Pescheria, la solitudine di via Dusmet

Sempre meno gente alla  Pescheria

testo e foto Paolo Parisi

Siamo alla Pescheria, sono le ore 12,00 di un giorno feriale, i banchi di esposizione del pesce, rigorosamente  in acciaio, sono pieni di pesce fresco e prelibato adagiato su uno strato di ghiaccio tritato, ma mi viene spontaneo chiedere al pescivendolo: “Ma ancora tutto qua ce l’ha il pesce?” Questi risponde: “Tutta a iurnata a cussì ha statu! Ogni giorno è la stessa storia, alla Pescheria viene sempre meno gente, tanti commercianti non ce l’hanno fatta e sono stati costretti a chiudere baracca.” Interviene un cliente e dice: “ La pescheria sta morendo!” La chiusura al traffico di via Dusmet è già stata effettuata. I commercianti della pescheria sono in fermento, continuano a lamentarsi per il continuo calo di clienti.

Dice un pescivendolo di piazza Pardo: “Guardi questo tratto di via Dusmet chiuso al traffico dalle transenne di Sostare che non permettono la circolazione delle auto e neanche dei bus, è un deserto.” Un altro commerciante aggiunge: “In questo tratto di via Dusmet non c’è un pedone, i marciapiedi e la strada sono vuoti. Io mi chiedo quale è stata la motivazione che ha fatto prendere la decisione al sindaco Bianco di chiudere questo tratto di strada?”

Interviene un signore che sta acquistando un chilo di mascoline che riflettono tutta la bellezza del loro colore sotto la luce di una lampada: “L’Amministrazione Comunale dovrebbe tutelare questo antico mercato, primo perché i catanesi vengono da tutti i quartieri della città per fare la spesa ed acquistare il pesce e secondo perché è una attrazione turistica. Invece a Catania avviene l’opposto che chiudono al traffico la strada non solo alle auto ma anche ai bus scoraggiando le persone ad avvicinarsi alla Pescheria.”

Si avvicina una signora di mezza età con il suo carrellino stracolmo di spesa e dice: “A Torino c’è l’antico mercato di Porta Palazzo, una piazza grandissima piena di bancarelle, non so quante volte sia più grande della nostra Fiera, a pochi passi da Piazza Castello, in pieno centro storico proprio nel cuore del capoluogo piemontese, il quale è servito benissimo dai mezzi pubblici.

Al centro del mercato di Porta Palazzo ci sono due fermate una in un senso ed un’altra nella direzione apposta dove transitano i tram, i filobus e gli autobus. Tutto questo a vantaggio dei torinesi sia dei clienti che dei commercianti. Mentre a Catania allontanano le fermate dei mezzi pubblici dal mercato. Io mi sono dovuta attrezzare di questo carrello per evitare di portarmi a mano tante buste della spesa. Arrivare alla fermata dell’autobus mi stanca tantissimo, è lontana e devo fare tanta strada a piedi.”

Un signore ben vestito con occhiali dice: “Chiudere il centro storico aiuta a tenere l’aria meno inquinata, attira i turisti e fa si che i commercianti ci guadagnano, con l’aumentare della circolazione dei pedoni.” Un rivenditore di frutta replica al signore con gli occhiali: “Si, lei ha proprio ragione, l’aria è più pulita ma in questa parte del mercato non si vede nessuno, né catanesi né turisti, è una desolazione. Quindi quei pochi commercianti che ci sono stanno vedendo enormemente calare le vendite. Tutto questo va a vantaggio dei Centri Commerciali, forse questo è l’obbiettivo dell’amministrazione comunale. Alle prossime elezioni io a Bianco non lo voterò più.”

La chiusura al traffico dalle ore 8,00 alle 21,00 in quella strada avrebbe avuto un senso se ci fossero negozi che con le loro vetrine illuminate invogliano la gente a fare le loro passeggiate, ma in quel tratto di via non c’è niente, ecco perché tutta questa strada è un deserto.” Risuonano nelle mie orecchie ancora le parole di un pescivendolo con il suo grembiule di plastica nero e con gli stivali: “A chi giova tenere via Dusmet chiusa al traffico?