La festa è finita

6 febbraio 2012, ore 7.30.

Il fercolo di Sant’Agata è posizionato ai piedi della salita di San Giuliano.

La pioggia è stata copiosa e il selciato è scivoloso, il capovara Claudio Baturi decide di non fare la salita né a passo di marcia né tantomeno di corsa e dispone il rientro in Cattedrale per via Etnea.

Un gruppo di ragazzi, capeggiati da un adulto, si oppone, dicendo che la tradizione va “rispettata”!

Il cordone viene tirato e il capomeccanico, Arcangelo Stanganelli, si ferisce ad una mano nell’ingranaggio di una ruota.

Il capovara intima ancora una volta di proseguire, volano minacce e insulti, ma alla fine la maggiornaza dei devoti e dei cittadini si convince che bisogna rientrare.

Quando si arriva dentro la Cattedrale, la tensione è alta e avviene una vera e propria invasione della navata, fin dentro la celletta di Sant’Agata.

Lo stesso Monsignor, Barbaro Scionti, delegato arcivescovile, è costretto a urlare dall’altare maggiore richiamando all’ordine.

Ecco che la festa, ancora una volta, non è più festa, ma degrado, disagio e violenza che fa comodo a qualcuno che sa bene come aizzare i più estremisti fra i “devoti”.

Queste manifestazioni hanno ben poco di religioso, ma mostrano un disagio non più controllabile che va individuato, capito attraverso le istituzioni e non invocando un miracolo a Sant’Agata.

 

I COSTI DELLA FESTA DI SANT’AGATA

La spesa prevista, inizialmente era di 600,000 euro che ha subito la decurtazione dell’8% come tutte le altre spese del Comune, per cui oggi, la festa è costata 550.000 euro, a cui bisogna aggiungere più di 100,000 euro per la pulizia delle strade dalla cera.

Questi costi ci sembrano incredibili da sostenere da un Comune in dissesto finanziario, e in un momento di generale crisi economica.

GLI APPALTI:

Formalmente l’assegnazione dei lavori per le luminarie e i fuochi è avvenuta a seguito di una gara tramite avviso pubblico sul sito del Comune.

Ma di fatto, dietro le quinte decide il Comm. Maina su questo argomento come su tutto il resto della festa. (Da sempre presidente delle celebrazioni, e firmatario del programma della festa di sant’Agata ).

Esiste sulla carta un Comitato municipale per le celebrazioni, creato nel ’99 dall’ex sindaco Bianco, composto dagli assessorati competenti e dal Comm. Maina.

In realtà questo Comitato non si è mai riunito e tutto fa capo al Comm. Maina, come è stato rilevato sia nel processo per la morte di Roberto Calì, ragazzo calpestato dalla folla all’alba del 6 febbraio 2004, che per le infiltrazioni mafiose, ancora in corso.

LA FESTA E LE NOVITÀ DEL 2012:

Le novità sono costituite dall’assunzione di responsabilità della chiesa cattolica, con il regolamento (http://www.diocesi.catania.it/ alla pagina Proprio di Sant’Agata) che assegna in maniera trasparente le responsabilità per la festa, e aggiudica dietro gara l’appalto per la raccolta della cera.

Al contrario, il Comune rifiuta, per responsabilità del Comm. Maina e non solo, di emanare un Regolamento, per definire tempi, modi e modalità della festa.

Un’altra novità, sul piano giudiziario, sono le indagini per le infiltrazioni mafiose il rapporto tra mafia e candelore.