“Ce lo siamo meritate”

Le donne in piazza Duomo  (foto Agenzia Liberaimmagine)Queste sono le parole con cui è stato consegnato al Comitato delle Mamme della Scuola A. Doria il Premio Rocco Chinnici nella sua decima edizione. Un premio nato per onorare il magistrato ucciso dalla mafia a Palermo il 29 luglio 1983, e che viene consegnato a persone che si sono distinte nella lotta alle illegalità, alle ingiustizie ed alle prepotenze.
A tal proposito la figlia del magistrato, Caterina Chinnici, Presidente del Tribunale dei Minori di Caltanissetta, sostiene che: “Bisogna insegnare a vivere la legalità ai giovani, ricordando tutte le vittime della mafia, educandoli ai valori di eguaglianza, giustizia e legalità. Bisogna inoltre avere fiducia nelle nuove generazioni (lo diceva suo padre). I giovani sono portatori di valori sani e noi dobbiamo fare in modo che questi si sviluppino”.
Nel pomeriggio di sabato 10 novembre 2007, al teatro Garibaldi di Piazza Armerina, abbiamo potuto assistere a questa importante manifestazione dove la Signora Melina Di Fazio ha ritirato il premio a nome di tutto il Comitato delle Mamme, le quali erano molto emozionate.
Insieme ad esse sono state premiate molte importanti personalità come il Vescovo di Locri Mons. Giancarlo Maria Brigantini, per il suo impegno contro la mafia, mandato via dalla sua città e “confinato” a Campobasso, tante associazioni che praticano l’antimafia sociale e il Presidente della Confindustria Sicilia Ivanhoe Lo bello per essersi schierato apertamente contro chi paga il pizzo, lo scrittore Roberto Saviano per aver scritto un libro sulle atrocità della camorra a Napoli, e molti altri personaggi.
Le donne del Comitato dell’A. Doria hanno dimostrato tanta maturità e forza di volontà nel richiedere i diritti dei propri figli e di un quartiere completamente, dimenticato dall’Amministrazione Comunale e altre Istituzioni.
“Quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto per il quartiere, per S. Cristoforo”,  dichiara Anna, la mamma di Graziano. “Abbiamo fatto molti sacrifici pur di fare questa lotta, soprattutto nei momenti dell’occupazione della scuola, perché chiudere la scuola era come toglierci una parte di noi. Questa iniziativa è venuta fuori dalle mamme e poi si sono uniti a noi alcuni insegnanti della scuola. Poteva succedere qualsiasi cosa, potevamo essere anche accusate penalmente, ma noi non abbiamo avuto paura.”
Chiedo ad Anna cosa hanno pensato quando hanno saputo di essere state premiate.
Anna con molta semplicità  risponde: “Abbiamo pensato che ce lo siamo meritate!”

Marcella Giammusso