San Libero – 129

“Forza Chievo, forza Senegal”.

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Giustizia 1. Alla fine. Il Presidente è stato incriminato per associazione mafiosa, contrabbando, rapporti con camorra e ndrangheta, traffico internazionale, oltraggio alla morale pubblica e sputo per terra. Su ordine della Procura antimafia, viene attivamente ricercato in tutta Europa da Finanza, polizia e carabinieri. Indignazione di tutti i giornali contro questo mascalzone che, travestito da politico, è riuscito a fare i suoi affari tanto a lungo, inchieste – molto virtuose – alla tv. I giudici: “Lo tenevamo d’occhio da molto tempo”. I politici: “Meno male che ci sono i giudici che fanno il loro dovere”. (Si parla del presidente del Montenegro, naturalmente).

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Giustizia 2. “Sono finalmente finite le celebrazioni di Falcone – scrivevamo la settimana scorsa – Adesso ci resta solo da sopportarci quelle di Borsellino, e poi se dio vuole la smetteranno di prenderci per il culo”.
No, le celebrazioni di Falcone non sono finite affatto. Governo e Cassazione hanno invece deciso di prolungarle, per meglio solennizzare la festa della sua morte. La Corte di Cassazione in particolare (quella che un tempo era presieduta dal “giudice” mafioso Carnevale, e che tuttora conta fra i suoi membri Grassi e Vitalone) ha deciso di partecipare ai festeggiamenti annullando le condanne ai tredici boss mafiosi – i capi della Commissione di Cosa Nostra – condannati per la strage di Capaci.
Il motivo è che secondo costoro (contrariamente a quel che sosteneva Falcone) la Commissione non è responsabile di ciò che fanno i singoli mafiosi. Un boss può essere incriminato solo se c’è la prova ufficiale (ad esempio, un ordine scritto su carta bollata e registrato da tre notai) dell’ordine che ha dato ai killer; altrimenti è innocente come un agnello. È esattamente ciò che sosteneva, per ordine della mafia, il “giudice” Carnevale.
En passant, la Cassazione ha praticamente annullato i processi in corso sul signor B. a Milano (passandoli alla corte costituzionale: campa cavallo). A Palermo, per un cavillo formale, scarcerati otto killer ergastolani trapanesi. Avanti così, e forza mafia.

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Giustizia 3. Naturalmente, il senatore Cossiga non ha risparmiato i giudici che hanno indagato (“giudice ragazzino”, “scemo della procura”, ecc.) sul divertente intrallazzo venuto fuori in Basilicata, dove un onorevole diessino e uno forzitalista si dividevano fraternamente (quando si dice il bipartisanismo) tangenti e appalti. Siccome in Basilicata non ci sono mafiosi, è improbabile che qualcuno traduca in luparate l’appello di Cossiga (come fecero invece i killer di un altro “giudice ragazzino”, Livatino). In questo caso, però, Cossiga ha l’aria di essere direttamente coinvolto: fra i protagonisti dell’intrallazzo infatti – capi dei servizi segreti, faccendieri e politicanti vari – ce ne sono alcuni personalmente legati a lui.

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Palermo. Sarebbero dei balordi senza importanza, secondo le autorità locali, quelli che negli ultimi giorni hanno lasciato segnali di minaccia in alcune parrocchie palermitane impegnate nell’assistenza sociale e nella lotta antimafia. La prima ad essere stata “avvertita” è stata quella di San Gaetano nel quartiere mafioso di Brancaccio.
Il parroco di San Gaetano, don Puglisi, fu assassinato dalla mafia alcuni anni fa. Alcuni dei suoi parrocchiani, riuniti nella “dell’Associazione Intercondominiale Quartiere Brancaccio”, si sono costituiti parte civile al processo e hanno messo in rete tutte le informazioni relative al caso (qui abbiamo sempre puntualmente pubblicato i loro comunicati, ignorati dalla stampa ufficiale).
È mia opinione che le intimidazioni recenti siano state mirate essenzialmente contro questo piccolo ma combattivo gruppo di Siciliani, isolati dalla “società” palermitana (e italiana) e appoggiati soltanto dai ragazzi di tre scuole cittadine.
Bookmark: www.angelfire.com/journal/puglisi

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Colours. Sarà di colore azzurro il triangolo cucito sulle tute da lavoro (ai sensi del Decreto Governativo 48/2002, il Bossi-Streicher-Fini) dei lavoratori polacchi in Italia; violetto quello degli est-orientali, verde (chiaro per il Marocco, scuro per Tunisia e Algeria) degli islamici e giallo dei rumeni. “Con questa misura – ha dichiarato il ministro dell’interno, Schaloien – ci proponiamo di mettere ordine in un settore difficile che richiede la massima vigilanza dello Stato”.

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Elezioni. Si vince a Genova grazie alle manganellate di Scajola, si perde a Reggio Calabria grazie alla coglionaggine del centrosinistra che, dopo un sindaco popolare e buono come l’indimenticabile Italo Falcomatà, non è riuscito a raccoglierne nemmeno in parte l’eredità civile. Alla televisione – Rai Tre, mica Rete Quattro di Fede – un calabrese incazzatissimo, Nuccio Fava, denuncia la disinvolta campagna elettorale della destra e subito dopo l’incosciente leggerezza di Margherita e Ds. Gli tolgono la parola d’autorità: “Ma lei se la prende con tutti!”.
In Sicilia, affonda irresistibilmente Corleone (sessanta a trenta), che era la capitale della mafia e per otto anni ha avuto un sindaco efficiente e antimafioso. Gli elettori hanno preso il sindaco, l’hanno mandato via a calci nel sedere e hanno eletto uno che per prima cosa ha dichiarato “Basta perseguitare le povere famiglie dei mafiosi”. Niente da dire: nell’isola, il centrosinistra è stato uno dei più smandrappati d’Europa ma anche se avesse candidato Garibaldi e Papa Giovanni gli elettori gli avrebbero preferito i buoni vecchi cari politici “amici”.
Interessante notare che, specialmente in Sicilia, i voti della destra si concentrano sempre più sui berlusconiani e sui (ritornati) dc, abbandonando il partito notabilare e “fascista” che qui aveva una sua tradizione. Qualcuno comincia a sospettare che forse l’abilissimo Fini stia inconsapevolmente lavorando per qualcun altro, alla D’Alema.
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A parte questo, e con l’eccezione siciliana, la novità è che per la prima volta viene fermato Berlusconi. Non è una vittoria storica ma una piccolissima battaglia locale. Però è una battaglia vinta: vorrà pure dire qualcosa. Come si chiamava il villaggio in cui i tedeschi, cinquant’anni fa, vennero respinti per la prima volta? “Compagni, la Russia è grande – disse un soldato russo, di cui non si ricorda più il nome – Ma noi non possiamo più ritirarci, perchè dietro di noi c’è Mosca”.
Ds e Rifondazione stanno cominciando a prendere in considerazione l’ipotesi di cominciare a collaborare fra loro (dove l’hanno fatto, in genere hanno vinto) e non è del tutto da escludere che, in qualche decina di anni, riescano persino a concepire l’idea di essere mono nemici fra loro che con Berlusconi. Speriamo bene. Girotondando girotondando, può darsi che alla fine qualcosa si riesca a ficcargli in testa: chissà.

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Rai. Addio Biagi, addio Santoro e anche addio Jack Folla. Jack ormai mancava di fantasia, perchè l’Italia reale è diventata molto peggio di quanto lui riuscisse a immaginare. Di Biagi, che fa il giornalista, nessuno ovviamente sa più che farsi: fosse stato un velinaro, o una velina. Su Santoro, a sinistra, c’è il vezzo di difenderlo a colpi di “ma però”: è bravo però esagera, conduce bene ma se fosse più moderato.
Io di televisione non me ne intendo, perciò non sono in grado di dare una valutazione su questi aspetti. Tutto quel che posso dire, da cronista, è che *giornalisticamente* Santoro ha fatto banalmente cronaca in due occasioni: quella in cui ha parlato del libro di Travaglio, che era una notizia e quindi non si poteva ignorare, e quella in cui ha trasmesso l’intervista a Borsellino, che era un’intervista a Borsellino e quindi non si poteva ignorare.
Per questa cronaca, e non per la politica o Bella Ciao (roba che dopo un po’ si digerisce), alla fine è diventato incompatibile col sistema. L’intervista a Borsellino, prima che lui la trasmettesse, era stata censurata dalla Rai come da Mediaset, da Gad Lerner come da Emilio Fede. Questo, qualche cosa vorrà dire.
Vabbè, vuol dire che dopo quella di San Libero prima o poi arriverà anche la Catena di San Michele.

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Sud. Non verranno più concessi più finanziamenti ai giovani che ne fanno richiesta per realizzare progetti micro-imprenditoriali nel Mezzogiorno. Il meccanismo, uno dei vanti (in questo caso giustificato) del vecchio centrosinistra, aveva avuto un ruolo non secondario nello sviluppo di un tessuto di piccole imprese nelle regioni povere del sud. La motivazione del governo è che: “Non ci sono più soldi/ No money/ Pas d’argent/ Faltan dineros”.

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Nord e Sud. Secondo l’Associazione mutilati del lavoro, sono ulteriormente aumentati gli incidenti sul lavoro in Italia: nel 2001 si sarebbero verificati 998mila infortuni, dei quali 1366 mortali (quattro per cento in più rispetto al 2000). È aumentato in particolare (più sedici per cento ripetto al 2000) il numero delle lavoratrici infortunate. Mediamente, ogni giorno in Italia muoiono sul lavoro tre persone.

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Scienza 1. Diagnosi e cura. La diagnosi: secondo i rilevamenti di un’agenzia specializzata, l’inquinamento elettromagnetico causato alla cittadinanza Cesano (Roma) dai potenti ripetitori di Radio Vaticana si aggira fra gli 11,5 e i 18 volt per metro quadrato. Il limite di legge attuale prevede un tetto di 6 volt per metro.
La cura: il comitato governativo sull’elettrosmog ha deciso di aumentare di venti volte i valori massimi dei limiti di legge.

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Scienza 2. Si è concluso senza essere riuscito a individuare una conclusione scientificamente attendibile il convegno scientifico indetto dalla Terza Università di Roma sul tema “Perchè prospera la tv deficiente?”.

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Geografia. Repubblica di Melchizedek: uno stato ideale in cui, come a Montecarlo o alle Bahamas, non ci sono controlli bancari e non si pagano tasse. Il luogo ideale per farci investimenti, via internet naturalmente. L’unico problema è che purtroppo questo paese non esiste fisicamente, con delusione dei circa duecento investitori telematici che vi avevano investito i loro risparmi e, delusi, alla fine hanno chiamato i carabinieri.

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Melbourne. Si è conclusa con successo la guerra dichiarata dall’esercito israeliano ai canguri che intralciavano le attività di addestramento nei dintorni della base militare di Packapunjal. Circa quarantamila canguri – la metà della popolazione complessiva – sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco nel corso dell’operazione.

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Kuwait. Assaltata da una folla di fanatici l’ambasciata dello Sri Lamka. Sei feriti. All’origine della sommossa il gesto di uno srilankese che, al cinema, si era seduto accanto a una donna.

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Ankara. Il comando dell’esercito turco, ultimamente in difficoltà col reclutamento, ha deciso di rendere meno agevole la procedura per la concessione dell’esenzione dalla leva per motivi sessuali (in Turchia i gay non fanno il militare). D’ora in poi pertanto le reclute pretese omosessuali dovranno fornire appropriata documentazione fotografica di quanto dichiarato.

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Mondiali. Gli industriali coreani hanno deciso di offrire ai turisti che arrivano per i Mondiali di calcio delle lattine-omaggio di succo di cane (il cane è una delle specialità nazionali). “Siamo sicuri che apprezzeranno questa bevanda – hanno detto gli organizzatori dei mondiali – e deporranno i pregiudizi contro la nostra cucina”.

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Mondiali. Grande successo in Italia dell’iniziativa di un quotidiano che ha allegato in omaggio ai lettori il CD con l’inno della Nazionale di calcio italiana.

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Pechino. Duemilasettecento minatori morti nei primi sei mesi del 2001 in Cina.

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Cronaca. Roma. Sgominata la solita banda di ragazzini “di buona famiglia” dedita a rapinare i coetanei (fra cui alcuni appartenenti a famiglie immigrate) di telefonini e giubbotti. La banda operava tra Flaminio e Parioli e nessuno dei suoi componenti è stato arrestato.

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Cronaca. Venezia. Sciopero dei gondolieri contro gli extracomunitari che “gli portano via il lavoro”.

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Cronaca. Partinico.”Turni fino a sedici ore al giorno, anche di domenica, senza straordinari”. Alla fine, sedici operai dell’azienda agricola Mar si sono presi coraggio e si sono iscritti alla Cgil. Pochi giorni dopo l’azienda ha deciso una ristrutturazione e ha deciso di licenziare i sedici lavoratori più “improduttivi”. Indovinate chi?

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Cronaca. Como. Continua l’autogestione della fabbrichetta di mobili (diciassette operai) il cui padrone è sparito senza lasciare traccia sei mesi fa.

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Cronaca. Ostia. “Mani in alto! È una rapina!”. I passeggeri del pullman alzano le mani. Lui fa un passo, pistola in pugno, inciampa nel bracciolo e casca. Parte un colpo e lo ferisce a un piede. Scende dal pullmann per scappare, ma passa una macchina e lo travolge. Si rialza e raggiunge il marciapiede. E là è pronta una pattuglia di caramba.

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Documentazione. In che termini è stata archiviata l’indagine – durata diversi anni – su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri a proposito delle stragi del 1992-93? Il decreto di archiviazione (della Procura di Caltanissetta) è del 3 maggio: i fatti che esso descrive ci sembrano estremamente interessanti. Vale la pena di leggerli. Societacivile.it ha messo on line quel documento, che è così a disposizione di tutti i cittadini curiosi.
(Bookmark: http://www.societacivile.it)

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Bene. I giornali non ne parlano più. Dunque, l’ordine regna in Palestina. Arafat è un terrorista e non ha diritto di parola. Il primo a riconoscere Israele, il braccio destro di Arafat Barguthi, è un terrorista pure lui e viene in questo momento probabilmente torturato (“sottoposto a pressioni fisiche”, secondo la giurisprudenza locale) in qualche prigione. Le critiche europee a Sharon “sono una forma di antisemitismo”. La bambina israeliana chiede se può uccidere un arabo, prima o poi. Il bambino palestinese scrive la sua letterina a Babbo Allah: “portami un bel vestito da martire, quest’anno”. Le ruspe rimuovono le macerie. I corpicini sono stati raccolti e portati via. I politici, ai loro tavoli, fra la frutta e il dessert parlano di pace. Nel carcere militare, nel deserto, l’ebreo che non ha voluto sparare recita al dio che non ascolta la sua preghiera.
L’ordine regna. Ognuno della tribù d’Israele odia gli arabi. E ognuno della tribù d’Ismaele odia gli ebrei.
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Ora che il male ha vinto, a che serve affastellare parole? Territori, coloni, destra oltranzista, integralisti islamici, americani, Europa… Nessuna di queste parole significa più qualcosa; fra le viscere e il cuore, e fra il cuore e il cervello, le connessioni – per quanto ci riguarda – sono state disattivate.
“Con Arafat non trattiamo”. Ma non tratterete nemmeno con chiunque altro di coloro che volete semplicemente spazzare via. “Siamo contro Israele, non contro gli ebrei”. Ma quando parlate fra voi, usate solo la parola “ebrei”.
Questa è la verità, la verità dei barbari, e nessun uomo civile è stato capace di imporre la ragione. I barbari della Tribù Uno hanno vinto e hanno imposto la loro pace ai barbari della Tribù Due. I quali presto attaccheranno a loro volta, nella speranza di imporre la loro. E così fino alla fine dei tempi. Non possono convivere, e quindi vogliono sterminarsi. Non possono sterminarsi del tutto, perchè son troppi. E quindi si genocidano reciprocamente a piccole dosi, per quanto consente loro la tecnologia.
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Si uccidono con carri armati e esplosivi, con aerei moderni e con i suicidi-assassini inventati ora. Ma in realtà hanno cominciato a combattersi con armi di bronzo, ed è tremila anni che lo fanno. Palestina, Philistim, Filistei; è molto antico il nome dei nemici d’Israele. Israele che non c’è più. Come non c’è più Palestina, ma solo due orrende cose moderne, mostri urlanti, senza storia. Begin è morto, ed era l’ultimo ebreo; Arafat è castrato, ed era l’ultimo dei palestinesi. Restano integralisti di una fazione contro integralisti dell’altra. Quelli arabi, che ora perdono, sono quelli che nell’immediato “avevano ragione”. Ma quando vinceranno non saranno meno orribili degli altri. Le sfilate dei dodicenni col mitra pareggiano quelle di Tsahal sotto Betlemme.
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Come osate paragonarci ai nazisti, scrivono gli amici ebrei. No, io non vi paragono ai nazisti: da giornalista serio e responsabile, io faccio il conto accurato delle vittime e paragono Sharon “soltanto” ad assassini minori: i Trudiman, i Milosevic; non l’Olocausto ma “solo” la pulizia razziale. Siatene orgogliosi, se volete. Ma contare le vittime è un esercizio non-umano.

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Persone. Felice Casson, magistrato del popolo italiano. Era pubblico ministero al processo contro i dirigenti della Montedison, accusati di disastro ecologico e della morte di cancro di centinaia di operai per cloruro di vinile. I fatti vennero riconosciuti provati dal tribunale, ma i dirigenti vennero tutti assolti perchè “la legge non prevedeva questo reato”. Dopo l’assoluzione, fra la gente, Casson disse quel che pensava della sentenza. Il ministro della giustizia gli ha preannunciato una punizione esemplare perchè “ha leso il prestigio della magistratura”.

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Franco Mistretta wrote:

< Lettera aperta agli amici siciliani
Cari corregionali elettori del Polo, avete eletto 61 parlamentari alla Camera e al Senato, TUTTI della maggioranza. È un raro privilegio, che molte altre regioni d’Italia vi invidiano. Ora potreste chiedere al governo quello che volete. Provate a chiedere l’acqua, per cominciare. Avete anche un potente governo regionale dello stesso colore. Se non ci riuscite adesso, vuol dire che questa nostra Sicilia è proprio sfortunata! >
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< Lettera aperta agli amici della Padania
Cari elettori di Bossi e alleati, il vostro alleato governo della Sicilia non sembra che governi secondo i vostri principi, almeno quelli dichiarati. Certo, i 61 parlamentari eletti dal Polo in Sicilia costituiscono un bel supporto all’attuale maggioranza. Nessun problema?

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Daniele wrote:
< Chi è il terracini@libero.it che ha scritto la poesia della settimana scorsa? Se è un autore greco, non lo conosco. >
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No, Umberto Terracini era semplicemente il presidente – ebreo, communista, e chi più ne ha più ne metta – dell’assemblea che tanti anni fa scrisse la Costituzione italiana; la “poesia” era semplicemente una traduzione metrica dei primi dodici articoli di essa.

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Leo (questi versi sono stati censurati in Italia ancora di recente) wrote:

< Non son l’uno percento ma credetemi esistono
quasi sempre spagnoli chi lo sa mai perchè
proprio in Spagna diresti che non li capiscono
sono gli anarchici.
Mille volte son morti come è indifferente
con l’amore nel pugno per troppo o per niente
han coltelli per tagliare il pane dell’amicizia
ed un sangue pulito per lavar la sporcizia.
Hanno bandiere nere per la loro speranza
e la disperazione per compagna di danza… >