volantino per invitare gli operai a scioperare contro i fascisti e i tedeschi, non li invitò a scendere in sciopero. Li invitò a scendere “in isciopero”. La vecchia “d” eufonica, che un tempo c’insegnavano in quinta elementare e di cui i fascisti, con tutti i loro accademici, s’erano scordati. Gli operai no. La grammatica è del popolo, compagni.

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Patrizia wrote:
< Sentite un po’ questa, che ho appena preso da Tiscali. Titolo: senso della giustizia, le scimmie ce l’hanno nel dna. “Le scimmie cappuccine si indignano se una persona non rispetta i patti e favorisce ingiustamente un individuo che non merita un premio. Secondo una ricerca della Emory University di Atlanta…”. Ma allora “lui” è antropologicamente diverso, geneticamente modificato? Ciao >
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gianfranco wrote:
< Hanno votato la legge che fra l’altro rende obbligatoria la lingua inglese dalla prima elementare. Solo dopo si sono accorti che i soldi per i libri (per le pubbliche) non ci sono >

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roberto@megachip.info wrote:
< Mentre i giudici venivano definiti “mentalmente disturbati” veniva tolta la scorta a un altro magistrato, Eugenio Facciolla di Catanzaro. Indaga sugli affari fra cosche e imprese nei lavori dell’Autostrada del Sud. Per proteggere moglie e figlie ha dovuto assumere dei vigilantes a proprie spese. Lanciamo una campagna di impegno civile: rendiamoci disponibili un’ora alla settimana per costituire una scorta civile al magistrato, contribuiamo a pagare i vigilantes con una colletta nazionale, mandiamo un appello al ministro perchè lo Stato fornisca nuovamente la scorta al giudice Facciolla. L’iniziativa è promossa da: Megachip e Articolo 21. Info: scortecivili@piazzautopia.com >

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alessandro wrote:
< Mi si è ri-bloccato windows. Non stavo facendo niente di particolare. Solo aprire un file.
Un po’ come se andassi dal verduraio, e chiedessi un chilo di pesche.
No.
Come, scusi?
NO.
Ma… ma sono lì, nella cassetta!
NO. Si sbaglia.
Ma l’altro ieri me le ha date!!
E oggi non glie le dò – Provi a tornare a casa, entrare, uscire, e ripetere la richiesta.
Basta, dar soldi a questa gente. Saluti restartati >

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Khorakhané wrote:
< Caro R., dalla stampa ho appreso che la catena di sanlibero ha vinto la sezione web del premio satira di forte dei marmi. Non colgo un aspetto che ti chiedo di aiutarmi a comprendere: la catena di sanlibero è satira? non è di più – o almeno un’altra cosa – senza togliere nulla alla satira? Non è che “relegare” a satira il lavoro di coscienza, di documentazione e informazione che tu periodicamente ci regali, in tutti i sensi – la catena è pure gratis – è come “disinnescarlo”? Sbaglio? >

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paolottoleo wrote:
< certo che di coglionate ‘sto orioles ne scrive >

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marco wrote:
< Ah, per quanto riguarda l’ironico premio per la satira… Mi è venuta in mente una vignetta che tanto tempo fa spuntò su Cuore. In quel periodo nel giornale c’era una discussione in atto se continuare a fare satira o darsi al giornalismo più “serio”. Nella vignetta (che mi sembra fosse di Vauro, ma potrei anche ricordarmi male) c’era un tizio che reggeva un cartello con scritto “Craxi ladro”. La didascalia era: “I giornalisti e i satiri dicono le stesse cose. Solo che questi ultimi lo dicono 10 anni prima”. ;-) >

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Giacomo <solitario@infinito.it> wrote:
< La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perchè non ha nessuna apparenza d’eroico >

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AntonellaConsoli <libera@libera.it> wrote:

Mai saprò nè potrò dimenticare

< Mai saprò nè potrò dimenticare
come ho fatto a salire fin quassù
vagando in deserti di argilla
e attorno rosso e azzurro
Alberi sconosciuti e pianure di stelle
Segni d’amore
che rimarranmo tali >

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< Io che ho deturpato
io che ho ucciso
io che ho coccolato
tanti altri io
Ci fosse almeno un tu >

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< La mia valigia accanto a quella
di mio padre, tre anni fa
– poi accanto a quella del mio uomo
e poi da sola, sopra vagoni sussultanti.
Quasi quasi le compro un valigetto,
è stanca di avventure passeggere… >

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La campanella

< Nell’onda che vola
ho scritto il tuo nome
così che lo trovo
dovunque io vada
Nell’onda che parla
ho lasciato un messaggio
“Pinguino e Pinguina
che sanno volar” >

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“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?” (Giuseppe Fava)