La Costituzione è salva

di Marcella Giammusso

Il NO ha stravinto! “Se non avessi parlato con le persone del Comitato Referendario per il NO, mi sarei fatta convincere da quello che dicevano in televisione e avrei votato SI,” così racconta la signora Maria del quartiere di San Cristoforo di Catania “invece ho capito che era giusto votare NO per salvare la Costituzione. Abbiamo vinto!”.

Non se lo aspettavano Renzi, Boschi & company, coloro che avevano proposto questa deforma Costituzionale, non credevano che la gente si sarebbe opposta a una proposta di modifica che stravolgeva i principi fondamentali della nostra Costituzione. Ma gli italiani si sono dimostrati ben consapevoli della sua importanza e hanno difeso con energia e determinazione la sovranità del popolo.

Nei giorni precedenti al referendum si respirava nell’aria l’avversità dei cittadini nei confronti della modifica costituzionale. Un quesito per niente chiaro nascondeva un’infinità di modifiche che avrebbero stravolto gli articoli della Costituzione e demolito la democrazia. “Io non capisco niente di politica,” dice Giacomino, un giovane del quartiere “però leggendo il quesito scritto sulla scheda elettorale sarebbe stato naturale votare SI, ma conoscendo questi politici immaginavo che c’era il trucco, così ho votato NO!”.

In Sicilia dove la percentuale di disoccupazione è fra le più alte in Europa (42,4% Eurostat Regional), dove la stragrande maggioranza della popolazione è ridotta alla fame, dove vengono fatti tagli alla sanità e alla scuola, la gente non era disposta a subire quest’ultimo sopruso. Le persone hanno reagito e non si sono neanche fatte influenzare dalla travolgente pubblicità fatta al SI da Matteo Renzi in tutte le televisioni pubbliche e private, per non parlare degli opuscoletti inviati agli italiani sia in Italia che all’estero, il tutto finanziato con soldi pubblici.

Di contro si sono formati diversi comitati referendari per il NO. Emeriti Costituzionalisti già facenti parte della Corte Costituzionale hanno chiarito i vari punti negativi e le conseguenze di questa riforma. Persone comuni che hanno tirato fuori soldi dalle proprie tasche per stampare volantini, fare iniziative e pubblicizzare il NO. Cittadini che hanno volantinato e soprattutto parlato con la gente per spiegare cosa si celava dietro quella domanda scritta sulle schede elettorali e quali erano i pericoli della deforma proposta dal Governo Renzi.

Al mercato storico della Pescheria i commercianti manifestavano il dissenso alla riforma applicando la spilla “IO VOTO NO” sul proprio grembiule bianco.

Ma il più grande risultato è stato la grande affluenza alle urne. Da quanto tempo non si vedevano file di persone davanti ai seggi elettorati, con la consapevolezza di essere i protagonisti nel decidere il destino della Costituzione Italiana. Negli ultimi anni gli italiani non si sono più sentiti partecipi alla politica, essendo considerati sempre più sudditi e mai cittadini. Con questo referendum la popolazione sembra essersi risvegliata e anche coloro che da anni avevano disertato i seggi elettorali sono andati a votare.

Il 4 dicembre 2016 i cittadini armati di una semplice matita copiativa hanno difeso l’ennesimo attacco alla Carta Costituzionale venuta fuori dalla lotta partigiana combattuta con le armi. Ma tutto ciò non basta. Dobbiamo incontrarci e lavorare per avviare una nuova resistenza che lotti contro la mafia, i poteri forti ed i politici corrotti. Una resistenza che imponga alla classe politica di applicare i principi della Costituzione che a distanza di settant’anni dalla sua nascita non sono stati ancora attuati. Cominciamo subito, cominciamo dalla nostra città, cominciamo dal 5 gennaio il giorno di Pippo Fava.