Pescheria antico mercato

Negozi chiusi e spazi vuoti

testo e foto Paolo Parisi

Continua il prolungarsi della crisi alla pescheria, nelle stradine dell’antico mercato fra le bancarelle si notano tante botteghe chiuse e tanti spazi vuoti. I vari esercenti lamentano il continuo e persistente calo di vendite.

“Mio figlio che lavorava con me da tanti anni è dovuto andare via da questa bottega e ha aperto un altro negozio di rivendita di carne in un altro quartiere”, dice un macellaio, da dietro il suo bancone frigorifero dove sta esposta carne di vitello maiale e polli, “non ci stavamo più con gli incassi così ha preso la decisione di andare via”. Entrando in un panificio e parlando con la titolare del negozio, questa dice: “Io sto chiudendo questo esercizio per aprirne un altro a Pedara, cittadina ai piedi dell’Etna, facendo la valutazione ho deciso che è meglio chiudere l’attività alla pescheria, piuttosto che trascinarmi in una lunga agonia. Non si riesce ad andare avanti e nel frattempo aumentano sempre di più i negozi chiusi”.

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La stessa cosa avviene fra le bancarelle, con spazi vuoti fra l’una e l’altra e anche il piazzale dove i pescatori vendono il pesce (Piazza Di Benedetto) è sempre più vuoto.

Chiedo se hanno cercato un incontro con la pubblica amministrazione, un pescivendolo risponde: “Abbiamo avuto alcuni incontri con i responsabili del comune di Catania e abbiamo chiesto di creare una linea navetta, tipo BRT, che da piazza Stesicoro, luogo dove arrivano e ripartono i bus da tutti i quartieri, giunga fino alla Pescheria. Ciò per agevolare le persone che acquistano all’antico mercato, carichi di buste della spesa, di arrivare con meno fatica al bus. Mentre la mancanza di questo servizio diventa un deterrente a venire qui a fare la spesa.

Attualmente i bus navetta arrivano fino dentro ai centri commerciali Le Porte di Catania oppure a Katanè, perché ciò non si può fare per la Pescheria?

Tutte le volte che ci siamo incontrati con gli amministratori comunali ci dicono che verranno incontro alle nostre esigenze, ma i mesi passano, gli esercenti chiudono e loro non fanno niente! Queste persone o non capiscono i bisogni della cittadinanza oppure il loro interesse è rivolto altrove”.

Dice un altro pescivendolo avvicinatosi partecipando alla discussione: “Qui si nota che attorno e dentro il mercato gli abusivi aumentano sempre più, costretti dai pochi incassi e dall’enorme carico di tasse di ogni genere che sono costretti a pagare. Facendo una concorrenza sleale a tutti quelli che operano e resistono nella legalità.

La Pescheria è allo sbando, non esiste il controllo del mercato. Inoltre i vigili urbani sono assenti, non si vedono mai nonostante la loro casermetta si trova nella piazza dei pescatori. Per esempio, guardi questo scouter che avanza fra le persone suonando il claxon e con i suoi scarichi inquina la merce esposta sui banconi, questo non si dovrebbe verificare mentre in realtà è un fatto che si ripete con estrema facilità.

Questo mercato storico è abbandonato dall’amministrazione comunale, forse perché è frequentato da persone meno abbienti? Mentre la giunta comunale dovrebbe incentivare l’apertura di nuovi esercizi commerciali al fine di ravvivare sempre più l’antico mercato della Pescheria che è realmente un’attrazione turistica e riportarlo all’antico splendore”.

Certo la realtà della Pescheria non sappiamo quando durerà ancora, fra la gente che non lavora, non ha soldi e quindi riduce le spese, fra chi va ai centri commerciali, fra chi con la social card va ai supermercati, fra la mancanza di controllo da parte degli organi preposti, questo spazio avrà poca vita! In altri comuni la pubblica amministrazione possedendo un luogo come questo lo incrementerebbe, valorizzandolo al massimo. Invece la nostra Catania gradualmente sta perdendo uno dei luoghi più caratteristici che è sempre stato una vera attrazione turistica.