È morto il re, viva il re!

di Giovanni Caruso

bianco-rallenta

foto da cataniatoday.it

“Signora, mi sapi a diri cu è u novu sinnacu?”

“Acchianau Bianco!”

“Ah… bonu! Accussì leva i puttusi da menzu i stradi e ci mette i ciuri!”

Così stamattina la concretezza divertente dei catanesi ha commentato i risultati delle elezioni comunali e la vittoria di Enzo Bianco che, da oggi, ritorna ad essere il nuovo sindaco di Catania.

Infatti Enzo Bianco, che rappresenta il centro-sinistra, vince con il 50,62 per cento, mentre Stancanelli, del centro-destra, prende solo il 36,62 per cento.

Gli altri candidati: Maurizio Caserta “per Catania” con il 7,36 per cento, Lidia Adorno “M5S” con il 3,40 per cento e Matteo Iannitti “Catania Bene Comune” con l’1,58 per cento.

Noi, avendo letto i programmi di Bianco e di Stancanelli, abbiamo sempre detto che poche sono le differenze. Infatti: cementificazione del territorio restante, privatizzazioni, assenza di rpomozione dello stato sociale… insomma, con i dovuti distinguo, è un po’ come guardare i rovesci della stessa medaglia! Ma è una elezione democratica e il suo risultato va rispettato.

Enzo Bianco ha chiuso la sua campagna elettorale nel quartiere di Librino, sottolineando che ciò accadeva per la prima volta: questo vuol dire che il “cambiamento” incomincerà dai quartieri popolari e abbandonati delle periferie e del centro storico?

Bianco ha detto che c’è troppo cemento nel “P.U.A.” (Piano Urbanistico Attuativo): questo vuol dire che ne farà “colare” un po di meno? O cambierà questo scellerato progetto che sconvolgerà il litorale della Playa fino all’Oasi del Simeto in qualcosa di più eco sostenibile? E lo farà a costo di dispiacere i “comitati d’affari”, e l’imprenditore-editore-onnipresente Mario Ciancio San Filippo?

Bianco, in un’iniziativa pubblica, durante la campagna elettorale, ha firmato l’impegno scritto con il coordinamento di Libera Catania, nel quale si impegna a combattere la mafia e a liberare ed assegnare i beni confiscati, inoltre si è impegnato a legalizzare definitivamente la festa di Sant’Agata: lo manterrà?

Ad esempio per la festa di Sant’Agata potrebbe incominciare mandando in “pensione” in modo definitivo il signor Maina, così da promuovere un comitato di cittadini, associazione e istituzioni che possano regolare la festa. E non prendersela soltanto con i venditori ambulanti, già vessati da più parti, in un giorno che per loro è un’unica occasione di guadagno, ma semmai regolamentarli.

Questi sono solo degli esempi di quello che dovrà affrontare la nuova Amministrazione comunale: ce ne sono tanti altri e sta a noi società civile, organizzazioni sociali e movimenti politici, cittadini e cittadine comuni, controllare che l’Amministrazione proceda per il bene dell’intera comunità.

Dovremmo osservare, ascoltare e vigilare, affinché la nuova giunta, attraverso la condivisione democratica, argini il dissesto finanziario, non tagli lo stato sociale e la cultura, organizzi un reale sistema di trasporto urbano, riorganizzi un vero sistema per la gestione dei rifiuti, metta in sicurezza tutte le scuole garantendo un sacrosanto diritto costituzionale a partire dai quartieri popolari.

E ancora: faccia si che il lavoro sia per tutti e tutte, partendo dai giovani precari e dai disoccupati, cominciando dal recupero e dalla riparazione degli oggetti riciclati, dal turismo e dal recupero degli “antichi mestieri” artigianali, attraverso l’apprendistato, l’istituzione di corsi professionali fatti bene e senza imbrogli.

Questa politica del lavoro potrebbe togliere dalle “strade” dei quartieri e delle periferie i tanti adolescenti, potenziali vittime della manovalanza mafiosa, ma tutto questo, per essere attuato, avrà bisogno del nostro controllo assiduo e attento. Controllo che tocca a noi “società civile”, anche di quella più progressista che pensa che un sindaco del PD sia più sensibile alle tematiche sociali.

Sappiamo che non è stato sempre così, per cui attenti, se teniamo realmente alla cura della nostra Catania!

Questo è un appello che rivolgiamo anche ai movimenti politici che hanno perso questa tornata elettorale: continuate a lavorare e lottare senza pensare alla sconfitta, perchè la meta è il “bene comune.

A Bianco diciamo che non basta mettere un semaforo di cartapesta sulle strade di Librino: Librino e i quartieri popolari devono diventare il punto di rinascita della città di Catania.