Alla ricerca del lavoro che non c’è

I giovani italiani costretti a vivere da eterni Peter Pan…

Foto e testo di Miriana Squillaci

Oggi ci riprovo, potrebbe essere la volta buona! Magari oggi trovo un annuncio di lavoro serio. Si! Spero proprio di trovarlo, perché sono stanca di ridere di un riso che lascia l’amaro in bocca, quel riso isterico che inizia tutte le volte che vorresti piangere ma non lo fai, per dignità o forse per convincerti che sei forte.

E poi diciamocelo chiaro: sono stanca di ripetere oggi, oggi, oggi… perché in questo Paese non si può mai pensare al domani? Come si fa? Senza un lavoro non si progetta il futuro e i sogni li si fa solo la notte. Ma non è il momento giusto per abbattersi! Bisogna resistere, cercare e ricercare, nascondersi per sfuggire alla voglia di scappar via da un luogo che non ti dà prima, la possibilità di formarti professionalmente, poi, di avere uno stipendio fisso che ti permetta di guardare al futuro.

Ma smettiamola di pensare e “diamoci da fare”! Anche oggi sono pronta a navigare alla ricerca “del lavoro che non c’è” armata di carta, penna e connessione ad internet, e tanta, o meglio, infinita speranza e pazienza! Apro tutti i siti di lavoro che conosco (Subito.it, Jobrapido, Kijiji, Cerca lavoro, Bacheca lavoro, Regione Sicilia / Assessorato al lavoro….) ed inizio a leggere i titoli delle prime offerte: operatori telefonici, agenti di vendita, consulenti energia, consulenti per ILLUMIA per porta a porta, agenti e capi area Enel, servizio a domicilio, telemarketer, badante, animatore turistico…

Alla fine decido di mandare ben 8 curriculum ad agenzie che selezionano animatori turistici. Meglio di niente. A distanza di 3 settimane ricevo tre chiamate da tre agenzie per un colloquio conoscitivo. Stampo il mio curriculum, porto una foto tessera, compilo le loro schede (ormai posso farlo ad occhi chiusi, tanto sono tutte uguali!) e ripeto continuamente le stesse cose su di me (qualcuno dovrebbe inventare il playback anche per i colloqui di lavoro): le mie ultime esperienze lavorative, quali lingue parlo, per quale posizione mi candido, perché dovrebbero assumermi. Adesso tocca a loro parlare:

“Io non mi sbilancio mai durante i colloqui, però le dico subito che il suo profilo è davvero interessante”. Questi sono i 3 minuti di illusione per cui vale la pena fare questi colloqui! Inizi a sognare di fare animazione in un villaggio turistico, sai già come utilizzare i 400 € al mese che guadagnerai, senti già il suono del mare quando….quando la realtà ti viene sbattuta in faccia. “Per questo la invito al nostro stage di 6 giorni durante i quali le daremo una dimostrazione dei ritmi che un animatore turistico deve sostenere, la metteremo alla prova! Ovviamente lo stage è gratuito, offerto dall’azienda, lei deve solo pagare le spese per l’alloggio e il vitto all’interno del villaggio” un costo che varia dalle 400 alle 90 €, a seconda del luogo (Tunisia, Calabria, Catania) e delle aziende. “Se confermerà la buona impressione, verrà assunta”.

Wow sono davvero felice! Dovrei spendere tutto il mio primo stipendio, o parte di questo, senza sapere se avrò davvero uno stipendio. Meraviglioso, queste offerte di lavoro sono motivanti… fino a quando non finisci il colloquio e realizzi che in passato venivi pagato per lavorare mentre adesso devi pagare tu le aziende perché ti assumano.

Torno a casa, ho bisogno di ridere, ridere per non piangere. E cosa faccio? Apro Subito.it ed inizio a leggere alcuni annunci:

Giovane al computer cerca lavoro

“OFFRIAMO VITTO, ALLOGGIO E LAVORO. Salve siamo una famiglia con 2 figli cerchiamo una persona di bella presenza 25/40 anni in grado di gestire in maniera eccellente una casa in tutte le sue forme ordine, cucina, pulizia, cura e gestione della biancheria esperta stiro libera da impegni famigliaria 1 giorno libero a settimana possibilmente patentata. SOLO CON VITTO E ALLOGGIO PS NON CERCHIAMO PERSONE A ORE”

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“A Torre Archirafi come da titolo offriamo l’alloggio e 200 euro a signora realmente bisognosa e libera da impegni tra i 50/60 anni che accudisca una signora anziana di 93 anni autosuff.

L’anziana in questione è mia nonna ed è parte integrante della famiglia, quindi si prega di non mandare e- mail per trasferirla a casa di persone. Non si tratta di schiavismo!!! Sarebbe trattata come una di famiglia. Solo donna. chiamare dalle 9-21″ Rido, rido come una matta! In fondo non sono l’unica giovane italiana costretta a vivere come un’eterna Peter Pan. Il 40% dei giovani (non si raggiungevano questi numeri dal 1977) in questo Paese è esattamente nella mia stessa situazione: “naviga alla ricerca del lavoro che non c’è”.