Povertà

di Paolo Parisi, foto Domenico Pisciotta

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Osservando la nostra città, ed in particolare il nostro quartiere di San Cristoforo, ci accorgiamo che ogni giorno che passa si va sempre più indietro, i casi di povertà aumentano e stiamo precipitando sempre più in fondo senza intravedere possibilità di risalita.

Basta che in una famiglia si verifichi un evento straordinario, come una riparazione di una automobile, indispensabile per andare a lavorare, una malattia grave, uno sfratto, l’IMU da pagare, un licenziamento e la situazione diventa drammatica.

In queste circostanze c’è chi approfitta di questo stato di bisogno offrendo lavori in nero a pochissimo prezzo con una paga da sottoccupato, le persone pur di lavorare e potere guadagnare qualcosa accettano queste condizioni e si ritengono fortunate perché altri non riescono a trovare neanche questo. C’è poi il politico di turno che promettendo lavoro alla gente ottiene i voti da interi nuclei familiari e alla fine sono pochi quelli che riescono ad ottenere un lavoro.

Tante persone, nonostante le avversità, resistono alla tentazione di percorrere altre strade dove è possibile trovare facili guadagni. Questa gente la trovi davanti alle chiese dove distribuiscono buste con alimentari, nei luoghi dove viene donato abbigliamento usato, davanti ai cassonetti dei rifiuti cercando qualcosa di utile, in pescheria davanti agli scarti dei negozianti. Ci sono famiglie che abitano in case che non si possono definire tali. Altri nuclei familiari trovandosi senza casa sfondano le porte di appartamenti popolari vuoti e li occupano abusivamente. C’è chi la casa se la costruisce anche al centro della città in lamiere e cartoni. Sono sempre di più coloro che con grande dignità sono in coda aspettando l’apertura delle tante mense per i poveri. Se guardassimo bene queste file umane ci accorgeremmo che c’è qualcuno che conosciamo e che non ci saremmo mai immaginati di trovare in questi luoghi.

Tutto ciò scorre sotto gli occhi dei nostri politici che insensibili a questi drammi continuano a non curarsi di ciò che avviene fuori del palazzo. Si fanno e modificano leggi per evitare di essere colpiti dalla magistratura. Noti che hanno sempre più grossi stipendi e tanti privilegi, con i soldi pubblici organizzano feste, pagano ristoranti, fanno viaggi, ristrutturano le proprie abitazioni..

Sperperano il denaro pubblico anche acquistando 90 cacciabombardieri. Sostengono da 11 anni una guerra dall’Irak all’Afganistan nonostante che l’Articolo 11 della nostra Costituzione dichiari che “L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

I Politici decidono di realizzare opere pubbliche e faraoniche come il Ponte sullo stretto di Messina (nonostante il parere negativo della Comunità Europea), proseguono i lavori della TAV pur sapendo che la Francia ha dichiarato che l’opera non è prioritaria e sono insensibili alle proteste della popolazione della Val di Susa ritenendo questo tunnel inutile e dannoso alla salute.

Questo è il quadro della Repubblica Italiana dove si notano queste contraddizioni fra sperpero di denaro pubblico, privilegi e povertà sempre più in aumento. In situazione analoga nel 1789 in Francia scoppiò la rivoluzione francese.

E pensare che la signora Veronica Berlusconi ha ottenuto con la separazione da suo marito 100 mila euro al giorno per il mantenimento. Poverina chissà se riuscirà ad arrivare a fine mese a spenderli tutti.