LOTTO MARZO

testo Marcella Giammuso, foto Alessandro Romeo

“Ciao Marcella, ti presento Ornella una mia amica…” Così esordisce Mimma entrando nei locali del Gapa durante il laboratorio di sartoria. Mimma continua: “Sai, Ornella cerca disperatamente lavoro…..si è separata dal marito ed ha un figlio da mantenere.”

La osservo, Ornella è una donna sui quarant’anni ben curata. Racconta: “Prima di sposarmi lavoravo, ho il diploma Tecnico Commerciale, ma dopo il matrimonio quando è nato mio figlio, mio marito non ha più voluto che io lavorassi. Mi diceva: Stai a casa e ti cresci il bambino che ci penso io a mantenere la famiglia…. Poi invece ci siamo separati e adesso ho un estremo bisogno di lavorare, ma a quarant’anni è difficile riaffacciarsi nel mondo del lavoro e trovare un’occupazione con il mio diploma. Così metto da parte il diploma e mi accontento di fare la badante o la donna delle pulizie.”

Quante donne oggi si trovano nella situazione di Ornella, quante donne hanno difficoltà enormi non solo nella ricerca di una occupazione ma anche nell’affermare il grande contributo che esse danno alla società, alla famiglia, alla collettività. Specialmente nel nostro quartiere di San Cristoforo dove le donne con la loro grande forza riescono a conciliare i lavori casalinghi, la crescita e l’educazione dei figli, l’assistenza ai genitori anziani. E non si perdono di animo neppure quando il marito o il proprio compagno perde il lavoro o viene arrestato perché ha preso una cattiva strada, spesso anche a causa della mancanza di lavoro. Fronteggiano questi gravi problemi economici familiari con il loro spirito di iniziativa. Mettendo a frutto la loro esperienza di gestione della famiglia e si offrono per fare servizi domestici e di assistenza ad anziani ed ammalati, lavoro pagato pochissimo.

Le donne di San Cristoforo come le donne di tutto il mondo! E “LOTTO MARZO” è lo slogan che le donne di tutto il mondo hanno usato per la Giornata internazionale delle Donne. Donne e uomini di 40 paesi del mondo hanno manifestato nei modi più diversi, dal Togo, alla Svezia, alla Turchia, all’Argentina. Proprio dall’Argentina il movimento “NonUnaDiMeno”, movimento nato l’ottobre scorso in occasione dell’uccisione della sedicenne Lucia Pèrez, dopo che era stata violentata e torturata da alcuni uomini a Mar de Plata, ha proposto uno sciopero globale di tutte le donne del mondo.

Così l’otto marzo 2017 ci sono state tantissime adesioni allo sciopero da tutte le forme di lavoro. E quando le donne si fermano, tutto ferma tutto, non si cura, non si riproduce. E non si produce. Perché nessuno meglio delle donne può dire quanto il lavoro sia precario, frammentato e svalorizzato. E quanto non sia preso in considerazione il lavoro sociale che le donne compiono e che spesso dovrebbe essere a carico delle amministrazioni pubbliche.

Anche a Catania si è fatta una manifestazione con un corteo partito da Piazza Dante che ha attraversato il quartiere Antico Corso, fermandosi davanti l’Ospedale Santo Bambino dove sono stati attaccati dei cartelli a sostegno della Legge 194, e conclusosi in Piazza Università. Al corteo hanno partecipato donne, uomini, studenti, gente comune di tutte le età. In questo fiume di persone per la maggior parte vestite di nero risaltavano fiocchi e parrucche color fucsia che molte donne indossavano. I colori nero e fucsia erano la nota distintiva della manifestazione. Una manifestazione molto sentita e partecipata.

Otto marzo, un giorno di lotta delle donne per rivendicare i propri diritti e l’uguaglianza di genere, ma è anche un giorno per sensibilizzare il mondo alla tante violenze e uccisioni di donne da parte di uomini.
La giornata internazionale della Donna si è conclusa, ma quanto tempo dovrà passare affinché i riflettori siano puntati ogni giorno sui problemi delle donne? Non solo l’otto marzo, ma anche il nove, il dieci, l’undici…